In the last decades, it has been more and more evident that our relationship with Nature has reached a critical point. Humans had increasingly used Nature for Human benefits. To avoid the collapse, we should negotiate with Nature a new contract, dealing with all its actors and their needs, change the ways we do things, without necessarily giving them up: a way of being part of Nature again, while maintaining our passions and needs. We suggest taking into account the unexpressed potentials of a specific area and rewire a set of heterogeneous actors (humans, flora, fauna, etc.) and artefacts to sort out a completely new, cosmopolitical assemblage from existing elements. How can this approach shape a new landscape? We focus on the Monti Pisani area. Here, in just 20 km we can find a series of high potential, yet disconnected, points: two main protected areas containing a wide range of habitats; two touristic magnets, Pisa and Lucca, but the areas in between do not benefit from them; more than 10 abandoned towers watching the former border between the two cities; a dense net of CAI tracks, not all of them used with the same frequency; high research institutes such as CNR, Normale di Pisa University and textile industries in the nearby Prato; fields, olive orchards; etc. From scientific studies on "Human-Mediated dispersal", we will develop a tool to regenerate the landscape and all the actors will be more or less consciously involved in this scientific process. With minimal interventions in the networks, especially in the ruins, humans, wild animals and domesticated animals will be drawn to them and start walking the parks again, becoming vectors carrying with them seeds that in time will diversify and change the landscape. These interventions will also generate a social shift in the relationship between humans and nature, making users aware of how their action leave a footprint in the landscape and how they can be part of it. This new landscape will be flexible to the needs of nature and changing climate. The interventions too aim at being reversible to comply to what is most necessary at the time to humans, animals and/or plants. The project connects the natural patches in Monti Pisani so that the landscape can evolve from the collaboration of ecosystems, species, societies and generations.

Negli ultimi decenni è diventato sempre più evidente che il nostro rapporto con la natura ha raggiunto il punto critico. Gli esseri umani hanno sempre di più utilizzato la Natura a vantaggio dell’Uomo. Per evitare il collasso, dovremmo negoziare con la Natura un nuovo contratto, contrattare con tutti i suoi attori e le loro esigenze, cambiare i modi in cui facciamo le cose, senza necessariamente rinunciarci: un modo di essere parte della Natura di nuovo, pur mantenendo le nostre passioni e necessità. Proponiamo la presa in considerazione dei potenziali inespressi di un'area specifica e di ricablare una serie di attori eterogenei (umani, flora, fauna, ecc.) e artefatti per costruire un assemblaggio cosmopolitico completamente nuovo da elementi esistenti. Come può questo approccio modellare un nuovo paesaggio? Ci concentreremo sulla zona dei Monti Pisani. Qui, in soli 20 km, possiamo trovare una serie di punti ad alto potenziale, ma non collegati: due aree principali protette contenenti una vasta gamma di habitat; due magneti turistici, Pisa e Lucca, ma le aree intermedie non ne beneficiano; più di 10 torri abbandonate che guardano l'antico confine tra le due città; una fitta rete di sentieri CAI, non tutti usati con la stessa frequenza; importanti istituti di ricerca come il CNR, l'Università Normale di Pisa e le industrie tessili nella vicina Prato; campi, oliveti; eccetera. Dagli studi scientifici sul "Human-Mediated Dispersal" svilupperemo uno strumento per rigenerare il paesaggio e tutti gli attori saranno coinvolti più o meno consapevolmente in questo processo scientifico. Con interventi minimi nelle reti, specialmente nelle rovine, gli esseri umani, gli animali selvatici e gli animali domestici saranno attratti da loro e ricominceranno a camminare nei parchi, diventando vettori che trasportano con sé semi che nel tempo diversificheranno e modificheranno il paesaggio. Questi interventi genereranno anche una rigenerazione sociale nella relazione tra uomo e natura, rendendo gli utenti consapevoli di come le loro azioni lascino un'impronta nel paesaggio e di come possano farne parte. Questo nuovo paesaggio sarà flessibile alle esigenze della natura e a cambiamenti climatici. Anche gli interventi mirano a essere reversibili per conformarsi a ciò che è più necessario al momento per gli esseri umani, gli animali e/o le piante. Il progetto collega le aree naturali dei Monti Pisani in modo che il paesaggio possa evolversi dalla collaborazione di ecosistemi, specie, società e generazioni.

