The methodological proposal studied in this thesis is born to face the urban and architectural redevelopment of a rare context like that of the city of Cremona. From the beginning we find a closed and introverted city, immersed in the countryside and always devoted to agriculture, with a historical center of high artistic value, home of the violin and violin making. Cremona appears dense with buildings in a state of neglect, both urban and rural, and, at the same time, stands out for its high potential linked to environmental, economic and social sustainability. The presence of this particular urban status becomes fertile ground for the birth of numerous experiments and project proposals suitable for the growth and development of the city. A condition that in past years led the Cremona administration to question itself about the urban conditions of a specific sector located in the north-east of the city. A not insignificant sector given the presence within it of a high number of structures with historical constraints and varied functions. We can highlight: the Stadio G. Zini, a historic sports facility in Cremona; the former Foro Boario, an important satellite car park built on the ancient livestock market; the Cariplo Warehouses with the Fruit and Vegetable Market and the former Municipal Abattoir. In this condition, an urban planning competition called "Cremona City Hub" was launched in 2012 to obtain an answer to the existing crisis. The outcome of the competition led to a solution that in the following years was repeatedly edited, causing a net re-dimensioning of the intervention area. Nowadays the major interventions have been concentrated in the implementation of the area of the Technology Pole. The proposed thesis, revisiting the objectives of the old Cremona City Hub contest and taking note of the current and future conditions of the implementation plan, tries to implement an architectural-urban mending between past, present and future. The strategy adopted was applied both on an urban and architectural scale, keeping both factors in close relation. The urban strategy was developed by addressing the Smart Future City theme. The entire area of 17 hectares is transformed into a huge technological park within which the soul of the main road axis is converted into a creative dynamism of sinuous secondary axes linked to slow mobility and a means of connection between the various places and structures. In contrast to the gentle lines of the secondary axes a rigid urban axis has been designed, which characteristic of visual connection with the historic city of Cremona confers importance in the hierarchy of connections. By means of knowledge drawn from the theories of the Austrian architect Christopher Alexander a path of architectural reinforcement on each existing structure was dealt with, aimed at consolidating the ideological limits of the project area. The development of public spaces within the park, part of a larger green ring system around the city, will ensure social aggregation and the development of places for sports and games, urban gardens and market areas, all in a technologically advanced and innovative environment. The architectural-design focus within the Cremona City Hub occurred in the complex of the Technology Pole, which, today, consists of a first main structure, whose foundations rest on the area created by the partial demolition of the 'former Municipal Slaughterhouse. The aforementioned structure makes up only the beginning of what is called the new Cremonese Digital District, in fact, with the conclusion of the year 2018, the new proposal for the second structure of this new complex was presented. The entire district bases its distributional hierarchy on a main connection axis, which, starting from the existing head structure, extends in length from the opposite side, then engages below the future technological pole, transforming it into a portal figure on the rest area. Taking note of this seniority, the project proposal is therefore based on the completion of this new Technology District. Through dimensional and spatial relation actions with the historical city, the technological park and the existing context, two new structures have been proposed to complete this system. The first structure placed in succession to the future pole takes its measurements from the layout of the place and the size of the historic city, posing as a review of the Cremona block. Arranged in a succession of floors with a free plan, it has a structure mainly made of glass and steel with the grafting of a multitude of trees in each proposed floor and all wrapped in a technological skin that embraces the building. The proposal, as mentioned, also has features that recall the traces of the place, decisive in representing and remembering in the future the history of what was in the past. For the note, a sinusoidal structure of limit to the complex has been created, which through a grafting action is put in relation with the pre-existence constituted by the main building of head of the old complex ex Macello. The action of this graft has thus defined the decisive singularity in associating it with the role of entrance portal to the entire District.

