The development of a project for the recovery of the industrial archaeology of Laveno Mombello is born from a design idea of competition, becoming an object of study of particular interest. The area of intervention concerns the site of the old Società di Ceramica Italiana Ponte, whose historical parts were designed by the architect Piero Portaluppi, therefore of significant historical importance. It is part of a system of factories in the Laveno territory that was completely abandoned following the bankruptcy of the well-known Richar-Ginori. After many years of degradation, the municipality discussed the fate of the building and led to a competition for students in which each participant had to deal with the theme of industrial recovery, trying to understand the intervention strategies to be applied. Therefore, the thesis is intended to be a reflection on the subject, excluding operations that strictly concern the field of conservative restoration, while trying to respect the original structure and the parts of great architectural importance. The new use of the complex is extrapolated from the plan of government of the territory in which it is mentioned that the municipality can become a "citadel of sport". Hence the idea of converting all 27,000 square meters into a sports center which is attractive not only for the small town but also for Lombardy, Switzerland, and Piedmont. Having defined this premise, the next step was to identify the different building recovery strategies. Following this first phase of the study, the thesis focused on the analysis of the town of Laveno, retracing the history of its great ceramics production, to understand how the archaeological industrial heritage was generated. Finally, before reaching the project phase itself, a historiographic research has been carried out on the building in question and on the architect P. Portaluppi, to completely comprehend its original layout and the various additions that have been made in the following decades, to better understand how to intervene and how to approach such a vast and complex area.

Lo sviluppo di un progetto di recupero dell’archeologia industriale di Laveno Mombello nasce da uno spunto progettuale di concorso, trasformandosi in un oggetto di studio di particolare interesse. L’area di intervento riguarda l’area della vecchia Società di Ceramica Italiana Ponte, le cui parti storiche sono state progettate dall’architetto Piero Portaluppi, dunque di notevole rilevanza storica. Essa fa parte di un sistema di fabbriche nel territorio lavenese in completo stato di abbandono, in seguito al fallimento della ben nota Richar-Ginori. Dopo numerosi anni di degrado, la municipalità ha discusso le sorti del manufatto, promuovendo un concorso per studenti in cui ciascun partecipante si è dovuto confrontare con il tema del recupero industriale, cercando di capire le strategie di intervento da applicare. La tesi vuole essere una riflessione in merito, escludendo le operazioni che interessano solamente l’ambito del restauro conservativo, pur cercando di rispettare l’assetto originario e le parti di grande rilevanza architettonica. La nuova destinazione d’uso del complesso viene estrapolata dal piano di governo del territorio in cui è menzionato che il comune possa diventare “cittadella dello sport”. Da ciò nasce l’idea di riconvertire tutti i 27.000 mq in un polo sportivo attrattivo non solo per la piccola cittadina ma anche per la Lombardia, la Svizzera e il Piemonte. Definita questa premessa, il passo successivo è stato quello di individuare le diverse strategie di recupero edilizio. A seguito di questa prima fase di studio, la tesi si è focalizzata sull’analisi della cittadina, ripercorrendo la storia della produzione delle ceramiche, per capire come si è generato il patrimonio archeologico industriale odierno. Per ultimo, è stata effettuata una ricerca storiografica sull’edificio in questione e sull’architetto P. Portaluppi, per comprenderne a pieno l’impianto originario e le varie parti che sono state addizionate nei decenni successivi, per comprendere meglio come intervenire e come approcciarsi a un’area così vasta e complessa.

Perceiving an abandoned heritage. Centre of sport : Laveno Mombello

CARDAZZI, ROBERTA
2018/2019

Abstract

The development of a project for the recovery of the industrial archaeology of Laveno Mombello is born from a design idea of competition, becoming an object of study of particular interest. The area of intervention concerns the site of the old Società di Ceramica Italiana Ponte, whose historical parts were designed by the architect Piero Portaluppi, therefore of significant historical importance. It is part of a system of factories in the Laveno territory that was completely abandoned following the bankruptcy of the well-known Richar-Ginori. After many years of degradation, the municipality discussed the fate of the building and led to a competition for students in which each participant had to deal with the theme of industrial recovery, trying to understand the intervention strategies to be applied. Therefore, the thesis is intended to be a reflection on the subject, excluding operations that strictly concern the field of conservative restoration, while trying to respect the original structure and the parts of great architectural importance. The new use of the complex is extrapolated from the plan of government of the territory in which it is mentioned that the municipality can become a "citadel of sport". Hence the idea of converting all 27,000 square meters into a sports center which is attractive not only for the small town but also for Lombardy, Switzerland, and Piedmont. Having defined this premise, the next step was to identify the different building recovery strategies. Following this first phase of the study, the thesis focused on the analysis of the town of Laveno, retracing the history of its great ceramics production, to understand how the archaeological industrial heritage was generated. Finally, before reaching the project phase itself, a historiographic research has been carried out on the building in question and on the architect P. Portaluppi, to completely comprehend its original layout and the various additions that have been made in the following decades, to better understand how to intervene and how to approach such a vast and complex area.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
24-lug-2019
2018/2019
Lo sviluppo di un progetto di recupero dell’archeologia industriale di Laveno Mombello nasce da uno spunto progettuale di concorso, trasformandosi in un oggetto di studio di particolare interesse. L’area di intervento riguarda l’area della vecchia Società di Ceramica Italiana Ponte, le cui parti storiche sono state progettate dall’architetto Piero Portaluppi, dunque di notevole rilevanza storica. Essa fa parte di un sistema di fabbriche nel territorio lavenese in completo stato di abbandono, in seguito al fallimento della ben nota Richar-Ginori. Dopo numerosi anni di degrado, la municipalità ha discusso le sorti del manufatto, promuovendo un concorso per studenti in cui ciascun partecipante si è dovuto confrontare con il tema del recupero industriale, cercando di capire le strategie di intervento da applicare. La tesi vuole essere una riflessione in merito, escludendo le operazioni che interessano solamente l’ambito del restauro conservativo, pur cercando di rispettare l’assetto originario e le parti di grande rilevanza architettonica. La nuova destinazione d’uso del complesso viene estrapolata dal piano di governo del territorio in cui è menzionato che il comune possa diventare “cittadella dello sport”. Da ciò nasce l’idea di riconvertire tutti i 27.000 mq in un polo sportivo attrattivo non solo per la piccola cittadina ma anche per la Lombardia, la Svizzera e il Piemonte. Definita questa premessa, il passo successivo è stato quello di individuare le diverse strategie di recupero edilizio. A seguito di questa prima fase di studio, la tesi si è focalizzata sull’analisi della cittadina, ripercorrendo la storia della produzione delle ceramiche, per capire come si è generato il patrimonio archeologico industriale odierno. Per ultimo, è stata effettuata una ricerca storiografica sull’edificio in questione e sull’architetto P. Portaluppi, per comprenderne a pieno l’impianto originario e le varie parti che sono state addizionate nei decenni successivi, per comprendere meglio come intervenire e come approcciarsi a un’area così vasta e complessa.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/148348