Ludica. Il gioco come possibilità progettuale nell'exhibition design

Lùdica, from the Latin word “ludicum”, stands for the Italian “giocosamente” (playfully). This is the approach I used to address this script. Starting from a theoretical analysis of the works by G.B. and of Homo Ludus by J. H., I devised the guide lines of learning and designing through the game. With the aim of developping a playful project design, I analysed diferent case studies starting from the historiography of Italian design in the 2nd half of the 20th Century, looking therefore at Castiglioni, the Radicals and Mempis, passing through the most recent exhibitions devoted to game and toys. Coming to conclude the investigation in the art world and thus looking at H. R. B. and W. And their “museum” games. Thanks to the theoretical analysis and case histories, I come to the planning and realization of Thought in Milan, an atypical, interactive and strictly playful exhibition, which took place during the Fuorisalone 2019, at the Bocciofila in Via Candiani, in the new district La Repubblica del Design. Thought in Milan tells of people as inhabitants and of design as a game, putting on a pedestal that playful and ironic side of Milanese design, blurring the boundaries that exsist, in conventional exhibitions, among location, visitor and designer, in this single (one) case, all of them on the same ground, playing the same game. The preparation project gets its inspiration from the examples sought in the history of design and contemporary art, bringing into the field a real design oriented competition, where targets are exactly the exhibits. A double exhibition composition lets you live this experience in different ways, approaching the Milanese design both with seriousness and lightness, playing or simply visiting the exhibition. The final proposal is that of going back again to the theme of the game, and of the playful preparation dealing with it from other, and certainly very numerous, points of view.

Lùdica, dal latino ludicum, corrisponde all’italiano, giocosamente. Questo è il modo in cui si è voluto affrontare questo elaborato di laurea. Partendo da un’analisi teorica dei testi di Gregory Bateson e di Homo Ludens di Johan Huizinga, si sono reperite le linee guida dell’imparare e progettare tramite il gioco. Al fine di sviluppare un progetto di allestimento ludico, si sono presi in analisi diversi casi studio, partendo dalla storiografia del design italiano della seconda metà del ‘900, guardando dunque ai Castiglioni, ai Radical e a Memphis, passando per le più recenti esposizioni a tema gioco e giocattolo, arrivando a concludere l’indagine nel mondo dell’arte e guardando dunque a Holler, Raza, Buren e Wurm e ai loro “giochi” museali. Grazie all’analisi teorica e delle case history, si giunge alla progettazione e alla realizzazione di Thought in Milan, mostra atipica, interattiva e rigorosamente ludica, che ha avuto luogo durante il Fuorisalone 2019 presso la Bocciofila di Via Candiani all’interno del nuovo distretto La Repubblica del Design. Thought in Milan parla di persone in quanto abitanti e di design come gioco, andando a porre su un piedistallo quel lato scherzoso e ironico del design milanese, sfumando i confini che esistono, nelle mostre convenzionali tra location, visitatore e progettista, in questo caso unico, tutti sullo stesso campo a giocare la stessa partita. Il progetto di allestimento prende spunto dagli esempi ricercati nella storia del design e dell’arte contemporanea, portando in campo una vera e propria gara design oriented dove i target da raggiungere siano proprio i pezzi esposti. Una doppia composizione allestitiva permette di vivere l’esperienza in diversi modi approcciandosi a quello che è il design milanese con serietà quanto con leggerezza, giocando o visitando semplicemente la mostra. La proposta finale è quella di tornare ancora sul tema del gioco e dell’allestimento ludico affrontandolo da altri possibili, e certamente numerosissimi, punti di vista.