Could Ordinary be Extraordinary? The Milanese urban fabric is dotted with works endowed with great charm and attractiveness: the conceptual strength that generated them is evident and, at the same time, the disarming simplicity and elegance that they are still able to transmit and represent. In a historical moment in which the Milanese architecture, especially that produced between 1935 and 1965, is the object of rediscovery and admiration, even from abroad, operating in this city certainly becomes a privileged condition to investigate the best legacy of that season. The thesis work is born from the desire to seize this opportunity, with the certainty of the value and the actuality of an intervention able to operate in continuity with this tradition. We believe that it is extremely interesting for our generation, in such a close relationship with the global, foreign scene, to rediscover the modalities and a whole series of contemporary themes within the Milanese reality. It is about rediscovering a sensitivity and a method, capable of generating an architectural quality that goes beyond the production process. Confronting with a small intervention, which is part of the consolidated fabric of the center of Milan, it is for us an opportunity to combine the reasons for the single architectural object with those of the construction of the city. The intellectual and “artisan” relationship with past generations produces a dialogue that gives shape to urban environments, consolidating the specific aim of the place in which it is inserted. The small scale of the intervention also allows us to take care of a project from general to detail, with the intention of recovering the quality of a design that articulates in a synergistic and coherent way container and content, as added value for the project. Finally, the complex articulation of domestic and work environments within a mixed-use building has focused the attention of research on the concept of contemporary living. Also, in this case a critical investigation of Milanese production of the last century has been the stimulating starting point for solutions that promote an extremely simple way of living, in which the private dimension and the civil dimension dialogue through transitions and thresholds, views and screens. inhabited, able to accommodate the beauty of everyday life.

Could Ordinary be Extraordinary? Il tessuto urbano di Milano si presenta costellato di opere dotate di grande fascino e attrattiva: appare evidente la forza concettuale che le ha generate e, allo stesso tempo, la disarmante semplicità ed eleganza che riescono ancora a trasmettere e rappresentare. In un momento storico in cui l’architettura milanese, in particolar modo quella prodotta tra il 1935 e il 1965, è oggetto di riscoperta e ammirazione, anche dall’estero, operare in questa città diviene sicuramente una condizione privilegiata per indagare la migliore eredità di quella stagione. Il lavoro di tesi nasce proprio dal desiderio di cogliere quest’opportunità, con la certezza del valore e dell’attualità di un intervento capace di operare in continuità con questa tradizione. Crediamo infatti che sia estremamente interessante per la nostra generazione, in così stretta relazione con il panorama estero, globale, ritrovare delle modalità e tutta una serie di temi contemporanei all’interno della realtà Milanese. Si tratta di riscoprire una sensibilità e un metodo, capaci di generare una qualità architettonica che va oltre al processo produttivo. Confrontarsi con piccolo intervento, che si inserisce nel tessuto consolidato del centro di Milano, è per noi occasione di coniugare le ragioni del singolo oggetto architettonico con quelle della costruzione della città. Il rapporto intellettuale ed “artigianale”, con le generazioni passate produce un dialogo che dona forma agli ambienti urbani, consolidando il carattere specifico del luogo in cui si inserisce. La piccola scala dell’intervento permette inoltre di curare un progetto dal generale al particolare, con l’intenzione di recuperare la qualità di una progettazione che articola in modo sinergico e coerente contenitore e contenuto, come valore aggiunto per il progetto. Infine, il complesso articolarsi di ambienti domestici e di lavoro all’interno di un edificio ad uso misto, ha concentrato l’attenzione della ricerca sulla concezione dell’abitare contemporaneo. Anche in questo caso un’indagine critica sulla produzione milanese del secolo scorso è stata lo stimolante punto di partenza per arrivare a soluzioni che promuovano un modo di abitare estremamente semplice, in cui dimensione privata e dimensione civile dialogano attraverso transizioni e soglie, viste e schermi abitati, capaci di ospitare la bellezza del quotidiano.

