The implementation of large-scale urban development projects and Building Information Modeling. A critical analysis of national policy and urban projects in London and Dubai.

Large-scale urban development projects (UDPs) often play a prominent role on policy agendas of cites and urban dynamics, while they typically embrace high level of complexity and uncertainty in their planning and implementation phases. Recently, the use of Building Information Modelling (BIM) in UDPs has been depicted as a promising tool to make the planning and implementation phases more efficient and coherent and also to resolve the issues of communication and information sharing among multiple parties involved in the projects. Over the last two decades, an increasing number of countries have developed BIM national policies pushing towards mandating the use of BIM for their large-scale projects. Arguing that such a trend can inevitably affect urban environment planning and urban policy practice across the world, this dissertation explicates the use of BIM in the implementation of large-scale UDPs. Despite the techno-utopian claims and technological-related narratives posed by IT service providers and construction and design consultancy firms on the positive impacts of BIM in projects from planning to implementation phase, few studies have been carried out to verify such claims. This dissertation provides an overview of the discourse on implementation of the large-scale UDPs and the use of BIM by addressing two major questions: 1) How do the interest groups related to technology provision and urban development projects influence the formulation of BIM national policy? 2) How does BIM affect the implementation process of large-scale UDPs and if it does, which groups can access BIM and what forms of knowledge derive from those groups? Having focused on the literature of implementation, large-scale UDPs, and BIM, the discussions and analyses of the present study are founded upon a comparative approach using a qualitative case-study method. The UK and Dubai are selected to appraise the BIM national policy. The Shard in London Bridge Quarter and the Burj Khalifa in Downtown Dubai are chosen to study the urban implications of BIM. Mandating the use of BIM by the UK and Dubai reveals the formulation of BIM policy as a highly politicized process and demonstrates the implementation of BIM as a process instrumentalized by the self-interest groups of software providers and large design and construction firms. The politics of BIM shows a transnational oligopoly on implementing the large-scale UDPs that are generally in the hands of limited numbers of actors and private firms. Thus, by large these limited actors are in a dominant position in the market of BIM and the design of the high-profile projects. Furthermore, analyses of urban cases and involvement of actors in BIM practice indicate that the system of BIM experts, which are often coordinated by real estate developers, architects and construction firms, plays an influential role in escalating the use of BIM technology. Hence, by the growing use of BIM technology with its recent inception in private sector, BIM tends toward depoliticizing urban planning and development and excluding certain groups and certain forms of knowledge. Eventually, BIM market-oriented approach can have significant consequences for the urban area surrounding the UDPs.

I grandi progetti di sviluppo urbano (Urban Development Projects, UDP) assumono spesso un ruolo di primo piano nelle agende politiche delle città e nelle dinamiche urbane, mentre in genere abbracciano un alto livello di complessità e incertezza nelle fasi di pianificazione e attuazione. Recentemente, l'uso del Building Information Modeling (BIM) negli UDP è stato descritto come promettente nel rendere le fasi di pianificazione e implementazione più efficienti e coerenti, e nel risolvere i problemi di comunicazione e condivisione delle informazioni tra le parti coinvolte nei progetti. Negli ultimi due decenni vari Paesi hanno promosso politiche nazionali BIM, spingendo verso l'obbligo di utilizzare tali strumenti per i progetti di grande scala. Considerando l’inevitabile influenza che tale tendenza potrebbe esercitare sulla pianificazione urbanistica e sulle politiche urbane in tutto il mondo, questa tesi analizza le politiche di adozione di questa tecnologia e l'uso del BIM nell'attuazione dei grandi progetti di sviluppo urbano. Nonostante le società di consulenza e servizi IT per la costruzione e progettazione presentino come positivi gli impatti del BIM nei grandi progetti dalla fase di pianificazione all’attuazione con argomentazioni tecno-utopiche e narrazioni relative alla tecnologia, pochi studi sono stati condotti per verificare tali affermazioni. Questa tesi fornisce una panoramica delle politiche di programmazione degli UDP in relazione all'uso del BIM affrontando due domande principali: 1) In che modo i gruppi di interesse relativi alla fornitura di tecnologia e ai progetti di sviluppo urbano influenzano la formulazione delle policy nazionali in materia di BIM? 2) In che modo l’uso del BIM influisce sul processo di implementazione degli UDP e, in caso, quali gruppi possono accedere al BIM e con quali forme di conoscenza tali gruppi possono contribuire alla trasformazione della città? Dopo essersi concentrati sulla letteratura relativa all'implementazione, agli UDP su larga scala e al BIM, le discussioni e le analisi del presente studio esplicitano il particolare approccio comparativo, usando un metodo di studio di caso qualitativo. Per analizzare la politica nazionale di adozione del BIM, si analizzano i casi del Regno Unito e Dubai. Lo Shard nel London Bridge Quarter e il Burj Khalifa nell’area di Downtown Dubai sono i casi scelti per studiare le implicazioni urbane del BIM. L'obbligo di utilizzare il BIM nei due contesti analizzati rivela la formulazione della politica BIM come processo altamente politicizzato e dimostra come l'implementazione del BIM sia un processo guidato dai gruppi di interessi riconducibili ai fornitori di software e alle grandi società di progettazione e costruzione. La politica del BIM permette di intravedere una sorta di oligopolio transnazionale nell'attuazione degli UDP, guidato da un numero limitato di attori e di grandi aziende private. Nel complesso, questi tipi di attori si trovano quindi in una posizione dominante nel mercato del BIM e nella progettazione di progetti di alto profilo. Inoltre, le analisi dei casi urbani e il coinvolgimento degli attori nella pratica del BIM indicano che il sistema di esperti BIM - spesso coordinati dal settore immobiliare, da architetti e da imprese di costruzione - influisce significativamente sull'aumento dell'uso e dell’impatto della tecnologia BIM. Quindi, si osserva come il crescente uso della tecnologia BIM, nata e sviluppatasi nel settore privato rischi di depoliticizzare la pianificazione e lo sviluppo urbano e ad escludere determinati gruppi sociali e determinate forme di conoscenza dai processi di trasformazione urbana. In questo senso, un approccio orientato acriticamente all’uso del BIM potrebbe influire significativamente sulle aree interessate dagli UDP.