The requirements regarding places related to death and burials are changing. As a result of migratory phenomena European cities are increasingly assuming a multicultural character, different religious orientations coexist so that the definition of new spaces for ritual celebrations becomes necessary. At the same time and in an inverse way we are witnessing an increase of secularism in Western society along with the rise of new forms of spirituality. The combination of these two trends is testing the current organization of the cemetery, imposing essential adjustments aimed at obtaining proper spaces for funeral ceremonies of new religious minorities as well as for the celebration of laic farewell. The goal of this work is to design an interfaith cemetery, not only by giving an answer to the new burial needs in terms of functionality, but rather translating these demands with awareness, proposing a new model of space that represents the integration of different cultural, spiritual and ritual identities. From this perspective the cemetery can be considered as a cultural landscape, a burial park that supports diversity, where the theme of pluralism is interpreted as a “collection” of cultural and religious differences. Like in a picturesque garden in the new universal cemetery nature meets architecture, and different identities, places and landscapes are represented using artifice and metaphor, thus promoting an aesthetic of multiplicity and complexity instead of a neutral and uniform one. Milan, with its cosmopolitan identity, is the ideal scenario to experience this new form of cemetery, confirming and expanding its role as a leading city of cultural integration.

Le esigenze relative agli spazi connessi alla morte e alla sepoltura stanno mutando. Le città europee, in conseguenza dei fenomeni migratori, assumono sempre più un carattere multiculturale, differenti orientamenti religiosi si trovano così a coesistere rendendo necessaria la definizione di nuovi spazi per le celebrazioni rituali. Contemporaneamente e in maniera inversa si assiste ad un’accentuazione dei caratteri laici nella società occidentale e alla comparsa di nuove forme di spiritualità. L’unione di questi due fenomeni sta mettendo alla prova l’attuale organizzazione del cimitero imponendo indispensabili adeguamenti finalizzati a ricavare spazi dignitosi per le cerimonie funebri delle nuove minoranze religiose e per la celebrazione dell’addio laico. L’obiettivo di questo lavoro è progettare un cimitero interreligioso che non si limiti a dare una risposta solo in termini funzionali alle nuove necessità di sepoltura, ma che traduca con sensibilità tali istanze, proponendosi come nuovo modello di spazio che rappresenti l’integrazione tra diverse identità culturali, spirituali e rituali. In quest’ottica il cimitero può essere considerato come un paesaggio culturale, un parco sepolcrale a supporto della diversità, dove il tema del pluralismo viene interpretato come una “collezione” di differenze culturali e religiose. Come in un giardino pittoresco, la natura incontra l’architettura e ricorrendo all’artificio e alla metafora vengono rappresentati identità, luoghi e paesaggi diversi, promuovendo così un’estetica della molteplicità e della complessità. Milano con la sua identità cosmopolita costituisce lo scenario ideale per sperimentare questa nuova forma di cimitero, confermando e ampliando il suo ruolo di città capofila dell’integrazione culturale.

Garden of gardens. An interfaith memorial park in Milan

BONCALDO, ERICA
2018/2019

Abstract

The requirements regarding places related to death and burials are changing. As a result of migratory phenomena European cities are increasingly assuming a multicultural character, different religious orientations coexist so that the definition of new spaces for ritual celebrations becomes necessary. At the same time and in an inverse way we are witnessing an increase of secularism in Western society along with the rise of new forms of spirituality. The combination of these two trends is testing the current organization of the cemetery, imposing essential adjustments aimed at obtaining proper spaces for funeral ceremonies of new religious minorities as well as for the celebration of laic farewell. The goal of this work is to design an interfaith cemetery, not only by giving an answer to the new burial needs in terms of functionality, but rather translating these demands with awareness, proposing a new model of space that represents the integration of different cultural, spiritual and ritual identities. From this perspective the cemetery can be considered as a cultural landscape, a burial park that supports diversity, where the theme of pluralism is interpreted as a “collection” of cultural and religious differences. Like in a picturesque garden in the new universal cemetery nature meets architecture, and different identities, places and landscapes are represented using artifice and metaphor, thus promoting an aesthetic of multiplicity and complexity instead of a neutral and uniform one. Milan, with its cosmopolitan identity, is the ideal scenario to experience this new form of cemetery, confirming and expanding its role as a leading city of cultural integration.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
15-apr-2019
2018/2019
Le esigenze relative agli spazi connessi alla morte e alla sepoltura stanno mutando. Le città europee, in conseguenza dei fenomeni migratori, assumono sempre più un carattere multiculturale, differenti orientamenti religiosi si trovano così a coesistere rendendo necessaria la definizione di nuovi spazi per le celebrazioni rituali. Contemporaneamente e in maniera inversa si assiste ad un’accentuazione dei caratteri laici nella società occidentale e alla comparsa di nuove forme di spiritualità. L’unione di questi due fenomeni sta mettendo alla prova l’attuale organizzazione del cimitero imponendo indispensabili adeguamenti finalizzati a ricavare spazi dignitosi per le cerimonie funebri delle nuove minoranze religiose e per la celebrazione dell’addio laico. L’obiettivo di questo lavoro è progettare un cimitero interreligioso che non si limiti a dare una risposta solo in termini funzionali alle nuove necessità di sepoltura, ma che traduca con sensibilità tali istanze, proponendosi come nuovo modello di spazio che rappresenti l’integrazione tra diverse identità culturali, spirituali e rituali. In quest’ottica il cimitero può essere considerato come un paesaggio culturale, un parco sepolcrale a supporto della diversità, dove il tema del pluralismo viene interpretato come una “collezione” di differenze culturali e religiose. Come in un giardino pittoresco, la natura incontra l’architettura e ricorrendo all’artificio e alla metafora vengono rappresentati identità, luoghi e paesaggi diversi, promuovendo così un’estetica della molteplicità e della complessità. Milano con la sua identità cosmopolita costituisce lo scenario ideale per sperimentare questa nuova forma di cimitero, confermando e ampliando il suo ruolo di città capofila dell’integrazione culturale.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/147634