Intra muros

The premise of this work is a reflection on what happens when we change the way we produce space. As prediction says world’s population living in urban areas will rise from today’s 55% to the projected 68% in 2050, the question arises as to how to sustain the demand for this unstoppable growth and production of a new space. The constant economic transformation of the city is presented by progress and introduction of a new modernity as a main product, but at the same time this fact is turning other objects obsolete as a side effect, which often leads to disfunction or abandonment of different architecture types or even entire parts of a city. San Siro neighborhood in Milan was built as an example of modern workers housing quarter. Further economic transformation in 60’s and 70’s casted into uncertainty working class and as a side effect turned its architecture outdated. Since that period San Siro has started to change.The process of demographics diversification has started in the 90s and today in the composition of the local population is represented by over 40% not native Italians from over 80 different countries. San Siro neighbourhood faces problems typical for peripheries as social exclusion, poor maintenance of housing and public space and general low public interest. On the other hand it is one of Milanese historic quarters, it is a collective memory to be preserved, it is a place where many bottom up initiatives are actively happening and all that makes a potential that San Siro can become a new urban laboratory. The aim of Intra Muros project is a continuity of existing and upcoming. It creates a new context within the existing “intra muros” and intensifies and readapts the public space by defined programme. It is based on thought of the pre-existence, what is already present is seen as a resource to be included, both artificial built and natural environment, the inhabitants and the culture.

La premessa di questa tesi è una riflessione sulla produzione dello spazio urbano che parte da una proiezione fondamentale, ossia quella che prevede un aumento della popolazione che vive nell’area urbana, dal 55% attuale al 68% pronosticato per l’anno 2050. Il punto fondamentale è chiarire come soddisfare la richiesta di nuovi spazi in questa crescita inarrestabile. Il costante mutualismo economico che si vive nelle città odierne è un fattore favorito dallo sviluppo della modernità che però, al contempo, porta inevitabilmente a quella che è una vera e propria obsolescenza degli spazi architettonici, che spesso viene rappresentato da un vero e proprio abbandono dei edifici o di interi paesaggi urbani. Il quartiere di San Siro è stato costruito come esempio di quartiere modernista ed operaio. Tuttavia, le trasformazioni economiche vissute negli anni ’60 e ’70, hanno posto la classe operaia in condizioni di incertezza, rendendo di conseguenza obsoleta l’architettura sviluppatasi in quei tempi. Da quel momento in poi, San Siro ha iniziato a mutare. Il processo di diversificazione demografica è iniziato negli anni ’90 e oggi la composizione della popolazione locale è rappresentata da oltre il 40% da gente straniera proveniente da oltre 80 paesi diversi. San Siro presenta tutti quelli che sono i problemi tipici delle periferie, come l’esclusione sociale, la scarsa manutenzione di abitazioni e spazi pubblici e un generale basso interesse pubblico. Dall’altro lato, esso è uno dei quartieri storici milanesi, una sorta di ricordo collettivo da conservare, un luogo in cui molte iniziative partono dal basso e tutto ciò potenzialmente rende San Siro una sorta di luogo dove poter avviare una vera e propria sperimentazione urbana. L’obiettivo del progetto Intra Muros è quello di congiungere l’esistente con l’imminente. Crea un nuovo contesto all’interno degli esistenti “intra muros” e allo stesso modo intensifica e riadatta lo spazio pubblico con un programma definito. Si basa sul pensiero della preesistenza; ciò che è già presente è visto come una risorsa da includere, dall’ambiente artificiale costruito e naturale, agli abitanti, alla cultura.