The architectural design, object of this dissertation, focuses on the former Milan slaughterhouse industrial area, an actual – if now largely abandoned – enclosure, according to the urban morphological structure. The goal of the present dissertation is the renewal of this area in order to meet the needs of the community, that is to rethink and improve industrial areas fallen into disuse, as part of a broader research project carried out by the city of Milan together with the Politecnico program “Riformare Milano”. Our research combines in-depth theoretical analysis and design practice: the borders and their features within the city, the concept of urban landscape, the enclosure as a settlement criterion and the habitable wall as compositional logic were all taken into exam. We analysed the historical stratification of the city, focusing on the morphology of the urban fabric; this initial stage constitutes the basis of our design strategy. The intervention area is located east of Milan, in a so called threshold between two morphological sceneries of the city. In the present dissertation, landscapes and open spaces are paramount; in this regard, the projects “Raggi Verdi”, by the firm Land, and “Fiume Verde”, by the firm Boeri, have been taken into account, contributing to our own intervention strategy. The functional choice was dictated by the desire to become part of the city’s health network and the need to create a large-scale rehabilitation centre, designed to support the new hospitals about to be built, MIND and Città della Salute especially. The drawing up of the project features a large complex circumscribing the whole project area – a big empty space. This empty space becomes the central element, therefore the design of the open spaces is key. The three Art Nouveau buildings overlooking Viale Molise will become the main entrance and the administrative offices will also be located there. The project includes a border with all the main distribution facilities and services which connect the entire complex. On the ground floor of the protruding buildings, close to the park, common spaces for patients can be found, while the patients’ rooms are located on the upper floors. The large enclosure is also characterized by various patios and courtyards that allow the light in and connect the building to the sky. In conclusion, the entire complex is made uniform in its composition thanks to an architectural style that reinterprets the Milanese cultured professionalism of the twentieth century and manages to create an extremely urban external covering.

Il progetto di tesi incentra i propri sforzi sulla zona dell’ex Macello di Milano il quale si determina, nel quadro degli assetti morfologici urbani, come vero e proprio recinto, oggi in massima parte dismesso. La rigenerazione dell’area è l’obiettivo che questa tesi si pone, andando a rispondere al principio di necessità che la collettività esprime, ossia ripensare e valorizzare gli ambiti industriali e produttivi ormai dismessi, inserendosi all'interno di un progetto di ricerca più ampio che il comune di Milano ha portato avanti assieme al programma “Riformare Milano” del Politecnico. Il lavoro di ricerca si articola attraverso la sintesi tra approfondimento teorico e pratica progettuale: sono stati esaminati i caratteri del margine all'interno della città, il concetto di paesaggio urbano, il recinto come principio insediativo e il muro abitato come logica compositiva. Sono state inoltre analizzate le forme della città, esito di un susseguirsi di stratificazioni, divenute chiave interpretativa nella lettura del luogo attraverso l’elaborazione di una strategia progettuale orientata. L’area di intervento selezionata è situata a est di Milano in un ambito della struttura urbana interpretabile come condizione di soglia tra assetti morfologici differenti. L’aspetto paesaggistico e dei sistemi degli spazi aperti, elemento rilevante nella tesi, assume un ruolo centrale nella progettazione del vuoto, fino a divenire misura dell’intero intervento, integrando il progetto Raggi Verdi dello studio Land e reinterpretando la proposta Fiume Verde dello studio Boeri. Il principio di necessità legato al tema riabilitativo si lega all’approfondimento e all’indagine effettuata in relazione alla mancanza di un centro riabilitativo articolato, capace di diventare polo di eccellenza, ed allo sviluppo dei nuovi grandi progetti ospedalieri quali Mind e Città della Salute. L’elaborazione del progetto si compone di un grande recinto urbano, come elemento identitario civile, che ridefinisce lo spazio di relazione con la città, in contrapposizione con la definizione di un bordo complesso ed articolato verso il grande vuoto centrale. Il vuoto diventa elemento attorno al quale le diverse anime del progetto gravitano, definendo un ruolo centrale nel disegno degli spazi aperti. I tre edifici in stile liberty, lungo viale Molise, divengono la porta di accesso all’intero sistema e recapito dei servizi amministrativi generali. Il progetto si articola attraverso l’individuazione di uno spessore abitato in cui sono collocati gli spazi di servizio e di distribuzione. I volumi che si dispongono invece verso la grande cavità centrale ospitano al pianoterra, in stretto contatto con il parco, gli spazi pubblici, ed ai piani superiori le aree della degenza. Il grande recinto costruito ritrova al suo interno dunque un’alternarsi di patii e corti che diventano gli elementi attraverso cui far entrare la luce e designare un nuovo rapporto con il cielo. In conclusione, l’intero complesso viene reso unitario da un linguaggio architettonico che reinterpreta il professionismo colto del 900 milanese, attraverso la definizione di un diaframma capace di costituire un fronte marcatamente urbano.