La proposta metodologica studiata in questa tesi nasce per affrontare la riqualificazione urbana e architettonica di un contesto raro come quello della città di Cremona. Fin dalle origini riscontriamo una città chiusa ed introversa, immersa nella campagna e da sempre votata all’agricoltura, con un centro storico di elevato valore artistico, patria del violino e della liuteria. Cremona si presenta densa di fabbricati in stato di abbandono, sia urbani che rurali, e, allo stesso tempo, si distingue per un alto potenziale legato alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. La presenza di questo particolare status urbano diviene terreno fertile per la nascita di numerose sperimentazioni e proposte progettuali atte alla crescita ed allo sviluppo della città. Una condizione che negli anni passati portò l’amministrazione cremonese ad interrogarsi sulle condizioni urbane di uno specifico comparto posto nella zona nord-est della città. Un comparto non poco rilevante data la presenza al suo interno di un elevato numero strutture con vincoli storici e variegate funzioni. Possiamo evidenziare: lo Stadio G. Zini, storica struttura sportiva cremonese; l’ex Foro Boario, importante parcheggio satellite edificato sull’antico mercato del bestiame; i Magazzini Cariplo con il Mercato Ortofrutticolo e l’ex Macello Comunale. A tale condizione venne bandito nell’anno 2012 un concorso di pianificazione urbanistica denominato “Cremona City Hub” atto ad ottenere una risposta alla crisi esistente. L’esito del concorso portò una soluzione che negli anni seguenti venne più e più volte editata, causando un netto ridimensionamento dell’area d’intervento. Al giorno d’oggi i maggiori interventi sono stati concentrati nell’attuazione della zona del Polo delle Tecnologie. La tesi proposta, rivisitando gli obbiettivi del vecchio concorso Cremona City Hub e prendendo atto delle condizioni attuali e future del piano d’attuazione, cerca di attuare una ricucitura architettonico-urbanistica tra passato, presente e futuro. La strategia adottata è stata applicata sia a scala urbana che architettonica, tenendo sempre in stretto rapporto entrambi i fattori. La strategia urbana è stata sviluppata affrontando il tema Smart Future City. L’intera area di 17 ettari si trasforma in un grandissimo parco tecnologico all’interno del quale l’anima dell’asse viario principale viene convertita in un creativo dinamismo di sinuosi assi secondari legati alla slow mobility e mezzo di connessione tra i vari luoghi e strutture. In contrapposizione alle dolci linee degli assi secondari è stato disegnato un rigido asse urbano, la quale caratteristica di connessione visiva con la città storica cremonese ne conferisce importanza nella gerarchia delle connessioni. Per mezzo di conoscenza tratta dalle teorie dell’architetto austriaco Christopher Alexander è stato affrontato un percorso di rafforzamento architettonico su ogni struttura esistente, atto al consolidamento dei limiti ideologici dell’area di progetto. Lo sviluppo di spazi pubblici all’interno del parco, porzione di un più ampio sistema di green ring attorno alla città, garantirà l’aggregazione sociale e lo sviluppo di luoghi per lo sport e per il gioco, orti urbani e aree mercatali, il tutto in un ambiente tecnologicamente avanzato e innovativo. La focalizzazione architettonico-progettuale nell’ambito del Cremona City Hub è avvenuta nel complesso del Polo delle Tecnologie, il quale, al giorno d’oggi, è costituito da una prima struttura principale, le cui fondamenta poggiano sull’area nata dalla parziale demolizione dell’ex Macello Comunale. La suddetta struttura compone solo l’inizio di quello che viene denominato il nuovo Distretto Digitale Cremonese, di fatto, con la conclusione dell’anno 2018, è stata presentata la nuova proposta per la seconda struttura di questo nuovo complesso. L’intero distretto basa la propria gerarchia distribuzionale sopra un asse principale di collegamento, il quale, partendo dalla struttura esistente di testa, si estende in lunghezza dalla parte opposta innestandosi poi al di sotto del futuro polo tecnologico, trasformandolo in figura di portale sul resto dell’area. Prendendo atto di tale preesistenza, la proposta progettuale si base dunque sul completamento di questo nuovo Distretto delle Tecnologie. Attraverso azioni di relazione dimensionali e spaziali con la città storica, il parco tecnologico ed il contesto esistente sono stati proposti due nuove strutture di completamento a tale sistema. La prima struttura posta in successione al futuro polo prende le proprie misure dall’assetto del luogo e dalla misura della città storica, ponendosi come rivisitazione dell’isolato cremonese. Disposto in una successione di piani a pianta libera, presenta una struttura prevalentemente in vetro e acciaio con l’innesto di una moltitudine di alberature in ogni piano proposto ed il tutto avvolto da una pelle tecnologica che abbraccia l’edificio. La proposta, come accennato, possiede anche caratteri di richiamo a quelle che sono le tracce del luogo, determinanti nel rappresentare e ricordare nel futuro la storia di quello che è stato nel passato. Per l’appunto, è stata creata una struttura sinusoidale di limite al complesso, la quale attraverso un’azione di innesto viene messa in relazione con la preesistenza costituita dal principale edifico di testa del vecchio complesso ex Macello. Dall’azione di tale innesto si è definita così la singolarità determinante nell’associare ad essa il ruolo di portale d’ingresso dell’intero Distretto.

