Prospettiva Ballarò

Palermo, meeting point of three continents at the centre of the Mediterranean Sea, is incubator and kaleidoscope of global issues. Throughout history, it represented a living experiment of diversity and hybridisation, thanks to the continuous migrations. Despite the rich cultural heritage, forty years of criminal power and political breakdown have intensely marked the city, undermining it through an extreme and chaotic speculation, leaving out any kind of urban vision. Ballarò, in the historical centre, is the quarter in which this ambivalence is visible in all its parts. Animated by the vital presence of the only historical market still active, it shows an intrinsic coexistence as an everyday life practice: migration flows, illegal drugs dealing, cultural and architectural layering, multiethnicity, abusiveness, reactionary associations, organised crime, abandonment. The plurality of the neighbourhood is poured into its public space which is dense, layered with diverse practices and often dominated by criminal activities which cause the lack of neutral spaces. The proposed project fits into an interaction among administration, institutions and associations that took shape in the last years in the quarter and starts from the public space and the social contribution that architecture can give in a degraded situation. The strategy Prospettiva Ballarò aims to create a comprehensive vision that starting from a deep understanding of the context, its specificities and social intelligence can inspire a series of tactical actions. These have the objective of an immediate and partial revitalisation of social and public life and of raising awareness of the community on issues regarding the quality of space and the redemption of their neighbourhood. The strategy identifies places that are crucial either for their criticalities or potentials and creates a system of essential interventions that aim to offer flexible platforms. Designed to be implemented over a period of four years, the strategy works through contexts, specific approaches, time ranges and different types of worksites, which are proposed as a tool of participation. Guidelines for every intervention have been identified and organised in a guide book. A sample area is developed on an architectural scale. In this, the spaces of intervention – open space, ruin, aristocratic palace, church – are characterised by being closed, abandoned or privatised: in fact, denied spaces. Through the physical action of opening and thanks to the new functions implemented, the spaces are given back to the community as real public spaces at different levels: from level 0 of the ground level, to the ground floor of a building and, finally, to the entire volume.

Palermo, snodo del mediterraneo posizionato fra tre continenti, è incubatrice e caleidoscopio di problematiche globali. Nel corso della sua storia ha rappresentato un esperimento vivente di diversità ed ibridazione, venendo modellata da continue migrazioni. Nonostante il ricco patrimonio culturale, quarant’anni di controllo criminale e disfunzioni politiche hanno lasciato sulla città segni pesantissimi devitalizzandola con una speculazione esasperata e caotica, che non ha consentito alcuna progettualità. Ballarò, nel centro storico, è il quartiere in cui questa ambivalenza è visibile in ogni sua parte.
Animato dalla presenza vitale dell’unico mercato storico ancora attivo, mostra la coesistenza come prassi e quotidianità: flussi migratori, traffici di droga illegali, stratificazione culturale e architettonica, multietnicità, abusivismo, associazionismo di reazione, criminalità organizzata ed abbandono. La pluralità del quartiere si riversa nel suo spazio pubblico che risulta denso, stratificato di pratiche diverse e spesso dominato da attività criminali che comportano l’assenza di spazi neutri. Il progetto che proponiamo si inserisce in una interazione tra amministrazione, istituzioni e associazioni, che negli ultimi anni ha preso vita nel quartiere, e parte dallo spazio pubblico e dal contributo che l’architettura può dare in una situazione di degrado. La strategia Prospettiva Ballarò ha l’obiettivo di costruire una visione d’insieme che parta da una profonda conoscenza del contesto, delle sue specificità e intelligenze sociali e sia in grado di ispirare una serie di azioni tattiche. Queste mirano alla rivitalizzazione immediata e parziale della vita sociale e della vita pubblica ed alla sensibilizzazione della comunità rispetto ai temi della qualità dello spazio e del riscatto del proprio quartiere. La strategia individua luoghi molto differenti tra loro per le criticità o per le potenzialità che esprimono e quindi crea un sistema di interventi essenziali che mirano ad offrire delle piattaforme flessibili. La strategia lavora attraverso contesti, approcci specifici, range temporali e diverse tipologie di cantiere, proposte come strumento partecipativo ed è pensata per essere attuata in un periodo di quattro anni. Per ogni intervento sono state individuate delle linee guida catalogate in un guide book. Un’area esemplare viene poi sviluppata progettualmente a scala architettonica. In questa, gli spazi di intervento – spazio aperto, rudere, edificio nobiliare, chiesa – sono caratterizzati dal fatto di essere chiusi o abbandonati o privatizzati: di fatto spazi negati. Questi spazi vengono restituiti alla comunità come spazi pubblici a diversi livelli – dal livello 0 di superficie, al piano terra di un edificio, fino all’intero volume – attraverso l’azione fisica di apertura e grazie alle nuove funzioni per cui vengono ripensati.