Costruire il limite. Il progetto per la rigenerazione dell'area dell'ex Macello di Milano

TIRRITO, DOMENICO;BIANCHI, MATTEO;FANTINATO, FRANCESCA
2018/2019

Abstract

The architectural design, object of this dissertation, focuses on the former Milan slaughterhouse industrial area, an actual – if now largely abandoned – enclosure, according to the urban morphological structure. The goal of the present dissertation is the renewal of this area in order to meet the needs of the community, that is to rethink and improve industrial areas fallen into disuse, as part of a broader research project carried out by the city of Milan together with the Politecnico program “Riformare Milano”. Our research combines in-depth theoretical analysis and design practice: the borders and their features within the city, the concept of urban landscape, the enclosure as a settlement criterion and the habitable wall as compositional logic were all taken into exam. We analysed the historical stratification of the city, focusing on the morphology of the urban fabric; this initial stage constitutes the basis of our design strategy. The intervention area is located east of Milan, in a so called threshold between two morphological sceneries of the city. In the present dissertation, landscapes and open spaces are paramount; in this regard, the projects “Raggi Verdi”, by the firm Land, and “Fiume Verde”, by the firm Boeri, have been taken into account, contributing to our own intervention strategy. The functional choice was dictated by the desire to become part of the city’s health network and the need to create a large-scale rehabilitation centre, designed to support the new hospitals about to be built, MIND and Città della Salute especially. The drawing up of the project features a large complex circumscribing the whole project area – a big empty space. This empty space becomes the central element, therefore the design of the open spaces is key. The three Art Nouveau buildings overlooking Viale Molise will become the main entrance and the administrative offices will also be located there. The project includes a border with all the main distribution facilities and services which connect the entire complex. On the ground floor of the protruding buildings, close to the park, common spaces for patients can be found, while the patients’ rooms are located on the upper floors. The large enclosure is also characterized by various patios and courtyards that allow the light in and connect the building to the sky. In conclusion, the entire complex is made uniform in its composition thanks to an architectural style that reinterprets the Milanese cultured professionalism of the twentieth century and manages to create an extremely urban external covering.
FRADEGRADA, ANDREA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
3-ott-2019
2018/2019
Il progetto di tesi incentra i propri sforzi sulla zona dell’ex Macello di Milano il quale si determina, nel quadro degli assetti morfologici urbani, come vero e proprio recinto, oggi in massima parte dismesso. La rigenerazione dell’area è l’obiettivo che questa tesi si pone, andando a rispondere al principio di necessità che la collettività esprime, ossia ripensare e valorizzare gli ambiti industriali e produttivi ormai dismessi, inserendosi all'interno di un progetto di ricerca più ampio che il comune di Milano ha portato avanti assieme al programma “Riformare Milano” del Politecnico. Il lavoro di ricerca si articola attraverso la sintesi tra approfondimento teorico e pratica progettuale: sono stati esaminati i caratteri del margine all'interno della città, il concetto di paesaggio urbano, il recinto come principio insediativo e il muro abitato come logica compositiva. Sono state inoltre analizzate le forme della città, esito di un susseguirsi di stratificazioni, divenute chiave interpretativa nella lettura del luogo attraverso l’elaborazione di una strategia progettuale orientata. L’area di intervento selezionata è situata a est di Milano in un ambito della struttura urbana interpretabile come condizione di soglia tra assetti morfologici differenti. L’aspetto paesaggistico e dei sistemi degli spazi aperti, elemento rilevante nella tesi, assume un ruolo centrale nella progettazione del vuoto, fino a divenire misura dell’intero intervento, integrando il progetto Raggi Verdi dello studio Land e reinterpretando la proposta Fiume Verde dello studio Boeri. Il principio di necessità legato al tema riabilitativo si lega all’approfondimento e all’indagine effettuata in relazione alla mancanza di un centro riabilitativo articolato, capace di diventare polo di eccellenza, ed allo sviluppo dei nuovi grandi progetti ospedalieri quali Mind e Città della Salute. L’elaborazione del progetto si compone di un grande recinto urbano, come elemento identitario civile, che ridefinisce lo spazio di relazione con la città, in contrapposizione con la definizione di un bordo complesso ed articolato verso il grande vuoto centrale. Il vuoto diventa elemento attorno al quale le diverse anime del progetto gravitano, definendo un ruolo centrale nel disegno degli spazi aperti. I tre edifici in stile liberty, lungo viale Molise, divengono la porta di accesso all’intero sistema e recapito dei servizi amministrativi generali. Il progetto si articola attraverso l’individuazione di uno spessore abitato in cui sono collocati gli spazi di servizio e di distribuzione. I volumi che si dispongono invece verso la grande cavità centrale ospitano al pianoterra, in stretto contatto con il parco, gli spazi pubblici, ed ai piani superiori le aree della degenza. Il grande recinto costruito ritrova al suo interno dunque un’alternarsi di patii e corti che diventano gli elementi attraverso cui far entrare la luce e designare un nuovo rapporto con il cielo. In conclusione, l’intero complesso viene reso unitario da un linguaggio architettonico che reinterpreta il professionismo colto del 900 milanese, attraverso la definizione di un diaframma capace di costituire un fronte marcatamente urbano.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/149750