Cremona city hub : innovazione e tecnologia al servizio di un contesto raro

BIOLCHI, PAOLO;ALQUATI, ANDREA
2017/2018

Abstract

The methodological proposal studied in this thesis is born to face the urban and architectural redevelopment of a rare context like that of the city of Cremona. From the beginning we find a closed and introverted city, immersed in the countryside and always devoted to agriculture, with a historical center of high artistic value, home of the violin and violin making. Cremona appears dense with buildings in a state of neglect, both urban and rural, and, at the same time, stands out for its high potential linked to environmental, economic and social sustainability. The presence of this particular urban status becomes fertile ground for the birth of numerous experiments and project proposals suitable for the growth and development of the city. A condition that in past years led the Cremona administration to question itself about the urban conditions of a specific sector located in the north-east of the city. A not insignificant sector given the presence within it of a high number of structures with historical constraints and varied functions. We can highlight: the Stadio G. Zini, a historic sports facility in Cremona; the former Foro Boario, an important satellite car park built on the ancient livestock market; the Cariplo Warehouses with the Fruit and Vegetable Market and the former Municipal Abattoir. In this condition, an urban planning competition called "Cremona City Hub" was launched in 2012 to obtain an answer to the existing crisis. The outcome of the competition led to a solution that in the following years was repeatedly edited, causing a net re-dimensioning of the intervention area. Nowadays the major interventions have been concentrated in the implementation of the area of the Technology Pole. The proposed thesis, revisiting the objectives of the old Cremona City Hub contest and taking note of the current and future conditions of the implementation plan, tries to implement an architectural-urban mending between past, present and future. The strategy adopted was applied both on an urban and architectural scale, keeping both factors in close relation. The urban strategy was developed by addressing the Smart Future City theme. The entire area of 17 hectares is transformed into a huge technological park within which the soul of the main road axis is converted into a creative dynamism of sinuous secondary axes linked to slow mobility and a means of connection between the various places and structures. In contrast to the gentle lines of the secondary axes a rigid urban axis has been designed, which characteristic of visual connection with the historic city of Cremona confers importance in the hierarchy of connections. By means of knowledge drawn from the theories of the Austrian architect Christopher Alexander a path of architectural reinforcement on each existing structure was dealt with, aimed at consolidating the ideological limits of the project area. The development of public spaces within the park, part of a larger green ring system around the city, will ensure social aggregation and the development of places for sports and games, urban gardens and market areas, all in a technologically advanced and innovative environment. The architectural-design focus within the Cremona City Hub occurred in the complex of the Technology Pole, which, today, consists of a first main structure, whose foundations rest on the area created by the partial demolition of the 'former Municipal Slaughterhouse. The aforementioned structure makes up only the beginning of what is called the new Cremonese Digital District, in fact, with the conclusion of the year 2018, the new proposal for the second structure of this new complex was presented. The entire district bases its distributional hierarchy on a main connection axis, which, starting from the existing head structure, extends in length from the opposite side, then engages below the future technological pole, transforming it into a portal figure on the rest area. Taking note of this seniority, the project proposal is therefore based on the completion of this new Technology District. Through dimensional and spatial relation actions with the historical city, the technological park and the existing context, two new structures have been proposed to complete this system. The first structure placed in succession to the future pole takes its measurements from the layout of the place and the size of the historic city, posing as a review of the Cremona block. Arranged in a succession of floors with a free plan, it has a structure mainly made of glass and steel with the grafting of a multitude of trees in each proposed floor and all wrapped in a technological skin that embraces the building. The proposal, as mentioned, also has features that recall the traces of the place, decisive in representing and remembering in the future the history of what was in the past. For the note, a sinusoidal structure of limit to the complex has been created, which through a grafting action is put in relation with the pre-existence constituted by the main building of head of the old complex ex Macello. The action of this graft has thus defined the decisive singularity in associating it with the role of entrance portal to the entire District.
