Borno is an Alpine village in the province of Brescia that is isolated from its territorial context. While for many Alpine villages this causes a progressive depopulation, the Bornesi’s strong sense of belonging towards their hometown leads most of them to prefer a mobile lifestyle, spending up to three hours to reach the workplace or study daily. An intensive work of semi-structured interviews and direct confrontation with the commuters showed how this lifestyle limits their involvement in the daily life and sociality of the village. Looking at the family status, the frequency and the reason for commuting, and through the reconstruction of the different typical days, seven portraits of mobile people were identified which differ in habits, practices, needs, spaces and times experienced. The results emerged from the qualitative and sociological survey provided the guidelines for the thesis project, a project based on the desire to support and facilitate the daily life of mobile people. The cinema Pineta, abandoned since the mid-1980s and located on the border between the old town and the provincial road, has been identified as a suitable space to intercept the commuters’ trajectories and transform their needs into opportunities for social encounter. In addition, retracing the history of the building, it emerged that the cinema represented a sort of covered square where several community initiatives were taking place; this led the population to develop an affection that still alive despite the long dismissal. Therefore the project aims to re-signify the cinema as a new public space for the people of Borno, a place able to respond to the contemporary needs of mobile citizens. Hence the choice of the name "ciöndòl", a word of the local dialect that sums up the dual soul of the project: "ciöndòl" is both the one who commutes every day and the one who spends time dangling and chatting on the streets of the village.

Borno è un borgo alpino della provincia di Brescia che per posizione geografica risulta isolato rispetto al suo contesto territoriale. Se per molti borghi alpini questo causa un progressivo spopolamento, il forte radicamento dei bornesi nei confronti del paese natale porta la maggior parte di loro a preferire uno stile di vita mobile, impiegando fino a tre ore di viaggio per raggiungere quotidianamente il luogo di lavoro o di studio. Attraverso un intenso lavoro di interviste semi-strutturate e un confronto diretto con i “bornesi mobili” è risultato evidente come questo stile di vita limiti il loro coinvolgimento nella quotidianità e socialità del paese. Partendo dallo stato famigliare, dalla frequenza e dal motivo dello spostamento, e attraverso la ricostruzione delle diverse giornate tipo, sono stati identificati sette ritratti di persone mobili che differiscono per abitudini, pratiche, esigenze, spazi e tempi vissuti. Gli elementi emersi dall’indagine qualitativa e sociologica hanno fornito le linee guida per il progetto di tesi, il quale si fonda sulla volontà di supportare e facilitare la quotidianità delle persone mobili. Il cinema Pineta, abbandonato dalla metà degli anni Ottanta e situato sul limite tra il centro storico e la strada provinciale, è stato individuato come spazio idoneo per intercettare le traiettorie dei “bornesi mobili” e trasformare le loro esigenze in occasioni di incontro sociale. Inoltre, ripercorrendo la storia dell’edificio è emerso come questo rappresentasse una sorta di piazza coperta del paese, teatro di diverse iniziative comunitarie che hanno portato la popolazione a sviluppare un’affezione nei confronti dell’ex cinema, tutt’oggi viva nonostante il lungo disuso. Il progetto intende, dunque, risignificare il cinema come nuovo spazio pubblico per la popolazione bornese, in grado di rispondere alle esigenze contemporanee dei cittadini mobili. Da qui la scelta del nome “ciöndòl”, parola del dialetto bornese che sintetizza la duplice anima del progetto: “ciöndòl” è sia colui che fa avanti e indietro come un pendolo, sia colui che passa il tempo a ciondolare e chiacchierare per le vie del paese.

Ciondol. Spazio per una comunità mobile

COMININI, IRENE
2018/2019

Abstract

Borno is an Alpine village in the province of Brescia that is isolated from its territorial context. While for many Alpine villages this causes a progressive depopulation, the Bornesi’s strong sense of belonging towards their hometown leads most of them to prefer a mobile lifestyle, spending up to three hours to reach the workplace or study daily. An intensive work of semi-structured interviews and direct confrontation with the commuters showed how this lifestyle limits their involvement in the daily life and sociality of the village. Looking at the family status, the frequency and the reason for commuting, and through the reconstruction of the different typical days, seven portraits of mobile people were identified which differ in habits, practices, needs, spaces and times experienced. The results emerged from the qualitative and sociological survey provided the guidelines for the thesis project, a project based on the desire to support and facilitate the daily life of mobile people. The cinema Pineta, abandoned since the mid-1980s and located on the border between the old town and the provincial road, has been identified as a suitable space to intercept the commuters’ trajectories and transform their needs into opportunities for social encounter. In addition, retracing the history of the building, it emerged that the cinema represented a sort of covered square where several community initiatives were taking place; this led the population to develop an affection that still alive despite the long dismissal. Therefore the project aims to re-signify the cinema as a new public space for the people of Borno, a place able to respond to the contemporary needs of mobile citizens. Hence the choice of the name "ciöndòl", a word of the local dialect that sums up the dual soul of the project: "ciöndòl" is both the one who commutes every day and the one who spends time dangling and chatting on the streets of the village.
SCARAMELLINI, ENRICO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
24-lug-2019
2018/2019
Borno è un borgo alpino della provincia di Brescia che per posizione geografica risulta isolato rispetto al suo contesto territoriale. Se per molti borghi alpini questo causa un progressivo spopolamento, il forte radicamento dei bornesi nei confronti del paese natale porta la maggior parte di loro a preferire uno stile di vita mobile, impiegando fino a tre ore di viaggio per raggiungere quotidianamente il luogo di lavoro o di studio. Attraverso un intenso lavoro di interviste semi-strutturate e un confronto diretto con i “bornesi mobili” è risultato evidente come questo stile di vita limiti il loro coinvolgimento nella quotidianità e socialità del paese. Partendo dallo stato famigliare, dalla frequenza e dal motivo dello spostamento, e attraverso la ricostruzione delle diverse giornate tipo, sono stati identificati sette ritratti di persone mobili che differiscono per abitudini, pratiche, esigenze, spazi e tempi vissuti. Gli elementi emersi dall’indagine qualitativa e sociologica hanno fornito le linee guida per il progetto di tesi, il quale si fonda sulla volontà di supportare e facilitare la quotidianità delle persone mobili. Il cinema Pineta, abbandonato dalla metà degli anni Ottanta e situato sul limite tra il centro storico e la strada provinciale, è stato individuato come spazio idoneo per intercettare le traiettorie dei “bornesi mobili” e trasformare le loro esigenze in occasioni di incontro sociale. Inoltre, ripercorrendo la storia dell’edificio è emerso come questo rappresentasse una sorta di piazza coperta del paese, teatro di diverse iniziative comunitarie che hanno portato la popolazione a sviluppare un’affezione nei confronti dell’ex cinema, tutt’oggi viva nonostante il lungo disuso. Il progetto intende, dunque, risignificare il cinema come nuovo spazio pubblico per la popolazione bornese, in grado di rispondere alle esigenze contemporanee dei cittadini mobili. Da qui la scelta del nome “ciöndòl”, parola del dialetto bornese che sintetizza la duplice anima del progetto: “ciöndòl” è sia colui che fa avanti e indietro come un pendolo, sia colui che passa il tempo a ciondolare e chiacchierare per le vie del paese.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/148334