The recent demolition of the Robin Hood Gardens in London is just the latest in a series of interventions that began with the demolition of the St. Louis Pruitt-Igoe less than fifty years ago. The collapse of the London neighborhood, which took place despite the opposition of prominent figures in the architectural panorama, was the pretext for the drafting of this thesis, whose aim is to investigate the different types of intervention adopted for the revitalization of many of those projects, built in the last half century, which have face a striking failure, like the most famous Italian cases, the Corviale of Rome, the “Vele” of Naples and the ZEN of Palermo. Particular attention has been paid to those modernist neighborhoods that still survive and are characterized by a high symbolic value which, too often, is contrasted with poor social success. The thesis aims to catalog and analyze the different methods of intervention implemented in recent years, in order to classify them according to the type of solution applied. The identification of four main and well recognizable methods of intervention was the basis for cataloging the different models. The demolition and replacement operations applied in London, in Southgate Estate in Runcorn and in the Vele of Scampia are followed by the transformation and densification strategies carried out at the Bijlmermeer, the Tour Bois-le-Prêtre and the Stadtvillen in Leinefelde. These invasive solutions are accompanied by lighter interventions, often with a symbolic nature, which, acting on the landscape, try to reconstruct a community fabric, as happened in the experiments on the Palermo’s ZEN and on the Corviale of Rome. As a fourth category, an unplanned transformative approach was identified in a deliberately provocative way, based on self-construction and, in particular, on the organizational capacity of informal settlements, as shown in the Caraqueños cases of Torre David and 23 de Enero. The goal is to seek, if it exists, a correlation between care and disease, in order to produce a synoptic framework that can be used as a strategic reference in the design process. In this regard, the last part of the thesis is devoted to the schematization of the different types of applications on a single case study, the one of de Gasperi district in Ponticelli, near Naples, whose cultural matrix is ​​similar to that of the superblocks previously analyzed. This operation, far from being a real project proposal for the area, aims to summarize the benefits and consequences of the different types of intervention.

Il recente abbattimento del complesso dei Robin Hood Gardens a Londra è solo l’ultimo di una serie di interventi cominciati con la demolizione del Pruitt-Igoe di St. Louis poco meno di cinquanta anni fa. Proprio il crollo del quartiere londinese, realizzatosi nonostante l’opposizione di figure di spicco del panorama architettonico e non solo, è stato il pretesto per la stesura di questa tesi, la quale si propone di indagare le diverse tipologie di intervento adottate per la rivitalizzazione di molti di quei progetti, realizzati nell’ultimo mezzo secolo, che sono andati incontro ad un eclatante fallimento, basti pensare ai più famosi casi italiani ovvero il Corviale di Roma, le Vele di Napoli e lo ZEN di Palermo. L’attenzione è stata posta su quei quartieri di stampo modernista che ancora oggi sopravvivono e che sono caratterizzati da un elevato valore simbolico a cui, troppo frequentemente, si contrappone uno scarso successo sociale. La tesi si propone di catalogare ed analizzare le diverse modalità di intervento attuatesi negli ultimi anni, allo scopo di classificarle a seconda della tipologia di soluzione applicata. L’individuazione di quattro principali e ben riconoscibili metodi di intervento è stata la base per la catalogazione dei diversi modelli. Agli interventi di demolizione e di sostituzione applicati a Londra, al Southgate Estate di Runcorn e alle Vele di Scampia, seguono le operazioni di trasformazione e densificazione realizzate al Bijlmermeer, alla Tour Bois-le-Prêtre e allo Stadtvillen di Leinefelde. A queste soluzioni invasive si affiancano interventi più leggeri, spesso di natura simbolica, i quali, agendo sul paesaggio, cercano di ricostruire un tessuto comunitario, come è avvenuto nelle sperimentazioni sullo ZEN di Palermo e sul Corviale di Roma. Come quarta categoria è stata individuata in modo volutamente provocatorio un approccio trasformativo non pianificato, il quale si fonda sull’autocostruzione e, in particolare, sulla capacità organizzativa degli insediamenti informali, come mostrato nei casi caraqueñi della Torre David e del 23 de Enero. L’obiettivo è ricercare, se esiste, una correlazione tra cura e malattia, allo scopo di produrre un quadro sinottico utilizzabile quale riferimento strategico nell’iter progettuale. A tal proposito l’ultima parte della tesi è dedicata alla schematizzazione delle diverse tipologie applicative su di un unico caso studio, quello del rione de Gasperi a Ponticelli, vicino Napoli, la cui matrice culturale è assimilabile a quella dei superblocchi precedentemente analizzati. Questa operazione, lungi dall’essere una vera e propria proposta progettuale per l’area, mira a sintetizzare benefici e conseguenze delle diverse tipologie di intervento.

