The present research deals with the theme of the restoration of monuments in Pisa in the period following the birth of the italian Kingdom through the reconstruction of the activity of the Conservative Fine Arts Advisory Commission of the Provinces of Pisa and Livorno (RD No. 3190 of the August 25, 1866) and the subsequent Conservative Consultative Commission of Monuments and Objects of Art and Antiquities of the Province of Pisa (Royal Decree No. 3278 of July 26, 1876)

La presente ricerca affronta il tema della tutela e del restauro dei monumenti a Pisa nel periodo seguente la nascita del Regno d’Italia attraverso la ricostruzione dell’attività della Commissione consultiva conservatrice di Belle Arti delle Provincie di Pisa e Livorno(R. D. n° 3190 del 25 agosto 1866) e della successiva Commissione consultiva conservatrice dei Monumenti ed Oggetti d’Arte e d’Antichità della Provincia di Pisa (R. D. n° 3278 del 26 luglio 1876). A tal fine è stato condotto l’esame di un esteso patrimonio documentario rinvenuto presso l’Archivio di Stato di Pisa, ad oggi in larga parte inedito. L’attività delle Commissioni è dunque inquadrata sia nell’ambito dei primi tentativi volti all’organizzazione del sistema della tutela da parte del nuovo Regno italiano (di cui esse sono espressioni a livello periferico), sia in relazione al clima politico, culturale ed economico locale in cui esse si formano e operano nel periodo che va dal 1866 al 1891. Le competenze delle Commissioni (che sono un organo meramente consultivo) spaziano dalla redazione degli Inventari per la catalogazione dei Monumenti e Oggetti d’Arte, atto fondamentale per la conoscenza del patrimonio e quindi per la sua salvaguardia, ai pareri sul restauro dei monumenti. Oltre al quadro generale, sono esaminati quattro casi di restauro monumentale in cui la Commissione conservatrice è coinvolta. Dall’analisi delle vicende emergono, all’interno di una complessiva visione orientata al ripristino dell’unità di stile del monumento, diverse sfumature intorno all’interpretazione del restauro che si cristallizzano nelle diverse voci dei Commissari. Essi infatti, si mostreranno, in taluni casi, più attenti al valore documentario mentre in altri maggiormente interessati alla restituzione delle presunte forme originarie dei monumenti ai quali è comunque complessivamente affidato il duplice ruolo di segno testimoniale della radice comune giustificante l’Unità politica (attraverso il rimando identitario tra “piccola Patria” e “grande Patria”) e di strumento didattico – pedagogico nei confronti della popolazione.

Le Commissioni per la conservazione dei monumenti ed oggetti d'arte di Pisa (1866-1891). Questioni di tutela e restauro monumentale

DI DOMENICO, CHIARA
2017/2018

Abstract

The present research deals with the theme of the restoration of monuments in Pisa in the period following the birth of the italian Kingdom through the reconstruction of the activity of the Conservative Fine Arts Advisory Commission of the Provinces of Pisa and Livorno (RD No. 3190 of the August 25, 1866) and the subsequent Conservative Consultative Commission of Monuments and Objects of Art and Antiquities of the Province of Pisa (Royal Decree No. 3278 of July 26, 1876)
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
15-apr-2019
2017/2018
La presente ricerca affronta il tema della tutela e del restauro dei monumenti a Pisa nel periodo seguente la nascita del Regno d’Italia attraverso la ricostruzione dell’attività della Commissione consultiva conservatrice di Belle Arti delle Provincie di Pisa e Livorno(R. D. n° 3190 del 25 agosto 1866) e della successiva Commissione consultiva conservatrice dei Monumenti ed Oggetti d’Arte e d’Antichità della Provincia di Pisa (R. D. n° 3278 del 26 luglio 1876). A tal fine è stato condotto l’esame di un esteso patrimonio documentario rinvenuto presso l’Archivio di Stato di Pisa, ad oggi in larga parte inedito. L’attività delle Commissioni è dunque inquadrata sia nell’ambito dei primi tentativi volti all’organizzazione del sistema della tutela da parte del nuovo Regno italiano (di cui esse sono espressioni a livello periferico), sia in relazione al clima politico, culturale ed economico locale in cui esse si formano e operano nel periodo che va dal 1866 al 1891. Le competenze delle Commissioni (che sono un organo meramente consultivo) spaziano dalla redazione degli Inventari per la catalogazione dei Monumenti e Oggetti d’Arte, atto fondamentale per la conoscenza del patrimonio e quindi per la sua salvaguardia, ai pareri sul restauro dei monumenti. Oltre al quadro generale, sono esaminati quattro casi di restauro monumentale in cui la Commissione conservatrice è coinvolta. Dall’analisi delle vicende emergono, all’interno di una complessiva visione orientata al ripristino dell’unità di stile del monumento, diverse sfumature intorno all’interpretazione del restauro che si cristallizzano nelle diverse voci dei Commissari. Essi infatti, si mostreranno, in taluni casi, più attenti al valore documentario mentre in altri maggiormente interessati alla restituzione delle presunte forme originarie dei monumenti ai quali è comunque complessivamente affidato il duplice ruolo di segno testimoniale della radice comune giustificante l’Unità politica (attraverso il rimando identitario tra “piccola Patria” e “grande Patria”) e di strumento didattico – pedagogico nei confronti della popolazione.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/147465