Extraordinary-ordinary. Riqualificazione di un complesso edilizio per il centro di Milano

RICCIARDI, IRENE;GUARNACCIA, CECILIA
2017/2018

Abstract

Could Ordinary be Extraordinary? The Milanese urban fabric is dotted with works endowed with great charm and attractiveness: the conceptual strength that generated them is evident and, at the same time, the disarming simplicity and elegance that they are still able to transmit and represent. In a historical moment in which the Milanese architecture, especially that produced between 1935 and 1965, is the object of rediscovery and admiration, even from abroad, operating in this city certainly becomes a privileged condition to investigate the best legacy of that season. The thesis work is born from the desire to seize this opportunity, with the certainty of the value and the actuality of an intervention able to operate in continuity with this tradition. We believe that it is extremely interesting for our generation, in such a close relationship with the global, foreign scene, to rediscover the modalities and a whole series of contemporary themes within the Milanese reality. It is about rediscovering a sensitivity and a method, capable of generating an architectural quality that goes beyond the production process. Confronting with a small intervention, which is part of the consolidated fabric of the center of Milan, it is for us an opportunity to combine the reasons for the single architectural object with those of the construction of the city. The intellectual and “artisan” relationship with past generations produces a dialogue that gives shape to urban environments, consolidating the specific aim of the place in which it is inserted. The small scale of the intervention also allows us to take care of a project from general to detail, with the intention of recovering the quality of a design that articulates in a synergistic and coherent way container and content, as added value for the project. Finally, the complex articulation of domestic and work environments within a mixed-use building has focused the attention of research on the concept of contemporary living. Also, in this case a critical investigation of Milanese production of the last century has been the stimulating starting point for solutions that promote an extremely simple way of living, in which the private dimension and the civil dimension dialogue through transitions and thresholds, views and screens. inhabited, able to accommodate the beauty of everyday life.
HUALDE Y RAMOS, VICENS
DE MAGISTRIS, ALESSANDRO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
15-apr-2019
2017/2018
Could Ordinary be Extraordinary? Il tessuto urbano di Milano si presenta costellato di opere dotate di grande fascino e attrattiva: appare evidente la forza concettuale che le ha generate e, allo stesso tempo, la disarmante semplicità ed eleganza che riescono ancora a trasmettere e rappresentare. In un momento storico in cui l’architettura milanese, in particolar modo quella prodotta tra il 1935 e il 1965, è oggetto di riscoperta e ammirazione, anche dall’estero, operare in questa città diviene sicuramente una condizione privilegiata per indagare la migliore eredità di quella stagione. Il lavoro di tesi nasce proprio dal desiderio di cogliere quest’opportunità, con la certezza del valore e dell’attualità di un intervento capace di operare in continuità con questa tradizione. Crediamo infatti che sia estremamente interessante per la nostra generazione, in così stretta relazione con il panorama estero, globale, ritrovare delle modalità e tutta una serie di temi contemporanei all’interno della realtà Milanese. Si tratta di riscoprire una sensibilità e un metodo, capaci di generare una qualità architettonica che va oltre al processo produttivo. Confrontarsi con piccolo intervento, che si inserisce nel tessuto consolidato del centro di Milano, è per noi occasione di coniugare le ragioni del singolo oggetto architettonico con quelle della costruzione della città. Il rapporto intellettuale ed “artigianale”, con le generazioni passate produce un dialogo che dona forma agli ambienti urbani, consolidando il carattere specifico del luogo in cui si inserisce. La piccola scala dell’intervento permette inoltre di curare un progetto dal generale al particolare, con l’intenzione di recuperare la qualità di una progettazione che articola in modo sinergico e coerente contenitore e contenuto, come valore aggiunto per il progetto. Infine, il complesso articolarsi di ambienti domestici e di lavoro all’interno di un edificio ad uso misto, ha concentrato l’attenzione della ricerca sulla concezione dell’abitare contemporaneo. Anche in questo caso un’indagine critica sulla produzione milanese del secolo scorso è stata lo stimolante punto di partenza per arrivare a soluzioni che promuovano un modo di abitare estremamente semplice, in cui dimensione privata e dimensione civile dialogano attraverso transizioni e soglie, viste e schermi abitati, capaci di ospitare la bellezza del quotidiano.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/147675