Il recupero del patrimonio architettonico industriale e la riattivazione del paesaggio. Strategie progettuali per l'innesto di nuovi usi sociali e culturali in contesti degradati. Il caso dell’industria Rasspe a Solingen, NRW

This thesis project started in February 2018 at RWTH Aachen, where I attended my last year of master’s degree as an Erasmus student. The starting goal was that of developing the recovery project of a single industrial building, under the supervision of Prof. Linda Hildebrand, Department of Rezykliergerechtes Bauen (Cycle oriented construction). Within one month researches in the North Rhine-Westphalia region, I identified the P.D.Rasspe company area in Solingen, shut down since 2009 after almost a century of activity, already in a serious state of dereliction. Since 2014, two buildings relating to the plant, in particular the first warehouse (ehem. Lagergebäude) - built in 1902 - and the administrative building (ehem. Verwaltungsgebäude) - built in 1922 - have been placed under protection. Stöcken 17, location where the ex-plant is located, is today also the name of a social project of reactivation of those spaces left vacant after the closure of the industry. To date, published in January 2019 by the municipal authority Wirtschaftsförderung Solingen, there is a hypothetical project for the recovery of the area. Thanks to the availability of Mr. Michael Schwebel (Projektmanager, Wirtschaftsförderung Stadt Solingen), I was able to visit the site (closed to the public without the guidance of those in charge of managing the area) not only having access to the interiors of the restricted buildings, being able to observe closely the original features and the current state of art, but also paying attention both to the industrial complex, almost seven hectares of land, and to the natural environment in which the former production plant is located, its relation with the urban fabric, the degree of accessibility as well as the level of permeability. Immediately, it was evident that, even though it was the most urgent operation to undertake, limiting the research to the refurbishment of the protected property would have represented a limit both for the success of the project and for an effective enhancement of the area and its potential use by the local community. Therefore, after completing the first part of the project, in order to complete my research and give it a broader meaning. I received a scholarship to develop my thesis at the Universitè de Liegè, under the supervision of Prof. Rita Occhiuto, of the department of Ville, Territoire Paysage. In this semester, I dedicated myself to the discovery of issues related to the study and understanding of the soil, the landscape, the urban context intended on a larger scale, in relation to other realities of the territory, natural and not. The complexity of the study case has in fact given sense to a project action undertaken starting from the study of the small object towards a gradual global understanding capable of re-determining and re-defining itself over time. After securing already protected buildings, to which a higher priority value is recognized, we want to remove the idea of degradation around the object through the grafting of a pilot project, a non-characterizing and non-limiting input, giving back to the complex a non-definitive sense, granting a time of experimentation through the suggestion of already conservative hypotheses although temporary from the point of view of the grafting of new uses. The thesis includes two parts, articulated in three different phases, occurring in the three different universities where it has been developed: RWTH Aachen, ULiège, POLIMI. In the first part the field of action is being prepared, raising research questions aimed at the investigation of the issues put into question and the knowledge of the subject of study; in the second we operate in the field, giving rise to specific project actions. The first action, developed referring to the needs of the local community, is dedicated to the recovery of the protected buildings. In this step, we focus on the conservation of the building, together with the forecasting of new destinations of use, an essential graft to pursue the reactivation of the site in a global sense. The new functions are immediately considered to be time-varying inputs for varying needs in continuous evolution, which can be supported thanks to the use of flexible structures and highly recyclable materials in the management of interior spaces. The second and third phases, resulting from a wider survey on the territory - starting from the study of the topography of settlement networks and urbanization processes - is aimed at reintegrating the area within the urban context and, more generally, in its own scenery. The thesis focuses here on issues such as the reactivation of the landscape, the reintegration of the area into the urban fabric, the restoration and possible implementations of connections, the development of services and the involvement of citizens, working in particular on the design of public spaces.

