This work starts with an investigation into the main characteristics of Japanese aesthetic culture, analysing the fundamental principles that determine its singularity in terms of figurative expression. Among the interpreters of this poetic and recurrent element in the material culture of Eastern countries, it is certainly the use of bamboo that in the production of everyday objects, from construction to household utensils and personal use, usually retains a markedly artisan character. Shaku is a project that, choosing to adopt this essence and to exploit its excellent structural properties, faces the difficulty of a possible process of industrialization, a difficulty given in particular by its organic volume development, while trying to preserve the poetic dimension in the use of this material. The challenge lies in the design of a joint that allows the standardized assembly of bamboo rods and the replacement of an artisan practice that requires, in the case of this material, an ad hoc design process for each element. The result is a modular structure inspired by Japanese culture in the harmony of its proportions, defining a space dedicated to the care of plants and individual well-being; a "personal" space in an urban context that unites the eastern world with a typically western industrial design approach.

Questo lavoro parte da un’indagine sulle caratteristiche principali della cultura estetica giapponese, analizzando i principi fondamentali che ne determinano la singolarità in termini di espressione figurativa. Tra gli interpreti di questa poetica ed elemento ricorrente nella cultura materiale propria dei paesi orientali, è sicuramente l’impiego del bambù che nella produzione di oggetti di uso comune, dall’edilizia agli utensili domestici e di uso personale, conserva abitualmente un carattere spiccatamente artigianale. Shaku è un progetto che scegliendo di adottare questa essenza e di sfruttare le sue ottime proprietà strutturali, affronta la difficoltà di un possibile processo di industrializzazione, difficoltà data in particolare dalla sua organicità nello sviluppo volumetrico, cercando nello stesso tempo di preservare la dimensione poetica nell’uso di questo materiale. La sfida sta nella progettazione di un giunto che permetta l’assemblaggio standardizzato delle canne di bambù e la sostituzione di una prassi artigianale che esige, nel caso di questo materiale, un iter progettuale ad hoc per ogni elemento. Ne risulta una struttura modulare che prende ispirazione dalla cultura giapponese nell’armonia delle sue proporzioni, definisce uno spazio dedicato alla cura delle piante e al benessere individuale; uno spazio “personale” in un contesto urbano che unisce il mondo orientale ad un approccio di progettazione industriale tipicamente occidentale.

Shaku. Il valore della natura giapponese (mono no aware) in un pret-a-porter domestico

ROSSI, GIULIA
2018/2019

Abstract

This work starts with an investigation into the main characteristics of Japanese aesthetic culture, analysing the fundamental principles that determine its singularity in terms of figurative expression. Among the interpreters of this poetic and recurrent element in the material culture of Eastern countries, it is certainly the use of bamboo that in the production of everyday objects, from construction to household utensils and personal use, usually retains a markedly artisan character. Shaku is a project that, choosing to adopt this essence and to exploit its excellent structural properties, faces the difficulty of a possible process of industrialization, a difficulty given in particular by its organic volume development, while trying to preserve the poetic dimension in the use of this material. The challenge lies in the design of a joint that allows the standardized assembly of bamboo rods and the replacement of an artisan practice that requires, in the case of this material, an ad hoc design process for each element. The result is a modular structure inspired by Japanese culture in the harmony of its proportions, defining a space dedicated to the care of plants and individual well-being; a "personal" space in an urban context that unites the eastern world with a typically western industrial design approach.
ARC III - Scuola del Design
25-lug-2019
2018/2019
Questo lavoro parte da un’indagine sulle caratteristiche principali della cultura estetica giapponese, analizzando i principi fondamentali che ne determinano la singolarità in termini di espressione figurativa. Tra gli interpreti di questa poetica ed elemento ricorrente nella cultura materiale propria dei paesi orientali, è sicuramente l’impiego del bambù che nella produzione di oggetti di uso comune, dall’edilizia agli utensili domestici e di uso personale, conserva abitualmente un carattere spiccatamente artigianale. Shaku è un progetto che scegliendo di adottare questa essenza e di sfruttare le sue ottime proprietà strutturali, affronta la difficoltà di un possibile processo di industrializzazione, difficoltà data in particolare dalla sua organicità nello sviluppo volumetrico, cercando nello stesso tempo di preservare la dimensione poetica nell’uso di questo materiale. La sfida sta nella progettazione di un giunto che permetta l’assemblaggio standardizzato delle canne di bambù e la sostituzione di una prassi artigianale che esige, nel caso di questo materiale, un iter progettuale ad hoc per ogni elemento. Ne risulta una struttura modulare che prende ispirazione dalla cultura giapponese nell’armonia delle sue proporzioni, definisce uno spazio dedicato alla cura delle piante e al benessere individuale; uno spazio “personale” in un contesto urbano che unisce il mondo orientale ad un approccio di progettazione industriale tipicamente occidentale.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/149276