Armonia urbana è un equilibrio tra le parti,un giusto compromesso tra il fare, che è alla base del nostro mestiere, e il saper prendere ciò che già c'è e dal quale non possiamo sottrarci. Questo è l'obiettivo di fondo che ci ha guidato in questo progetto: la volontà di dare il giusto peso ad ogni cosa, tra nuova costruzione e recupero, tra rispetto del verde e il plasmarlo, tra rispetto della memoria e ricerca di un nuovo simbolo. La progettazione del nuovo campus universitario è un tema che si presta ad abbracciare tutti questi aspetti. La posizione idonea ai confini della città, la prevalenza del verde sul costruito e la presenza di numerosi vuoti tra gli edifici rendono innegabile la sua congenialità per lo scopo sopra citato. Il campus nella nostra visione è luogo di incontro del mondo universitario con il mondo delle aziende e il resto della città. Accanto alla didattica si alternano spazi ludici e di ricerca che rendono il campus un luogo sempre accessibile in cui ciò che si privilegia è lo scambio, la contaminazione di qualsiasi natura essa sia. Da qui quindi l’importanza e la prevalenza di luoghi informali, di piazze aperte e coperte, di parchi e di corti interne come collante tra tutte le funzioni in grado di unire antico e nuovo, il lotto e la città, l’azienda e l’università. La poliedricità del campus trova la sua maggior espressione all’interno di spazi mai scontati, inaspettati quali l’auditorium ipogeo. Questo edificio estremamente iconico emerge con naturalezza dal ventre della terra quasi fosse il luogo a reclamarlo. Le linee pure che lo delineano alla stregua di un segno grafico sembrano contrastare con il concetto di scenograficità proprio della tradizione teatrale. In realtà queste delimitano degli spazi fuori scala, ariosi, all’interno del terreno generando stupore e portando lo spettacolo fuori dallo spettacolo. L’ampia caverna sotterranea si configura come un grande interno urbano sul quale si affacciano numerose funzioni. La luce diffusa permea dall’alto tramite dai pozzi avvolgendo l’ambiente di un’aura mistica. All’interno di questo spazio trova posto la sala, un cristallo sfaccettato. La nostra sala è proprio questo, uno spazio molteplice mai uguale soggetta a continui cambiamenti spaziali e di destinazione d’uso.

Armonia urbana : progetto di uno spazio per le performing arts nell'ambito del nuovo campus universitario a Como

MARELLI, RAMONA;PERTOLDI, MATTEO
2009/2010

Abstract

Armonia urbana è un equilibrio tra le parti,un giusto compromesso tra il fare, che è alla base del nostro mestiere, e il saper prendere ciò che già c'è e dal quale non possiamo sottrarci. Questo è l'obiettivo di fondo che ci ha guidato in questo progetto: la volontà di dare il giusto peso ad ogni cosa, tra nuova costruzione e recupero, tra rispetto del verde e il plasmarlo, tra rispetto della memoria e ricerca di un nuovo simbolo. La progettazione del nuovo campus universitario è un tema che si presta ad abbracciare tutti questi aspetti. La posizione idonea ai confini della città, la prevalenza del verde sul costruito e la presenza di numerosi vuoti tra gli edifici rendono innegabile la sua congenialità per lo scopo sopra citato. Il campus nella nostra visione è luogo di incontro del mondo universitario con il mondo delle aziende e il resto della città. Accanto alla didattica si alternano spazi ludici e di ricerca che rendono il campus un luogo sempre accessibile in cui ciò che si privilegia è lo scambio, la contaminazione di qualsiasi natura essa sia. Da qui quindi l’importanza e la prevalenza di luoghi informali, di piazze aperte e coperte, di parchi e di corti interne come collante tra tutte le funzioni in grado di unire antico e nuovo, il lotto e la città, l’azienda e l’università. La poliedricità del campus trova la sua maggior espressione all’interno di spazi mai scontati, inaspettati quali l’auditorium ipogeo. Questo edificio estremamente iconico emerge con naturalezza dal ventre della terra quasi fosse il luogo a reclamarlo. Le linee pure che lo delineano alla stregua di un segno grafico sembrano contrastare con il concetto di scenograficità proprio della tradizione teatrale. In realtà queste delimitano degli spazi fuori scala, ariosi, all’interno del terreno generando stupore e portando lo spettacolo fuori dallo spettacolo. L’ampia caverna sotterranea si configura come un grande interno urbano sul quale si affacciano numerose funzioni. La luce diffusa permea dall’alto tramite dai pozzi avvolgendo l’ambiente di un’aura mistica. All’interno di questo spazio trova posto la sala, un cristallo sfaccettato. La nostra sala è proprio questo, uno spazio molteplice mai uguale soggetta a continui cambiamenti spaziali e di destinazione d’uso.
PALAZZO, DANILO
DI PRISCO, MARCO
GUAZZOTTI, MASSIMO
ING VI - Facolta' di Ingegneria Edile-Architettura
1-apr-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/14841