Antitablet. La domesticità nell'era della condivisione

In the heart of Milan, right to Brera district, there is an empty space, a small undeveloped triangle that extends from the corner of Via Madonnina. After being at the centre of various events, the area is today a space that needs to be improved. A corner site placed in a privileged position, a light breath in the congested grid of the urban fabric. It is exactly this expanded space that allows the perception of the passers-by and the inhabitants from and towards different points of view. Everyday the area is characterized by flows: bicycles, people on foot, and become the scene of numerous activities, from a visit to the Pinacoteca, to have shopping, from visiting art galleries, to stopping in bars until meeting with street artists and above all with the fortune tellers, who are now part of the urban landscape. Via Madonnina is an axis that connects the intimate centre of Brera with the busiest street of Via Ponte Vetero. The area remained unused after a collapse. The aim of the thesis is therefore to complete this non-built site through a new building that becomes a spearhead. Just like the bow of a ship, to which it somewhat resembles in form, it will guide the new trend of living in our age. In fact, architecture has always witnessed the socio-cultural changes of society, it becomes an image and bearer of new ways of experiencing spaces; becoming a cross-section of the life of the inhabitants. Our building, called ANTITABLET, encloses, in a sort of showcase, what today is living in relation to the use of the network and social networks. The project represents the idea of “Instagramability”, which today is one of the strongest trends when we hear about showing spaces and places. “Instagramability” means a deep connection between spaces and their possibility of being published and shared by images or videos. As Stefano Mirti says: "Once the house, the living was a status. Twenty years ago, the Italian family was represented in the best living area of the house. Now we represent ourselves with the photos we post on Instagram. People look at the homes of Italians peeking into their accounts. It is a complete transfiguration. How we live, as we tell ourselves, the metaphors and new vocabularies made of objects, situations, imaginary. The Italian house has always been an extraordinary theatre. With Instagram, the previous theatre has imploded and a new form of communication and meaning generation has emerged. People spend two hours watching Instagram Stories produced by their friends. What kind of houses do they live in? How do they live? What are they doing? How do they live? So, the real questions are these." Who better than Influencers who use Youtube or Instagram could become our typical inhabitant, to test and try this new way of life? The idea is that they come to live for a few days in these spaces to carry out their self-promotion through videos or photos taken in an iconic place that can sponsor them. For this reason, it was very important to keep in mind, in addition to the idea of the “Instagrammable” spaces, the idea of flexibility and neutrality of the space that in some ways is able to be molded by the hands of every new tenant. A provocative approach to make social characters and their virtual profiles concrete through a building-machine where the protagonist can show off as much as he wants, and the visitor can enter "behind the screen" to understand its rules and mechanisms.

Nel cuore di Milano, più precisamente nel quartiere Brera, vi è uno spazio rimasto vuoto, un piccolo triangolo non edificato che si estende dall’angolo di Via Madonnina. Dopo essere stata al centro di diverse vicende, l’area è ad oggi uno spazio da valorizzare. Un lotto d’angolo collocato in una posizione privilegiata, un lieve respiro tra la fitta maglia del tessuto urbano. È proprio questo spazio dilatato a favorire al passante e all’abitante una percezione da e verso molti punti di vista. Ogni giorno l’area è densa di flussi: vi passano biciclette, persone a piedi, e diventa teatro di numerose attività, dalla visita alla Pinacoteca, allo shopping, dalla visita delle gallerie d’arte, alla sosta nei bar fino all’incontro con artisti di strada e soprattutto con le cartomanti, che sono ormai parte del paesaggio urbano. Via Madonnina è una direttrice che connette il centro intimo di Brera con l’asse più trafficato di via Ponte Vetero. L’area è rimasta inutilizzata a seguito di un crollo. L’obiettivo della tesi è dunque quello di completare questo lotto non costruito tramite un nuovo edificio che ne diventi un po’ la punta di diamante. Proprio come la prua di una nave, alla quale un po’ somiglia nella forma, saprà guidere le nuove tendenza dell’abitare della nostra epoca. L’architettura è infatti da sempre testimone dei cambiamenti socioculturali della società, si rende immagine e portatrice di nuovi modi di vivere gli spazi; diventa uno spaccato della vita degli abitanti. Il nostro edificio racchiude in una sorta di vetrina definita ANTITABLET, quello che oggi è l’abitare in relazione all’utilizzo della rete e dei social network. Il progetto porta con sé l’idea di Instagrammabilità che oggi è una delle tendenze più forti quando si sente parlare di spazi e luoghi da raccontare e mostrare, intendendo quindi un profondo legame degli ambienti con la loro possibilità di essere pubblicati e condivisi tramite immagine o video. Come afferma Stefano Mirti: “Una volta la casa, l’abitare era status. Ancora vent’anni fa, la famiglia italiana si rappresentava nel salotto buono. Adesso ci rappresentiamo con le foto che postiamo su Instagram. Guardate le case degli italiani sbirciando nei loro account. È una trasfigurazione completa. Come viviamo, come ci raccontiamo, le metafore e i nuovi vocabolari fatti di oggetti, situazioni, immaginari. La casa italiana è sempre stata uno straordinario teatro. Con Instagram il teatro precedente è imploso ed è emersa una nuova forma di comunicazione e generazione di significato. Passate due ore a guardare le Instagram Stories prodotte dai vostri amici. In che case abitano? Come abitano? Cosa fanno? Come vivono? Ecco, le vere domande sono queste”. Nessuno meglio degli Influencers che utilizzano Youtube o Instagram poteva diventare il nostro abitante tipo, per testare e provare questa nuova way of life. L’idea è quella che vengano a vivere per pochi giorni in questi spazi per portare avanti la loro autopromozione tramite video o foto fatti in un luogo iconico che possano metterli in mostra e sponsorizzare. A tal proposito è stato molto importante tener presente, oltre all’idea di spazio Instagrammabile, l’idea di flessibilità e neutralità dello spazio che per certi versi deve potersi plasmare tra le mani di ogni nuovo inquilino. Si può dunque dire che si è tentato in maniera provocatoria di restituire una fisicità ai personaggi social e ai loro profili virtuali tramite un edificio-macchina dove il protagonista può mettersi in mostra nella misura che più desidera e il visitatore può entrare “dietro lo schermo” a comprenderne logiche e meccanismi.