The theme of the project here is street children from Morocco. This choice stems from the dream of putting the passion for architecture at the disposal of children in difficulty, often invisible subjects on the margins of society. The idea is to conceive a center where street youths can, as "knowledge merchants", stop off, be welcomed, cared for, rehabilitated and trained, in order to plan their own dignified future as active protagonists of society . The work presented here is composed of a first section of analysis of the theme, from a second section of reference to Arab-Islamic architecture in relation to the city of Rabat and a third and final part of the project presentation. The project aims to give great importance to the exhibition of doing, in the attempt to conceive a sort of "museum of solidarity" in which the visitor can observe and live the cooperation aimed at craft production. Moreover, in this case it is the cooperation of people who have lived a difficult life like street children and single mothers with children or simply young people in difficulty, looking to build a better future.

Il progetto qui svolto ha come tema i ragazzi di strada del Marocco. Questa scelta nasce dal sogno di mettere la passione per l’architettura a disposizione dei ragazzi in difficoltà, spesso soggetti invisibili ai margini delle società. L’idea è quella di concepire un centro in cui i giovani di strada possano, come dei “mercanti del sapere”, fare tappa, essere accolti, curati, riabilitati e formati, per poter progettare un proprio e dignitoso futuro come protagonisti attivi della società. Il lavoro qui presentato è composto da una prima sezione di analisi del tema, da una seconda sezione di cenno all’architettura arabo-islamica in relazione alla città di Rabat e da una terza e ultima parte di presentazione del progetto. Il progetto mira ad attribuire grande importanza all’esposizione del fare, nel tentativo di concepire una sorta di “museo della solidarietà” in cui il visitatore possa osservare e vivere la cooperazione finalizzata alla produzione artigianale. Inoltre, in questo caso si tratta della cooperazione di persone che hanno vissuto una vita difficile come i ragazzi di strada e le madri sole con figli o semplicemente di giovani in difficoltà, in cerca di costruire un futuro migliore.

Per un museo della solidarietà. Centro di riabilitazione per i ragazzi di strada del Marocco

KHALKI, YOUNESS
2018/2019

Abstract

The theme of the project here is street children from Morocco. This choice stems from the dream of putting the passion for architecture at the disposal of children in difficulty, often invisible subjects on the margins of society. The idea is to conceive a center where street youths can, as "knowledge merchants", stop off, be welcomed, cared for, rehabilitated and trained, in order to plan their own dignified future as active protagonists of society . The work presented here is composed of a first section of analysis of the theme, from a second section of reference to Arab-Islamic architecture in relation to the city of Rabat and a third and final part of the project presentation. The project aims to give great importance to the exhibition of doing, in the attempt to conceive a sort of "museum of solidarity" in which the visitor can observe and live the cooperation aimed at craft production. Moreover, in this case it is the cooperation of people who have lived a difficult life like street children and single mothers with children or simply young people in difficulty, looking to build a better future.
BRIGHENTI, TOMMASO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
24-lug-2019
2018/2019
Il progetto qui svolto ha come tema i ragazzi di strada del Marocco. Questa scelta nasce dal sogno di mettere la passione per l’architettura a disposizione dei ragazzi in difficoltà, spesso soggetti invisibili ai margini delle società. L’idea è quella di concepire un centro in cui i giovani di strada possano, come dei “mercanti del sapere”, fare tappa, essere accolti, curati, riabilitati e formati, per poter progettare un proprio e dignitoso futuro come protagonisti attivi della società. Il lavoro qui presentato è composto da una prima sezione di analisi del tema, da una seconda sezione di cenno all’architettura arabo-islamica in relazione alla città di Rabat e da una terza e ultima parte di presentazione del progetto. Il progetto mira ad attribuire grande importanza all’esposizione del fare, nel tentativo di concepire una sorta di “museo della solidarietà” in cui il visitatore possa osservare e vivere la cooperazione finalizzata alla produzione artigianale. Inoltre, in questo caso si tratta della cooperazione di persone che hanno vissuto una vita difficile come i ragazzi di strada e le madri sole con figli o semplicemente di giovani in difficoltà, in cerca di costruire un futuro migliore.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/148272