The thesis investigates the role urban design, architecture and landscaping can play as a part of a corporate company strategy of innovation, exploring how new planning principle and spatial ideas can influence on contemporary corporate campus pattern and the its aesthetic vision. Within the Novartis Corporate Campus in Basel, a new lab building measures the threshold between individuality of architecture and continuity of the urban landscape envisaged by Vittorio Magnago Lampugnani, through a master plan wherein the guarantee of articulation at all lies in the strong unity in the conception of the urban design. Located beside the Physic Garden, the new intervention introduces a morphological variation within the form of urbanity generated by the urban design principle of the grid. The configuration of the new architectural complex indeed refers to an idea of civic, urban and architectural richness of the campus as “part of the city” that resides in a “transitional space” conceived as a “place of exploration and open thought” and capable of expressing both the public realm at multiple urban levels and, and the same time, of strengthening the image of the Campus. A new west-east promenade links the new lab building both to the Fabrikstrasse and the riverfront, lined by a full of light hypogeal space covered by a “dancing” canopy generating a qualified sequence of semi-outdoor and indoor spaces. The Art Lab provides a new kind of gathering space for the creative and multi-disciplinary research community: this hub of cultural and artistic activity serves as a campus “common” for associates, employs and visitors to relax, eat and enjoy cultural activities. Thanks to the presence and interference of walkways of different nature, complexity arises from a process of interpenetration and integration between public space and architecture: another “architectural” promenade starts from the very inside of the Novartis Campus and reunites it to city of Basel. Overlapped transparent and translucent skins, protected by louver twisted elements reflecting the shape of the promenade, reveal the internal spatial richness and the “bones”- trusses, tie rods and thick slabs - lifting the building to let public realm flow beneath and through it. The main section indeed reveals the rich and quite unexpected spatiality of the building, linking in a unique spatial experience the hypogeal volume to the central courtyard of the laboratories, around which all levels above and below ground are arranged, up to a roof garden conceived as a “collective space” open towards the Rhine river and the urban skyline.

La tesi indaga il ruolo che il progetto urbano, l'architettura e il paesaggio possono assumere all’interno di una strategia di innovazione aziendale, esplorando come nuovi principi di pianificazione e idee spaziali possano influenzare il modello contemporaneo del “campus d’impresa” e la sua visione estetica. All'interno del Campus Novartis a Basilea, un nuovo edificio per laboratori di ricerca “misura” la soglia tra l’individualità dell'architettura e la continuità del paesaggio urbano immaginato da Vittorio Magnago Lampugnani, attraverso un piano generale in cui la garanzia dell’articolazione risiede nella forte unità nella concezione della struttura urbana. Situato accanto al Physic Garden, il nuovo intervento introduce una variazione morfologica all'interno della forma di urbanità generata dal principio di progettazione urbana della “griglia”. La configurazione del nuovo complesso architettonico si riferisce infatti a un'idea di ricchezza civica, urbana e architettonica del campus, inteso come "parte di città", che risiede in uno "spazio di transizione", un "luogo di esplorazione e di libero pensiero" capace di esprimere la dimensione pubblica a più livelli urbani e, allo stesso tempo, di rafforzare l'immagine del Campus. Una nuova passeggiata collega, da est a ovest, i nuovi laboratori alla Fabrikstrasse e al lungofiume, fiancheggiata da uno spazio ipogeo pieno di luce e coperto da un baldacchino ondulato che genera una sequenza qualificata di spazi semi-esterni e interni. L'Art Lab offre un nuovo tipo di spazio di aggregazione per una comunità di ricercatori creativa e multidisciplinare: questo centro di attività culturale e artistica funge da campus "common" per soci, impiegati e visitatori dove rilassarsi, mangiare e godersi attività culturali. Grazie alla presenza e all'interferenza di percorsi di diversa natura, la complessità nasce da un processo di compenetrazione e integrazione tra spazio pubblico e architettura: un'altra passeggiata "architettonica" parte dall'interno del Campus Novartis e lo ricongiunge alla città di Basilea. Le pelli trasparenti e traslucide, protette da lamelle tortili che riflettono la forma della promenade, rivelano la ricchezza spaziale interna e le "ossa" - tralicci, tiranti e lastre sottili – che “sollevano” l'edificio affinché la sfera pubblica possa permearlo. La sezione principale ne rivela infatti la spazialità ricca e del tutto inaspettata, collegando in un'unica esperienza spaziale il volume ipogeo alla corte centrale dei laboratori, attorno al quale sono disposti tutti i livelli sopra e sotto il suolo, fino ad un giardino pensile concepito come uno "spazio collettivo" aperto verso il fiume Reno e lo skyline urbano.

