Consumo di suolo nelle aree a sensibilità ambientale. Il ruolo svolto dai territori con vincolo e pericolosità ambientale nei recenti processi di urbanizzazione

Is there a significant difference between the urbanization’s trend in Italian areas subject to environmental constraints or risk and those free of them? How much did the urban transformations that took place in sensitive areas qualify the overall land consumption the last year? The present work wanted to answer to these questions, in order to assess if the environmental protection regulations can alleviate the problem of soil consumption. With the indicator of the density of consumption of soil it was able to profile the consumers of sensitive soil, to evaluate their behaviour in and out the environmental constraints and to understand the consumers’ preferred areas, independently from the hectares occupied. It was found that still 58% of the most recent land use occurred in areas with environmental sensitivity, mainly due to the North-East Regions and the lowland municipalities. There is a clear tendency characterising the 'big consumers' to prefer consuming portions of territory with low risk and environmental value, when the 'small consumers' are the ones who pay less attention to the type of surface they transform. The limitations in the urban plans into protected areas and surface with high level of landslides risk, guaranteed by the regulations, was effective, instead the ones related to hydraulic risk didn’t work, maybe because they are recent.

Esiste una differenza significativa tra i trend di urbanizzazione che caratterizzano le porzioni di territorio italiano soggette a vincolo o pericolosità ambientale e quelle esenti da sensibilità? Le trasformazioni avvenute in aree con alto livello di rischio sismico e idrogeologico, o sottoposte a regimi di tutela ambientale, in che misura qualificano il dato sul consumo di suolo complessivo?\\ Il presente lavoro ha voluto rispondere a queste domande, al fine di valutare quanto, in assenza di una normativa nazionale sul consumo di suolo, normative di settore, volte alla tutela del paesaggio e alla mitigazione del rischio ambientale, siano efficaci nell'arginare il problema del consumo di suolo almeno in quel 68 \% di territorio italiano disciplinato dalle stesse. Attraverso l'indicatore di densità del consumo di suolo, che rende indipendente il ruolo svolto dai diversi consumatori dalla superficie da essi occupata, è stato possibile tracciare il profilo del consumatore di suolo all'interno delle aree a sensibilità ambientale, valutarne il comportamento dentro e fuori il vincolo e determinare le aree preferenziali di consumo. Si è scoperto che ancora il 58\% del più recente consumo di suolo è avvenuto in aree a sensibilità ambientale, principalmente a causa del contributo delle regioni del Nord-Est e dei comuni di pianura di tutta Italia. Parallelamente a ciò è emersa una chiara tendenza, caratterizzante soprattutto i 'grandi consumatori', a preferire le porzioni di territorio a basso rischio e valore ambientale come luoghi in cui concentrare le trasformazioni programmate, quando invece i 'piccoli consumatori' sono proprio coloro che pongono meno attenzione al tipo di superficie che stanno consumando. Sono state studiate, nel dettaglio, le divergenze e specificità nel profilo e comportamento dei consumatori all'interno delle diverse categorie di vincolo o pericolsità ambientale e, al contempo, è stato valutato che tali unicità non influenzano il trend generale, che vede, da una parte, funzionare le limitazioni agli interventi urbanistici in aree protette e in aree a pericolosità da frana e, dall'altra, individua le aree a pericolosità idraulica come zone preferite in cui rendere operativi i processi di urbanizzazione programmati, in alcuni casi anche più delle aree non soggette ad alcun tipo di sensibilità.