Un incompiuto di Gio Ponti. Un museo tra passato e futuro

The goal of our thesis is to give a design inspiration for the recovery of the vestiges of the villa by enhancing the existing and making the memory of Gio Ponti's project shine through, without reproducing it faithfully but at the same time without transfiguring the genius loci he acquired over time, drawing inspiration from it and reworking some themes that are essential for him. The project focuses on the construction of a building that openly dialogues with the ruins addressing it without distorting its appearance. For this reason, the connection between the new building on the first floor and the ruins takes place through volumes that create a visual connection between the new and the old. The new building and the ruin will mainly be the site of exhibition of works of contemporary art of the municipal heritage now inadequately enhanced and duly exposed. At the same time, the project provides for the formation of flexible spaces suitable for carrying out various activities that are now possible only in the case of sunny days. The roof of the basement has a dual function: it becomes a possible meeting place, a covered square characterized by volumes that visually connect old and new or can also be used as a stage repaired for musical events, conferences or performances. This space is thus transformed from an now unusable area to a place to stay or to walk through to get lost between past and present.

L’obiettivo della nostra tesi è quello di dare uno spunto progettuale per il recupero delle vestigia della villa valorizzando l’esistente e facendo trasparire la memoria del progetto di Gio Ponti, senza riprodurlo fedelmente ma allo stesso tempo senza trasfigurare il genius loci che ha acquisito nel tempo, ispirandoci ad esso e rielaborando alcune tematiche per lui imprescindibili. Il progetto verte sulla realizzazione di un edificio che dialoghi apertamente con il rudere rivolgendosi ad esso senza stravolgerne l’aspetto. Per questo motivo la connessione tra la nuova costruzione, al primo piano, e le rovine avviene tramite dei volumi che creano un collegamento visivo tra il nuovo e il vecchio. Il nuovo edificio e il rudere saranno principalmente sito di esposizione di opere di arte contemporanea del patrimonio comunale ora non adeguatamente valorizzate e debitamente esposte. Allo stesso tempo il progetto prevede la formazione di spazi flessibili e adatti allo svolgimento di diverse attività oggi possibili solo in caso di giornate soleggiate. La copertura del basamento assume duplice funzione: diventa possibile luogo di aggregazione, una piazza coperta caratterizzata da volumi che connettono visivamente vecchio e nuovo oppure può essere altresì utilizzata come palco riparato in occasione eventi musicali, conferenze o rappresentazioni. Questo spazio si trasforma così da area ora inagibile a luogo dello stare o da percorre per smarrirsi tra passato e presente.