Redefined limit. Design explorations along the border of Tempelhof airfield

The former Tempelhof Airport in Berlin has a strong symbolic meaning to the city. With fundamental participation during critical political events such as the World War II and the Cold War, its memory is strongly related to historical facts that shaped the nowadays society. After the airport operations officially closed in 2008, the enormous building and its extensive airfield has been explored in all sorts of uses – cultural and sports events and other diverse purposes have taken place on the site. In 2009, the municipality opened the field to public, turning it into the largest park of Berlin. During the migrant crisis of 2015 though, when numerous refugees from Syria, Iraq and other countries came to Europe, the former hangars were converted into a temporary reception center, hosting around 2500 people in provisional cubicles and tents. With this substantial and diverse background, this place hosts a significant value and potential of interpretation. This work aims firstly to research the significance of such massive vacant area inside a city like Berlin by understanding the borders which define the void of this place and guarantee its most valued condition. Additionally, the project tries to respond to the local context and also to the current global migration issue, which has been transforming societies and cities significantly and has a close relation to the site’s memory. A sequence of various spatial conditions shape the border of this area and one of them tries, then, to explore different arrangements of housing in an international neighborhood, the importance of social integration in urban areas and how architecture plays an important role on that.

L'ex aeroporto Tempelhof di Berlino ha un forte significato simbolico per la città. Con una partecipazione fondamentale durante eventi politici critici come la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda, la sua memoria è fortemente legata ai fatti storici che hanno modellato la società di oggi. Dopo che le operazioni dell'aeroporto sono state ufficialmente chiuse nel 2008, l'enorme edificio e il suo ampio campo sono stati esplorati in tutti i tipi di usi: eventi culturali e sportivi e altri scopi diversi hanno avuto luogo sul sito. Nel 2009, il comune ha aperto il campo al pubblico, convertendolo nel più grande parco di Berlino. Durante la crisi dei migranti del 2015, tuttavia, quando numerosi rifugiati provenienti dalla Siria, dall'Iraq e da altri paesi sono arrivati in Europa, gli ex hangar furono convertiti in un centro di accoglienza temporaneo, che ospitava circa 2500 persone in cubicoli e tende provvisorie. Con questo background sostanziale e diversificato, questo luogo ospita un valore significativo e un potenziale di interpretazione. Questo lavoro mira innanzitutto a indagare l'importanza di un'area così vasta e vuota all'interno di una città come Berlino, comprendendo i confini che definiscono il vuoto di questo luogo e ne garantiscono la sua condizione più preziosa. Inoltre, il progetto cerca di rispondere al contesto locale e anche all'attuale problema della migrazione globale, che ha trasformato significativamente società e città e ha una stretta relazione con la memoria del sito. Una sequenza di varie condizioni spaziali forma il confine di quest'area e una di esse tenta, quindi, di esplorare diverse modalità di alloggio in un quartiere internazionale, l'importanza dell'integrazione sociale nelle aree urbane e di come l'architettura svolge un ruolo importante in tal senso.