Novartis Campus. Physics garden 5. Novartis laboratory building. Public space of communication and interaction

YANG, YANYA
2018/2019

Abstract

The thesis investigates the role urban design, architecture and landscaping can play as a part of a corporate company strategy of innovation, exploring how new planning principle and spatial ideas can influence on contemporary corporate campus pattern and the its aesthetic vision. Within the Novartis Corporate Campus in Basel, a new lab building measures the threshold between individuality of architecture and continuity of the urban landscape envisaged by Vittorio Magnago Lampugnani, through a master plan wherein the guarantee of articulation at all lies in the strong unity in the conception of the urban design. Located beside the Physic Garden, the new intervention introduces a morphological variation within the form of urbanity generated by the urban design principle of the grid. The configuration of the new architectural complex indeed refers to an idea of civic, urban and architectural richness of the campus as “part of the city” that resides in a “transitional space” conceived as a “place of exploration and open thought” and capable of expressing both the public realm at multiple urban levels and, and the same time, of strengthening the image of the Campus. A new west-east promenade links the new lab building both to the Fabrikstrasse and the riverfront, lined by a full of light hypogeal space covered by a “dancing” canopy generating a qualified sequence of semi-outdoor and indoor spaces. The Art Lab provides a new kind of gathering space for the creative and multi-disciplinary research community: this hub of cultural and artistic activity serves as a campus “common” for associates, employs and visitors to relax, eat and enjoy cultural activities. Thanks to the presence and interference of walkways of different nature, complexity arises from a process of interpenetration and integration between public space and architecture: another “architectural” promenade starts from the very inside of the Novartis Campus and reunites it to city of Basel. Overlapped transparent and translucent skins, protected by louver twisted elements reflecting the shape of the promenade, reveal the internal spatial richness and the “bones”- trusses, tie rods and thick slabs - lifting the building to let public realm flow beneath and through it. The main section indeed reveals the rich and quite unexpected spatiality of the building, linking in a unique spatial experience the hypogeal volume to the central courtyard of the laboratories, around which all levels above and below ground are arranged, up to a roof garden conceived as a “collective space” open towards the Rhine river and the urban skyline.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
15-apr-2019
2018/2019
La tesi indaga il ruolo che il progetto urbano, l'architettura e il paesaggio possono assumere all’interno di una strategia di innovazione aziendale, esplorando come nuovi principi di pianificazione e idee spaziali possano influenzare il modello contemporaneo del “campus d’impresa” e la sua visione estetica. All'interno del Campus Novartis a Basilea, un nuovo edificio per laboratori di ricerca “misura” la soglia tra l’individualità dell'architettura e la continuità del paesaggio urbano immaginato da Vittorio Magnago Lampugnani, attraverso un piano generale in cui la garanzia dell’articolazione risiede nella forte unità nella concezione della struttura urbana. Situato accanto al Physic Garden, il nuovo intervento introduce una variazione morfologica all'interno della forma di urbanità generata dal principio di progettazione urbana della “griglia”. La configurazione del nuovo complesso architettonico si riferisce infatti a un'idea di ricchezza civica, urbana e architettonica del campus, inteso come "parte di città", che risiede in uno "spazio di transizione", un "luogo di esplorazione e di libero pensiero" capace di esprimere la dimensione pubblica a più livelli urbani e, allo stesso tempo, di rafforzare l'immagine del Campus. Una nuova passeggiata collega, da est a ovest, i nuovi laboratori alla Fabrikstrasse e al lungofiume, fiancheggiata da uno spazio ipogeo pieno di luce e coperto da un baldacchino ondulato che genera una sequenza qualificata di spazi semi-esterni e interni. L'Art Lab offre un nuovo tipo di spazio di aggregazione per una comunità di ricercatori creativa e multidisciplinare: questo centro di attività culturale e artistica funge da campus "common" per soci, impiegati e visitatori dove rilassarsi, mangiare e godersi attività culturali. Grazie alla presenza e all'interferenza di percorsi di diversa natura, la complessità nasce da un processo di compenetrazione e integrazione tra spazio pubblico e architettura: un'altra passeggiata "architettonica" parte dall'interno del Campus Novartis e lo ricongiunge alla città di Basilea. Le pelli trasparenti e traslucide, protette da lamelle tortili che riflettono la forma della promenade, rivelano la ricchezza spaziale interna e le "ossa" - tralicci, tiranti e lastre sottili – che “sollevano” l'edificio affinché la sfera pubblica possa permearlo. La sezione principale ne rivela infatti la spazialità ricca e del tutto inaspettata, collegando in un'unica esperienza spaziale il volume ipogeo alla corte centrale dei laboratori, attorno al quale sono disposti tutti i livelli sopra e sotto il suolo, fino ad un giardino pensile concepito come uno "spazio collettivo" aperto verso il fiume Reno e lo skyline urbano.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/147958