The research on the Albanian territory is part of the vast scale design. Assuming as a starting point the Albanian National Genarle Plan, whose theoretical articulation is particularly exhaustive in the definition of large-scale valid strategies, the research field of research takes on a more capillary and subtle vision while trying to keep the look on the whole: aims to build the territorial project of a complex section, which specifically extends from the Adriatic coast south of Durres to the shores of Lake Ohrid, following the course of the Shkumbini river. The intent is not to produce sectoral plans, it is indeed this characteristic that weakens the structure of the National Plan, but adopts tools and activates processes useful for the dialogue between large-scale management and the virtuous transformation of local contexts. The themes highlighted by the GNP are in line with those of the European models related to the large-scale project: the attention is maximum towards the rapid urbanization processes underway.Albania in recent years is the exemplary case for analyzing, investigating and resolving the phenomenon of anthropic, monetary flows that from internal areas of the country are directed towards the most economically developed centers, in particular towards the capital, increasing the economic, social and cultural gap within the country. In the NLP the reading of these phenomena is clear but the national planning tool is not exhaustive, the design practices descend superficially to the local scale, forgetting that the resolution of the problem lies in confronting the local, complex and potentially synergic contexts to the same time. The Plan also deals with issues that could become a springboard for Albania in the community scenario: the integration of the large trans-European infrastructural networks, the alignment with other European states in the field of ecology, environmental protection and sustainability, the enhancement of the territory by strengthening sectors that are still weak compared to the resources that the country spontaneously offers, first of all tourism with its many facets. Having considered the transept of the Shkumbini valley, a territory that for its complexity encompasses most of the issues addressed in the national plan, tries to show that the coordination of a large-scale project cannot ignore the look at the local context. A synergy between the general planning, in this case the Albanian GNP, and the putting into practice on a smaller, local scale is strictly necessary. The research deals with the same themes of the plan: infrastructures, development of agriculture and strengthening of tourism interact with each other for a virtuous transformation of this territory. The starting point is the observation of the territory, with a critical eye, its peculiarities are emphasized; we highlight the dynamics with which the territory itself is rapidly transforming itself, trying to discipline them, to make them dialogue and, therefore, to value them individually but, even better, in a coordinated manner. The question that has constantly accompanied the work, reflects on what is the best way to enhance a territory whose characteristics are complex, a territory that has only recently awakened from those constraints, a cause of backwardness and misery, imposed by the communist regime, a territory with the good fortune of having preserved natural and environmental riches, traditions linked to the agricultural and artisan world, a territory, therefore, with a strong identity whose fragility could be explicit if we do not think of a targeted control of the transformations to which it is subjected. The critical observation of the valley of the Shkumbini becomes fundamental for identifying the characteristics that distinguish it, it is precisely the setting up of its resources that leads to preside over the territory itself. The project is articulated in minute interventions, repeated for the whole valley or designed ad hoc depending on the peculiarities, but seeing them talk makes one hope for great transformations; the interventions make the territory work for its entirety and at the same time activate local economies, motivate private initiative and illuminate the local communities on the dormant potential, so far, in their territory.