Synergic landscape : future scenarios for Monti Pisani

TOSARELLO, GIULIA;VILLA, MATILDE
2018/2019

Abstract

In the last decades, it has been more and more evident that our relationship with Nature has reached a critical point. Humans had increasingly used Nature for Human benefits. To avoid the collapse, we should negotiate with Nature a new contract, dealing with all its actors and their needs, change the ways we do things, without necessarily giving them up: a way of being part of Nature again, while maintaining our passions and needs. We suggest taking into account the unexpressed potentials of a specific area and rewire a set of heterogeneous actors (humans, flora, fauna, etc.) and artefacts to sort out a completely new, cosmopolitical assemblage from existing elements. How can this approach shape a new landscape? We focus on the Monti Pisani area. Here, in just 20 km we can find a series of high potential, yet disconnected, points: two main protected areas containing a wide range of habitats; two touristic magnets, Pisa and Lucca, but the areas in between do not benefit from them; more than 10 abandoned towers watching the former border between the two cities; a dense net of CAI tracks, not all of them used with the same frequency; high research institutes such as CNR, Normale di Pisa University and textile industries in the nearby Prato; fields, olive orchards; etc. From scientific studies on "Human-Mediated dispersal", we will develop a tool to regenerate the landscape and all the actors will be more or less consciously involved in this scientific process. With minimal interventions in the networks, especially in the ruins, humans, wild animals and domesticated animals will be drawn to them and start walking the parks again, becoming vectors carrying with them seeds that in time will diversify and change the landscape. These interventions will also generate a social shift in the relationship between humans and nature, making users aware of how their action leave a footprint in the landscape and how they can be part of it. This new landscape will be flexible to the needs of nature and changing climate. The interventions too aim at being reversible to comply to what is most necessary at the time to humans, animals and/or plants. The project connects the natural patches in Monti Pisani so that the landscape can evolve from the collaboration of ecosystems, species, societies and generations.
FORESTIERI, ENRICO CARLO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
24-lug-2019
2018/2019
Negli ultimi decenni è diventato sempre più evidente che il nostro rapporto con la natura ha raggiunto il punto critico. Gli esseri umani hanno sempre di più utilizzato la Natura a vantaggio dell’Uomo. Per evitare il collasso, dovremmo negoziare con la Natura un nuovo contratto, contrattare con tutti i suoi attori e le loro esigenze, cambiare i modi in cui facciamo le cose, senza necessariamente rinunciarci: un modo di essere parte della Natura di nuovo, pur mantenendo le nostre passioni e necessità. Proponiamo la presa in considerazione dei potenziali inespressi di un'area specifica e di ricablare una serie di attori eterogenei (umani, flora, fauna, ecc.) e artefatti per costruire un assemblaggio cosmopolitico completamente nuovo da elementi esistenti. Come può questo approccio modellare un nuovo paesaggio? Ci concentreremo sulla zona dei Monti Pisani. Qui, in soli 20 km, possiamo trovare una serie di punti ad alto potenziale, ma non collegati: due aree principali protette contenenti una vasta gamma di habitat; due magneti turistici, Pisa e Lucca, ma le aree intermedie non ne beneficiano; più di 10 torri abbandonate che guardano l'antico confine tra le due città; una fitta rete di sentieri CAI, non tutti usati con la stessa frequenza; importanti istituti di ricerca come il CNR, l'Università Normale di Pisa e le industrie tessili nella vicina Prato; campi, oliveti; eccetera. Dagli studi scientifici sul "Human-Mediated Dispersal" svilupperemo uno strumento per rigenerare il paesaggio e tutti gli attori saranno coinvolti più o meno consapevolmente in questo processo scientifico. Con interventi minimi nelle reti, specialmente nelle rovine, gli esseri umani, gli animali selvatici e gli animali domestici saranno attratti da loro e ricominceranno a camminare nei parchi, diventando vettori che trasportano con sé semi che nel tempo diversificheranno e modificheranno il paesaggio. Questi interventi genereranno anche una rigenerazione sociale nella relazione tra uomo e natura, rendendo gli utenti consapevoli di come le loro azioni lascino un'impronta nel paesaggio e di come possano farne parte. Questo nuovo paesaggio sarà flessibile alle esigenze della natura e a cambiamenti climatici. Anche gli interventi mirano a essere reversibili per conformarsi a ciò che è più necessario al momento per gli esseri umani, gli animali e/o le piante. Il progetto collega le aree naturali dei Monti Pisani in modo che il paesaggio possa evolversi dalla collaborazione di ecosistemi, specie, società e generazioni.
Tesi di laurea Magistrale
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