The use of animals in Italian circuses is still a widespread practice nowadays, although a large number of countries, in Europe and worldwide, already adopted legislation to limit or abolish their exploitment. Transmedia activism appears to be a very effective tool to facilitate such a change. In fact, it develops awareness and prompts concrete action by involving the audience with positive messages, suggesting wise choices, and providing solutions to real social problems. Unlike other movements, the animal rights movement does not yet seem to have exploited this narrative approach. The goal of my research project is to understand the inner workings of transmedia activism, in order to analyze its potential for social movements benefits. By focusing on animal rights, I argue that transmedia storytelling can be used to give voice to the voiceless. How, then, can a project of this kind be realized, given the opportunities and challenges of such approach? In order to better understand the context of the project and its target, I designed two questionnaries. The first is aimed to analyze the overall current situation of awareness of audiences towards traditional animal circus. The second is more specifically addressed to spectators of circus shows with animals. The surveys highlighted a few interesting paradoxes, such as the audience’s preoccupation with animal welfare despite financing the show by taking part in it, or the strong interest in alternative forms of entertainment (such as animal-free contemporary circus), while acknowledging the superiority of traditional circus with animals. On these grounds, I developed my project of transmedia activism in partnership with the Italian association Essere Animali. I encouraged users to participate and share their own experiences by placing themselves in the shoes of the same animals, so they could come into contact with that narrative world. In order to achieve this result, I used a narration that allows to empathize with animals kept in circuses, and I collected individual stories told in first person by the protagonists. The method I used is a starting point to create new projects that apply transmedia activism ¬¬to animal rights matters, and which aim to contribute to a more just world.

L’impiego di animali nei circhi è ancora ampiamente diffuso in Italia, nonostante moltissimi Paesi in Europa e nel mondo abbiano già adottato leggi per limitarne o abolirne lo sfruttamento. Il transmedia activism sembra essere un ottimo strumento per agevolare questo cambiamento, poiché ha la capacità di sviluppare consapevolezza e incitare all’azione concreta coinvolgendo l’audience con messaggi positivi, suggerendo scelte migliori e fornendo soluzioni a problemi sociali reali. A differenza di altri movimenti, quello animalista non sembra però avere ancora sfruttato questo approccio narrativo. L’obiettivo di questa ricerca è quello di comprendere i meccanismi dell’attivismo transmediale e analizzare così le potenzialità di cui possono beneficiare i movimenti sociali da esso, concentrando l’attenzione verso la tematica dei diritti degli animali, e riflettere su come una narrazione transmediale possa essere utilizzata per dare una voce a chi la voce non ce l’ha per davvero. In che modo quindi, viste le possibilità e le difficoltà di questo approccio, può essere svolto un progetto di questo genere? Nel tentativo di comprendere meglio il contesto nel quale il progetto si sarebbe sviluppato e il target di riferimento, sono stati realizzati due questionari; il primo con l’obiettivo di analizzare la situazione in generale, il secondo più specificatamente rivolto ai frequentatori degli spettacoli circensi con animali. Da questa indagine sono scaturite interessanti informazioni che hanno messo in luce diversi paradossi, come la preoccupazione per il benessere degli animali pur finanziando lo spettacolo prendendovi parte, o ancora provare grande interesse per forme di intrattenimento alternative come il circo contemporaneo senza animali ma allo stesso tempo non riconoscergli la stessa validità del circo tradizionale con animali. Su queste basi è stato sviluppato il progetto di attivismo transmediale in collaborazione con l’associazione italiana Essere Animali. Tramite l’utilizzo di una narrazione che permette di trasmettere empatia per gli animali detenuti nei circhi attraverso la raccolta delle loro singole storie raccontate in prima persona dai protagonisti, gli utenti vengono spinti a partecipare e a raccontare le proprie testimonianze mettendosi nei panni degli stessi animali, entrando così in contatto con il mondo narrativo. Il sistema progettato, in conclusione, rappresenta un punto di partenza per la realizzazione di altri progetti che vorrebbero sfruttare l’approccio del transmedia activism applicato a tematiche animaliste, dando il proprio contributo per un mondo più giusto.