La ricerca sul territorio albanese si inserisce nell’ambito della progettazione di scala vasta. Assumendo come punto di partenza il Piano Generale Nazionale Albanese, la cui articolazione teorica è particolarmente esaustiva nella definizione di strategie valide alla grande scala, il campo di indagine della ricerca assume una visione più capillare e sottile pur cercando di mantenere lo sguardo sull’insieme: ha come obiettivo quello di costruire il progetto territoriale di una sezione complessa, che nello specifico si estende dalla costa adriatica a sud di Durazzo fino alle sponde del lago di Ohrid, seguendo il corso del fiume Shkumbini. L’intento è quello di non produrre dei piani settoriali, è infatti tale caratteristica a rendere debole la struttura del Piano Nazionale, ma adottare strumenti ed attivare processi utili al dialogo tra la gestione alla grande scala e la trasformazione virtuosa dei contesti locali. I temi evidenziati dal PNL sono in linea con quelli dei modelli europei relativi al progetto di scala vasta: l’attenzione è massima nei confronti dei rapidi processi di urbanizzazione in atto.L’Albania degli ultimi anni è il caso esemplare per analizzare, approfondire e risolvere il fenomeno dei flussi antropici, monetari che dalle zone interne del paese si dirigono verso i centri più economicamente sviluppati, in particolare verso la capitale, aumentando il divario economico, sociale e culturale all’interno del paese. Nel PNL la lettura di tali fenomeni è chiara ma lo strumento di pianificazione nazionale non è esaustivo, le pratiche di progettazione scendono con superficialità alla scala locale, dimenticandosi che la risoluzione del problema sta nel confrontarsi con i contesti locali, complessi e potenzialmente sinergici allo stesso tempo. Il Piano affronta, inoltre, temi che potrebbero divenire trampolino di lancio per l’Albania nello scenario comunitario: l’integrazione delle grandi reti infrastrutturali trans-europee, l’allinearsi agli altri stati europei in materia di ecologia, salvaguardia e sostenibilità ambientale, la valorizzazione del territorio mediante il potenziamento di settori ancora deboli rispetto alle risorse che il paese spontaneamente offre, primo tra tutti il turismo con le sue numerose sfaccettature. L’aver considerato il transetto della valle dello Shkumbini, territorio che per la sua complessità racchiude gran parte delle questioni affrontate nel piano nazionale, prova a dimostrare che il coordinamento di un progetto a vasta scala non può prescindere dallo sguardo sul contesto locale. È strettamente necessaria una sinergia tra la pianificazione generale, in questo caso il PNL albanese, e la messa in pratica ad una scala più minuta, locale. La ricerca affronta i medesimi temi del piano: infrastrutture, sviluppo dell’agricoltura e potenziamento del turismo dialogano tra loro per una trasformazione virtuosa di questo territorio. Punto di partenza è l’osservazione del territorio, con occhio critico viene dato risalto alle sue peculiarità; si evidenziano le dinamiche con le quali il territorio stesso va rapidamente trasformandosi, cercando di disciplinarle, di farle dialogare e, quindi, di valorizzarle individualmente ma, ancora meglio, in maniera coordinata. La domanda che costantemente ha accompagnato il lavoro, riflette su quale sia il modo migliore per valorizzare un territorio i cui caratteri sono complessi, un territorio che solo recentemente si è risvegliato da quei vincoli, causa di arretratezza e miseria, imposti dal regime comunista, un territorio con la fortuna di aver preservato ricchezze naturali ed ambientali, tradizioni legate al mondo agricolo ed artigianale, un territorio, quindi, dalla forte identità la cui fragilità potrebbe esplicitarsi se non si pensa ad un controllo mirato delle trasformazioni a cui è sottoposto. L’osservazione critica della valle dello Shkumbini diviene fondamentale per l’individuazione dei caratteri che la contraddistinguono, è proprio la messa a sistema delle sue risorse che porta a presidiare il territorio stesso. Il progetto si articola in interventi minuti, ripetuti per l’intera valle o pensati ad hoc a seconda delle peculiarità, ma il vederli dialogare fa sperare a grandi trasformazioni; gli interventi fanno funzionare il territorio per la sua interezza ed allo stesso tempo attivano economie locali, motivano l’iniziativa privata ed illuminano le comunità locali sulle potenzialità sopite, fin ora, nel loro territorio.

La valle dello Shkumbini : un insieme di insiemi. Sperimentare la coralità alla scala vasta