TAGLIAFICHI, MATTEO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
17-apr-2019
2017/2018
La proposta metodologica studiata in questa tesi nasce per affrontare la riqualificazione urbana e architettonica di un contesto raro come quello della città di Cremona. Fin dalle origini riscontriamo una città chiusa ed introversa, immersa nella campagna e da sempre votata all’agricoltura, con un centro storico di elevato valore artistico, patria del violino e della liuteria. Cremona si presenta densa di fabbricati in stato di abbandono, sia urbani che rurali, e, allo stesso tempo, si distingue per un alto potenziale legato alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. La presenza di questo particolare status urbano diviene terreno fertile per la nascita di numerose sperimentazioni e proposte progettuali atte alla crescita ed allo sviluppo della città. Una condizione che negli anni passati portò l’amministrazione cremonese ad interrogarsi sulle condizioni urbane di uno specifico comparto posto nella zona nord-est della città. Un comparto non poco rilevante data la presenza al suo interno di un elevato numero strutture con vincoli storici e variegate funzioni. Possiamo evidenziare: lo Stadio G. Zini, storica struttura sportiva cremonese; l’ex Foro Boario, importante parcheggio satellite edificato sull’antico mercato del bestiame; i Magazzini Cariplo con il Mercato Ortofrutticolo e l’ex Macello Comunale. A tale condizione venne bandito nell’anno 2012 un concorso di pianificazione urbanistica denominato “Cremona City Hub” atto ad ottenere una risposta alla crisi esistente. L’esito del concorso portò una soluzione che negli anni seguenti venne più e più volte editata, causando un netto ridimensionamento dell’area d’intervento. Al giorno d’oggi i maggiori interventi sono stati concentrati nell’attuazione della zona del Polo delle Tecnologie. La tesi proposta, rivisitando gli obbiettivi del vecchio concorso Cremona City Hub e prendendo atto delle condizioni attuali e future del piano d’attuazione, cerca di attuare una ricucitura architettonico-urbanistica tra passato, presente e futuro. La strategia adottata è stata applicata sia a scala urbana che architettonica, tenendo sempre in stretto rapporto entrambi i fattori. La strategia urbana è stata sviluppata affrontando il tema Smart Future City. L’intera area di 17 ettari si trasforma in un grandissimo parco tecnologico all’interno del quale l’anima dell’asse viario principale viene convertita in un creativo dinamismo di sinuosi assi secondari legati alla slow mobility e mezzo di connessione tra i vari luoghi e strutture. In contrapposizione alle dolci linee degli assi secondari è stato disegnato un rigido asse urbano, la quale caratteristica di connessione visiva con la città storica cremonese ne conferisce importanza nella gerarchia delle connessioni. Per mezzo di conoscenza tratta dalle teorie dell’architetto austriaco Christopher Alexander è stato affrontato un percorso di rafforzamento architettonico su ogni struttura esistente, atto al consolidamento dei limiti ideologici dell’area di progetto. Lo sviluppo di spazi pubblici all’interno del parco, porzione di un più ampio sistema di green ring attorno alla città, garantirà l’aggregazione sociale e lo sviluppo di luoghi per lo sport e per il gioco, orti urbani e aree mercatali, il tutto in un ambiente tecnologicamente avanzato e innovativo. La focalizzazione architettonico-progettuale nell’ambito del Cremona City Hub è avvenuta nel complesso del Polo delle Tecnologie, il quale, al giorno d’oggi, è costituito da una prima struttura principale, le cui fondamenta poggiano sull’area nata dalla parziale demolizione dell’ex Macello Comunale. La suddetta struttura compone solo l’inizio di quello che viene denominato il nuovo Distretto Digitale Cremonese, di fatto, con la conclusione dell’anno 2018, è stata presentata la nuova proposta per la seconda struttura di questo nuovo complesso. L’intero distretto basa la propria gerarchia distribuzionale sopra un asse principale di collegamento, il quale, partendo dalla struttura esistente di testa, si estende in lunghezza dalla parte opposta innestandosi poi al di sotto del futuro polo tecnologico, trasformandolo in figura di portale sul resto dell’area. Prendendo atto di tale preesistenza, la proposta progettuale si base dunque sul completamento di questo nuovo Distretto delle Tecnologie. Attraverso azioni di relazione dimensionali e spaziali con la città storica, il parco tecnologico ed il contesto esistente sono stati proposti due nuove strutture di completamento a tale sistema. La prima struttura posta in successione al futuro polo prende le proprie misure dall’assetto del luogo e dalla misura della città storica, ponendosi come rivisitazione dell’isolato cremonese. Disposto in una successione di piani a pianta libera, presenta una struttura prevalentemente in vetro e acciaio con l’innesto di una moltitudine di alberature in ogni piano proposto ed il tutto avvolto da una pelle tecnologica che abbraccia l’edificio. La proposta, come accennato, possiede anche caratteri di richiamo a quelle che sono le tracce del luogo, determinanti nel rappresentare e ricordare nel futuro la storia di quello che è stato nel passato. Per l’appunto, è stata creata una struttura sinusoidale di limite al complesso, la quale attraverso un’azione di innesto viene messa in relazione con la preesistenza costituita dal principale edifico di testa del vecchio complesso ex Macello. Dall’azione di tale innesto si è definita così la singolarità determinante nell’associare ad essa il ruolo di portale d’ingresso dell’intero Distretto.
Tesi di laurea Magistrale
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