Violenti o nolenti, la Gen Z e le insidie della rete. La cultura del progetto verso pratiche d'informazione alternative per i Centennials

For some years now there has been a new generation that has been emerging on the world scene, it is the so-called gen z. Composed of more than 2 billion people in the world and by young people born between 1995 and 2010, it is the only generation composed exclusively of digital natives: those who belong to it do not know or remember the world without the internet. If it is true that the internet is a place full of opportunities, especially for the youngest ones , it is equally true that it hides the pitfalls and risks that are often underestimated or that are not perceived as such. Because of a very low level of digital education, adolescents do not take into account that bad online behaviors can lead to more or less serious consequences also in real life. On the other hand, the reference adults, like parents and teachers, do not have an adequate knowledge to accompany them on this path of awareness, most of all because they belong to another generation, which has had a profoundly different relationship with the web. So, to ensure that the internet is a space of relationship lived and governed together by adults and teens, families and companies, associations and institutions, it is necessary to equip everyone with adequate tools, which, although ephemeral given the changing nature of the subject, can still be temporarily valid solutions. Following an in-depth analysis of the dangerous and harmful attitudes of younger users, this research attempts to investigate which tools are currently available to the different actors and, eventually, which are the good practices that the communication designer can put into field to make new ones.

Da qualche anno c’è una nuova generazione che si sta affacciando sulla scena mondiale, è la cosidetta Generazione Z. Formata da più di 2 miliardi di persone nel mondo e circoscritta ai giovani nati dal ‘95 al 2010, è l’ unica generazione composta esclusivamente da nativi digitali: chi vi appartiene non conosce, né ricorda il mondo senza Internet. Se è vero che la Rete è un posto pieno di opportunità, soprattutto per i giovanissimi, è altrettanto vero che nasconde delle insidie e dei rischi che spesso vengono sottovalutati o non sono percepiti come tali. A causa di un’ educazione digitale molto scarsa, gli adolescenti non considerano che i comportamenti scorretti online possono portare a delle conseguenze anche nella vita reale, più o meno gravi. D’ altra parte gli adulti di riferimento, come i genitori e gli insegnanti, non possiedono una preparazione adeguata per accompagnarli in questo percorso di consapevolezza, soprattutto perchè appartententi ad un’ altra generazione, che ha avuto un rapporto profondamente diverso con il Web. Dunque, per far si che la Rete sia uno spazio di relazione vissuto e governato insieme da grandi e piccoli, famiglie e aziende, associazioni e istutuzioni, è necessario dotare tutti di strumenti adeguati, che seppur effimeri vista l’essenza mutevole dell’argomento, possano essere comunque soluzioni temporaneamente valide. A seguito di un’approfondita analisi di quelli che sono gli atteggiamenti pericolosi e nocivi degli utenti più giovani, questa ricerca tenta di indagare quali strumenti sono attualmente a disposizione dei diversi attori e quali infine, le buone pratiche che il progettista della comunicazione può mettere in campo per realizzarne di nuovi.