ERCOLI, DANILO;CARLONI, MARIA LUISA
2018/2019

Abstract

The research on the Albanian territory is part of the vast scale design. Assuming as a starting point the Albanian National Genarle Plan, whose theoretical articulation is particularly exhaustive in the definition of large-scale valid strategies, the research field of research takes on a more capillary and subtle vision while trying to keep the look on the whole: aims to build the territorial project of a complex section, which specifically extends from the Adriatic coast south of Durres to the shores of Lake Ohrid, following the course of the Shkumbini river. The intent is not to produce sectoral plans, it is indeed this characteristic that weakens the structure of the National Plan, but adopts tools and activates processes useful for the dialogue between large-scale management and the virtuous transformation of local contexts. The themes highlighted by the GNP are in line with those of the European models related to the large-scale project: the attention is maximum towards the rapid urbanization processes underway.Albania in recent years is the exemplary case for analyzing, investigating and resolving the phenomenon of anthropic, monetary flows that from internal areas of the country are directed towards the most economically developed centers, in particular towards the capital, increasing the economic, social and cultural gap within the country. In the NLP the reading of these phenomena is clear but the national planning tool is not exhaustive, the design practices descend superficially to the local scale, forgetting that the resolution of the problem lies in confronting the local, complex and potentially synergic contexts to the same time. The Plan also deals with issues that could become a springboard for Albania in the community scenario: the integration of the large trans-European infrastructural networks, the alignment with other European states in the field of ecology, environmental protection and sustainability, the enhancement of the territory by strengthening sectors that are still weak compared to the resources that the country spontaneously offers, first of all tourism with its many facets. Having considered the transept of the Shkumbini valley, a territory that for its complexity encompasses most of the issues addressed in the national plan, tries to show that the coordination of a large-scale project cannot ignore the look at the local context. A synergy between the general planning, in this case the Albanian GNP, and the putting into practice on a smaller, local scale is strictly necessary. The research deals with the same themes of the plan: infrastructures, development of agriculture and strengthening of tourism interact with each other for a virtuous transformation of this territory. The starting point is the observation of the territory, with a critical eye, its peculiarities are emphasized; we highlight the dynamics with which the territory itself is rapidly transforming itself, trying to discipline them, to make them dialogue and, therefore, to value them individually but, even better, in a coordinated manner. The question that has constantly accompanied the work, reflects on what is the best way to enhance a territory whose characteristics are complex, a territory that has only recently awakened from those constraints, a cause of backwardness and misery, imposed by the communist regime, a territory with the good fortune of having preserved natural and environmental riches, traditions linked to the agricultural and artisan world, a territory, therefore, with a strong identity whose fragility could be explicit if we do not think of a targeted control of the transformations to which it is subjected. The critical observation of the valley of the Shkumbini becomes fundamental for identifying the characteristics that distinguish it, it is precisely the setting up of its resources that leads to preside over the territory itself. The project is articulated in minute interventions, repeated for the whole valley or designed ad hoc depending on the peculiarities, but seeing them talk makes one hope for great transformations; the interventions make the territory work for its entirety and at the same time activate local economies, motivate private initiative and illuminate the local communities on the dormant potential, so far, in their territory.
NIFOSÌ, CHIARA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
15-apr-2019
2018/2019
La ricerca sul territorio albanese si inserisce nell’ambito della progettazione di scala vasta. Assumendo come punto di partenza il Piano Generale Nazionale Albanese, la cui articolazione teorica è particolarmente esaustiva nella definizione di strategie valide alla grande scala, il campo di indagine della ricerca assume una visione più capillare e sottile pur cercando di mantenere lo sguardo sull’insieme: ha come obiettivo quello di costruire il progetto territoriale di una sezione complessa, che nello specifico si estende dalla costa adriatica a sud di Durazzo fino alle sponde del lago di Ohrid, seguendo il corso del fiume Shkumbini. L’intento è quello di non produrre dei piani settoriali, è infatti tale caratteristica a rendere debole la struttura del Piano Nazionale, ma adottare strumenti ed attivare processi utili al dialogo tra la gestione alla grande scala e la trasformazione virtuosa dei contesti locali. I temi evidenziati dal PNL sono in linea con quelli dei modelli europei relativi al progetto di scala vasta: l’attenzione è massima nei confronti dei rapidi processi di urbanizzazione in atto.L’Albania degli ultimi anni è il caso esemplare per analizzare, approfondire e risolvere il fenomeno dei flussi antropici, monetari che dalle zone interne del paese si dirigono verso i centri più economicamente sviluppati, in particolare verso la capitale, aumentando il divario economico, sociale e culturale all’interno del paese. Nel PNL la lettura di tali fenomeni è chiara ma lo strumento di pianificazione nazionale non è esaustivo, le pratiche di progettazione scendono con superficialità alla scala locale, dimenticandosi che la risoluzione del problema sta nel confrontarsi con i contesti locali, complessi e potenzialmente sinergici allo stesso tempo. Il Piano affronta, inoltre, temi che potrebbero divenire trampolino di lancio per l’Albania nello scenario comunitario: l’integrazione delle grandi reti infrastrutturali trans-europee, l’allinearsi agli altri stati europei in materia di ecologia, salvaguardia e sostenibilità ambientale, la valorizzazione del territorio mediante il potenziamento di settori ancora deboli rispetto alle risorse che il paese spontaneamente offre, primo tra tutti il turismo con le sue numerose sfaccettature. L’aver considerato il transetto della valle dello Shkumbini, territorio che per la sua complessità racchiude gran parte delle questioni affrontate nel piano nazionale, prova a dimostrare che il coordinamento di un progetto a vasta scala non può prescindere dallo sguardo sul contesto locale. È strettamente necessaria una sinergia tra la pianificazione generale, in questo caso il PNL albanese, e la messa in pratica ad una scala più minuta, locale. La ricerca affronta i medesimi temi del piano: infrastrutture, sviluppo dell’agricoltura e potenziamento del turismo dialogano tra loro per una trasformazione virtuosa di questo territorio. Punto di partenza è l’osservazione del territorio, con occhio critico viene dato risalto alle sue peculiarità; si evidenziano le dinamiche con le quali il territorio stesso va rapidamente trasformandosi, cercando di disciplinarle, di farle dialogare e, quindi, di valorizzarle individualmente ma, ancora meglio, in maniera coordinata. La domanda che costantemente ha accompagnato il lavoro, riflette su quale sia il modo migliore per valorizzare un territorio i cui caratteri sono complessi, un territorio che solo recentemente si è risvegliato da quei vincoli, causa di arretratezza e miseria, imposti dal regime comunista, un territorio con la fortuna di aver preservato ricchezze naturali ed ambientali, tradizioni legate al mondo agricolo ed artigianale, un territorio, quindi, dalla forte identità la cui fragilità potrebbe esplicitarsi se non si pensa ad un controllo mirato delle trasformazioni a cui è sottoposto. L’osservazione critica della valle dello Shkumbini diviene fondamentale per l’individuazione dei caratteri che la contraddistinguono, è proprio la messa a sistema delle sue risorse che porta a presidiare il territorio stesso. Il progetto si articola in interventi minuti, ripetuti per l’intera valle o pensati ad hoc a seconda delle peculiarità, ma il vederli dialogare fa sperare a grandi trasformazioni; gli interventi fanno funzionare il territorio per la sua interezza ed allo stesso tempo attivano economie locali, motivano l’iniziativa privata ed illuminano le comunità locali sulle potenzialità sopite, fin ora, nel loro territorio.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/147622