Questo progetto di tesi è iniziato nel febbraio 2018 presso la RWTH Aachen, dove ho seguito il mio ultimo anno di laurea magistrale come studentessa Erasmus. L’obiettivo iniziale era quello di sviluppare il progetto di recupero di un singolo edificio industriale con il supporto della Prof.ssa Linda Hildebrand, del dipartimento di Rezykliergerechtes Bauen (Recupero di edilizia). Entro un primo mese di ricerca nella zona della Renania settentrionale-Vestfalia, ho individuato l’area dell’industria P.D. Rasspe a Solingen, dismessa dal 2009 dopo quasi un secolo di attività, già in grave stato d’abbandono. Nell’anno 2014, due edifici afferenti l’impianto, in particolare il primo deposito (ehem. Lagergebäude) - costruito nell’anno 1902 - e l’edificio amministrativo (ehem. Verwaltungsgebäude) - costruito nell’anno 1922 - sono stati posti sotto tutela.Stöcken 17, posizione in cui si trova l’ex-impianto, è oggi anche il nome di un progetto sociale di riattivazione di quegli spazi rimasti vacanti dopo la chiusura dell’industria. Ad oggi, pubblicato nel gennaio 2019 dall’ente comunale Wirtschaftsförderung Solingen, esiste un progetto ipotetico di recupero dell’area. Grazie alla disponibilità del Sig. Michael Schwebel (Projektmanager, Wirtschaftsförderung Stadt Solingen), ho potuto visitare il sito (chiuso al pubblico senza la guida di chi si occupa della gestione dell’area) non solo accedendo internamente agli edifici vincolati, potendone osservare da vicino i caratteri originali e lo stato di fatto, ma anche dedicando attenzione alla conoscenza sia del complesso industriale - quasi sette ettari di terreno - sia della situazione territoriale in cui si trova la fabbrica, la sua collocazione all’interno del tessuto urbano, il grado di accessibilità nonché il livello di permeabilità. Da subito, è risultato evidente che, per quanto fosse l’operazione più urgente da intraprendere, circoscrivere il campo d’azione al risanamento del bene edilizio posto sotto tutela avrebbe rappresentato un limite sia per la buona riuscita del progetto, sia per una effettiva valorizzazione dell’area e la sua potenziale fruibilità da parte della comunità locale. Pertanto, conclusa la prima parte del progetto, al fine di completare la mia ricerca e conferirgli un significato più ampio, ho ricevuto una borsa di studio per sviluppare la mia tesi presso la Universitè de Liegè, sotto la supervisone della Prof.ssa Rita Occhiuto, del dipartimento di Ville, Territoire Paysage. In questo semeste, mi sono dedicata alla scoperta delle tematiche legate allo studio e la comprensione del suolo, del paesaggio, del contesto urbano inteso su una scala più ampia, in relazione con le altre realtà del territorio, naturali e non. La complessità dell’area di studio ha conferito infatti significato ad un’azione progettuale intrapresa a partire dallo studio del piccolo oggetto verso una comprensione globale graduale e capace di ri-determinarsi e ri-definirsi nel tempo. Dopo aver messo in siscurezza gi edifici vincolati, ai quali si riconosce un valore di ordine prioritario, si vuole rimuovere l’idea del degrado attorno all’oggetto attraverso l’innesto di un progetto pilota, un input non caratterizzante e non limitativo, basato sul senso non definitivo, un tempo di sperimentazione, il suggerimento di ipotesi conservative benchè temporanee. La tesi comprende due parti, articolate ognuna in tre diverse fasi, definite rispettivamente in ciascuna delle tre università in cui è stato sviluppato il progetto: RWTH Aachen, ULiège, POLIMI. Nella prima parte si prepara il campo d’azione, sollevando questioni di ricerca rivolte all’indagine delle tematiche messe in discussione ed alla conoscenza del soggetto di studio; nella seconda si opera sul campo, dando vita ad azioni progettuali specifiche. La prima azione, sviluppata in relazione con i bisogni della comunità locale, è dedicata al recupero degli edifici posti sotto vincolo di tutela: ci si concentra sull’intervento atto in primo luogo alla conservazione dell’edificio, insieme alla previsione di nuove destinazioni d’uso, innesto indispensabile al perseguimento della riattivazione del sito in senso globale. Le nuove funzioni sono da subito considerate nel loro essere input variabili a esigenze in continua evoluzione, assecondabili grazie all’impiego di strutture flessibili e materiali ad alta riciclabilità nella gestione degli spazi interni. La seconda e la terza azione, frutto di una più ampia indagine sul territorio - a partire dallo studio della topografia delle reti insediative e dei processi di urbanizzazione - è volta al riscatto di una porzione di paesaggio e alla sua restituzione nel contesto. La tesi si concentra qui su tematiche quali la riattivazione del paesaggio, la reintegrazione dell’area nel tessuto insediativo, il ripristino e l’eventuale implemento delle connessioni, lo sviluppo di servizi nonché il coinvolgimento della cittadinanza, lavorando in particolare sulla progettazione degli spazi interstiziali ad uso pubblico.