Transmedia for animals. Un progetto di attivismo transmediale per i diritti degli animali

TURTAS, ELENA
2018/2019

Abstract

The use of animals in Italian circuses is still a widespread practice nowadays, although a large number of countries, in Europe and worldwide, already adopted legislation to limit or abolish their exploitment. Transmedia activism appears to be a very effective tool to facilitate such a change. In fact, it develops awareness and prompts concrete action by involving the audience with positive messages, suggesting wise choices, and providing solutions to real social problems. Unlike other movements, the animal rights movement does not yet seem to have exploited this narrative approach. The goal of my research project is to understand the inner workings of transmedia activism, in order to analyze its potential for social movements benefits. By focusing on animal rights, I argue that transmedia storytelling can be used to give voice to the voiceless. How, then, can a project of this kind be realized, given the opportunities and challenges of such approach? In order to better understand the context of the project and its target, I designed two questionnaries. The first is aimed to analyze the overall current situation of awareness of audiences towards traditional animal circus. The second is more specifically addressed to spectators of circus shows with animals. The surveys highlighted a few interesting paradoxes, such as the audience’s preoccupation with animal welfare despite financing the show by taking part in it, or the strong interest in alternative forms of entertainment (such as animal-free contemporary circus), while acknowledging the superiority of traditional circus with animals. On these grounds, I developed my project of transmedia activism in partnership with the Italian association Essere Animali. I encouraged users to participate and share their own experiences by placing themselves in the shoes of the same animals, so they could come into contact with that narrative world. In order to achieve this result, I used a narration that allows to empathize with animals kept in circuses, and I collected individual stories told in first person by the protagonists. The method I used is a starting point to create new projects that apply transmedia activism ¬¬to animal rights matters, and which aim to contribute to a more just world.
BERTOLO, MARESA
ARC III - Scuola del Design
25-lug-2019
2018/2019
L’impiego di animali nei circhi è ancora ampiamente diffuso in Italia, nonostante moltissimi Paesi in Europa e nel mondo abbiano già adottato leggi per limitarne o abolirne lo sfruttamento. Il transmedia activism sembra essere un ottimo strumento per agevolare questo cambiamento, poiché ha la capacità di sviluppare consapevolezza e incitare all’azione concreta coinvolgendo l’audience con messaggi positivi, suggerendo scelte migliori e fornendo soluzioni a problemi sociali reali. A differenza di altri movimenti, quello animalista non sembra però avere ancora sfruttato questo approccio narrativo. L’obiettivo di questa ricerca è quello di comprendere i meccanismi dell’attivismo transmediale e analizzare così le potenzialità di cui possono beneficiare i movimenti sociali da esso, concentrando l’attenzione verso la tematica dei diritti degli animali, e riflettere su come una narrazione transmediale possa essere utilizzata per dare una voce a chi la voce non ce l’ha per davvero. In che modo quindi, viste le possibilità e le difficoltà di questo approccio, può essere svolto un progetto di questo genere? Nel tentativo di comprendere meglio il contesto nel quale il progetto si sarebbe sviluppato e il target di riferimento, sono stati realizzati due questionari; il primo con l’obiettivo di analizzare la situazione in generale, il secondo più specificatamente rivolto ai frequentatori degli spettacoli circensi con animali. Da questa indagine sono scaturite interessanti informazioni che hanno messo in luce diversi paradossi, come la preoccupazione per il benessere degli animali pur finanziando lo spettacolo prendendovi parte, o ancora provare grande interesse per forme di intrattenimento alternative come il circo contemporaneo senza animali ma allo stesso tempo non riconoscergli la stessa validità del circo tradizionale con animali. Su queste basi è stato sviluppato il progetto di attivismo transmediale in collaborazione con l’associazione italiana Essere Animali. Tramite l’utilizzo di una narrazione che permette di trasmettere empatia per gli animali detenuti nei circhi attraverso la raccolta delle loro singole storie raccontate in prima persona dai protagonisti, gli utenti vengono spinti a partecipare e a raccontare le proprie testimonianze mettendosi nei panni degli stessi animali, entrando così in contatto con il mondo narrativo. Il sistema progettato, in conclusione, rappresenta un punto di partenza per la realizzazione di altri progetti che vorrebbero sfruttare l’approccio del transmedia activism applicato a tematiche animaliste, dando il proprio contributo per un mondo più giusto.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/149334