Vita e morte dei superblocchi residenziali. Pratiche di intervento dopo il crollo dell'utopia

PANZETTI, GIADA;AVITABILE, RENATO
2018/2019

Abstract

The recent demolition of the Robin Hood Gardens in London is just the latest in a series of interventions that began with the demolition of the St. Louis Pruitt-Igoe less than fifty years ago. The collapse of the London neighborhood, which took place despite the opposition of prominent figures in the architectural panorama, was the pretext for the drafting of this thesis, whose aim is to investigate the different types of intervention adopted for the revitalization of many of those projects, built in the last half century, which have face a striking failure, like the most famous Italian cases, the Corviale of Rome, the “Vele” of Naples and the ZEN of Palermo. Particular attention has been paid to those modernist neighborhoods that still survive and are characterized by a high symbolic value which, too often, is contrasted with poor social success. The thesis aims to catalog and analyze the different methods of intervention implemented in recent years, in order to classify them according to the type of solution applied. The identification of four main and well recognizable methods of intervention was the basis for cataloging the different models. The demolition and replacement operations applied in London, in Southgate Estate in Runcorn and in the Vele of Scampia are followed by the transformation and densification strategies carried out at the Bijlmermeer, the Tour Bois-le-Prêtre and the Stadtvillen in Leinefelde. These invasive solutions are accompanied by lighter interventions, often with a symbolic nature, which, acting on the landscape, try to reconstruct a community fabric, as happened in the experiments on the Palermo’s ZEN and on the Corviale of Rome. As a fourth category, an unplanned transformative approach was identified in a deliberately provocative way, based on self-construction and, in particular, on the organizational capacity of informal settlements, as shown in the Caraqueños cases of Torre David and 23 de Enero. The goal is to seek, if it exists, a correlation between care and disease, in order to produce a synoptic framework that can be used as a strategic reference in the design process. In this regard, the last part of the thesis is devoted to the schematization of the different types of applications on a single case study, the one of de Gasperi district in Ponticelli, near Naples, whose cultural matrix is ​​similar to that of the superblocks previously analyzed. This operation, far from being a real project proposal for the area, aims to summarize the benefits and consequences of the different types of intervention.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
17-apr-2019
2018/2019
Il recente abbattimento del complesso dei Robin Hood Gardens a Londra è solo l’ultimo di una serie di interventi cominciati con la demolizione del Pruitt-Igoe di St. Louis poco meno di cinquanta anni fa. Proprio il crollo del quartiere londinese, realizzatosi nonostante l’opposizione di figure di spicco del panorama architettonico e non solo, è stato il pretesto per la stesura di questa tesi, la quale si propone di indagare le diverse tipologie di intervento adottate per la rivitalizzazione di molti di quei progetti, realizzati nell’ultimo mezzo secolo, che sono andati incontro ad un eclatante fallimento, basti pensare ai più famosi casi italiani ovvero il Corviale di Roma, le Vele di Napoli e lo ZEN di Palermo. L’attenzione è stata posta su quei quartieri di stampo modernista che ancora oggi sopravvivono e che sono caratterizzati da un elevato valore simbolico a cui, troppo frequentemente, si contrappone uno scarso successo sociale. La tesi si propone di catalogare ed analizzare le diverse modalità di intervento attuatesi negli ultimi anni, allo scopo di classificarle a seconda della tipologia di soluzione applicata. L’individuazione di quattro principali e ben riconoscibili metodi di intervento è stata la base per la catalogazione dei diversi modelli. Agli interventi di demolizione e di sostituzione applicati a Londra, al Southgate Estate di Runcorn e alle Vele di Scampia, seguono le operazioni di trasformazione e densificazione realizzate al Bijlmermeer, alla Tour Bois-le-Prêtre e allo Stadtvillen di Leinefelde. A queste soluzioni invasive si affiancano interventi più leggeri, spesso di natura simbolica, i quali, agendo sul paesaggio, cercano di ricostruire un tessuto comunitario, come è avvenuto nelle sperimentazioni sullo ZEN di Palermo e sul Corviale di Roma. Come quarta categoria è stata individuata in modo volutamente provocatorio un approccio trasformativo non pianificato, il quale si fonda sull’autocostruzione e, in particolare, sulla capacità organizzativa degli insediamenti informali, come mostrato nei casi caraqueñi della Torre David e del 23 de Enero. L’obiettivo è ricercare, se esiste, una correlazione tra cura e malattia, allo scopo di produrre un quadro sinottico utilizzabile quale riferimento strategico nell’iter progettuale. A tal proposito l’ultima parte della tesi è dedicata alla schematizzazione delle diverse tipologie applicative su di un unico caso studio, quello del rione de Gasperi a Ponticelli, vicino Napoli, la cui matrice culturale è assimilabile a quella dei superblocchi precedentemente analizzati. Questa operazione, lungi dall’essere una vera e propria proposta progettuale per l’area, mira a sintetizzare benefici e conseguenze delle diverse tipologie di intervento.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/147788