Mercado Madrid. The energy of a place

Located in the former Mercado Central de Frutas y Verduras de Legazpi dating from 1935 on the southern edge of the Madrid city center and in proximity of the river Manzanarre, the new cultural and mixed-use spot is a coexistence of new and regenerated buildings. . The aim of the new project is the rehabilitation of the urban and architectural quality of the existing building proposing new typologies and functions. Starting from the morphological reflection on the building existing shape, an imponent open three-nave triangle surrounding an inner court, the project finds the opportunity to design a new open public piazza which unifies each part of the building, linking it to the river and the city. Analysing the former market as a monument that concludes the Paseo de las Delicias, the main street which starts from Atocha station, the projects propose two new towers which reinforce the monumental role and experiment new typological possibilities. As it is increasingly happening in the contemporary architectural scenario, the project is not a preservation project and not a new architecture. It is the coexistence of both which continuously beneficiate one of the other. It is an investigation about possibilities to test the boundaries which separate ancient and new architecture. The proximity of the project to Matadero cultural center has suggested first the integration of new cultural spaces to the hub, defining a clear and consistent cultural district on the southern border of Madrid city center and, in particular, along Madrid Rio. The refurbishment of the existing building proposes semi-public activities such as the new permanent home of the Museum of Cinema in Madrid, an independent public multiplex cinema, a new library, a new restaurant, a new cafe, public laboratories for the inhabitants of the district and residences for researchers. The architectural design of the towers propose a new branch for municipal offices in the lowest; offices, residences, an auditorium and a restaurant in the tallest. Moreover, the project is intended as an occasion to extend the landscape project of Madrid Rio and implement public spaces, sport facilities and green infrastructures in the southern part of the city, currently cut off by chaotic highway junctions. The reduction of the infrastructural impact both along the river and in the proximity of the former market gives the possibility to redesign the river’s borders, giving continuity to Madrid Rio and including the peripheries in the successful transformation project of the city. The projects considers the river as the natural limit of the southern part of the city-center and the reuse of the former marked of Legazpi as crucial in the development of the transformation of the city. In those terms, the intervention is intended as strategical under the urban point of view and as experimental under the architectural one.

Situato nell’ex Mercado Central de Frutas y Verduras de Legazpi, risalente al 1935, all’estremità meridionale del centro di Madrid e in prossimità del fiume Manzanarre, il nuovo centro culturale ad uso misto è una coesistenza di edifici nuovi e rigenerati. L’obiettivo del nuovo progetto è la riqualificazione della qualità urbana e architettonica dell’edificio esistente tramite la proposta di nuove tipologie e funzioni. Partendo dalla riflessione morfologica sulla forma esistente dell’edificio, un imponente triangolo a tre navate aperto che circonda un cortile interno, il progetto trova l’opportunità in una nuova piazza pubblica aperta che unifica ciascuna parte dell’edificio, collegandola al fiume e al città. Analizzando l’ex mercato come un monumento che conclude il Paseo de las Delicias, la strada principale che parte dalla stazione di Atocha, i progetti propongono due nuove edifici che rafforzano il ruolo monumentale e sperimentano nuove possibilità tipologiche. Poiché accade sempre più nello scenario architettonico contemporaneo, il progetto non prevede né una sola conservazione né una nuova architettura. È la coesistenza di entrambe che beneficiano continuamente l’uno dell’altro. È un’indagine sulle possibilità di testare i confini che separano l’architettura antica e nuova. La vicinanza del progetto al centro culturale Matadero ha suggerito prima l’integrazione di nuovi spazi culturali, definendo un distretto culturale chiaro e consistente al confine meridionale del centro di Madrid e, in particolare, lungo Madrid Rio. La ristrutturazione dell’edificio esistente propone attività semi-pubbliche come la nuova sede permanente del Museo del Cinema di Madrid, un cinema multisala pubblico indipendente, una nuova biblioteca, un nuovo ristorante, un nuovo bar, laboratori pubblici per gli abitanti del distretto e residenze per ricercatori. Il progetto architettonico dei due edifici ex novo propone una nuova filiale per gli uffici comunali nella parte più bassa; uffici, residenze, un auditorium e un ristorante nel più alto. Inoltre, il progetto è inteso come un’occasione per estendere il progetto paesaggistico di Madrid Rio e implementare spazi pubblici, impianti sportivi e infrastrutture verdi nella parte meridionale della città, attualmente interrotte da svincoli autostradali caotici. La riduzione dell’impatto infrastrutturale sia lungo il fiume sia in prossimità del vecchio mercato dà la possibilità di ridisegnare i confini del fiume, dando continuità a Madrid Rio e includendo le periferie nel riuscito progetto di trasformazione della città. I progetti considerano il fiume come il limite naturale della parte meridionale del centro cittadino e il riutilizzo del precedente segnato da Legazpi come cardine nello sviluppo della trasformazione della città. In questi termini, l’intervento è inteso come strategico sotto il punto di vista urbano e come sperimentale sotto quello architettonico.