La piana di Sorrento. 3 ecologie per attivare una riconfigurazione territoriale

The project consists in defining a design strategy aimed at the territorial reconfiguration of the Piana di Sorrento, a morphologically and geologically circumscribed area within the Sorrento peninsula, the southern limit of the Gulf of Naples. Following an initial study, the interpretative reading resulting from the current state of affairs revealed a series of themes and criticalities that characterize and afflict this territory. Tourism and the mass flows of people travelling within the territory have determined a series of consequences: pollution, exploitation of resources, gentrification and real estate bubble. Although tourism is historically a vocation of the Piana di Sorrento, the numbers that are counted today are no longer sustainable as the existing infrastructures have not updated. This is associated with a progressive phenomenon of physical abandonment and estrangement of the Piana landscape, a compact tuff bank of about 60 m distinguished by the large gorges that cross it and the coast rich of cliffs. The strategy therefore aims to solve the problem by first defining a set of three systems that coexist within the Piana: tourism ecology (the coast), urban ecology and gorges ecology. Secondly, applying different design principles for each ecology in order to recreate a total that communicates, but which maintains its own characteristics and inclinations. There is the will to give new meaning to those places that over time seem to have lost those values and that definition of heritage. The re-semantisation and the relationship between people and landscape takes place through the "special items": devices useful for the reactivation of a hidden and forgotten landscape, with the aim of being able to cross it, see through it and live in full awareness of it.

Il progetto di tesi consiste nella definizione di una strategia progettuale mirata alla riconfigurazione territoriale della Piana di Sorrento, area morfologicamente e geologicamente circoscritta all’interno della penisola sorrentina, limite sud del golfo di Napoli. A seguito di un lavoro di studio iniziale, la lettura interpretativa risultante dallo stato di fatto ha fatto emergere una serie di questioni e criticità che caratterizzano e affliggono questo territorio. Il turismo e i flussi massivi di persone in transito all’interno del territorio hanno determinato una serie di conseguenze: inquinamento, sfruttamento delle risorse, gentrificazione e bolla immobiliare. Nonostante il turismo sia storicamente una vocazione della Piana di Sorrento, i numeri che si contano oggigiorno risultano non più sostenibili in quanto le infrastrutture esistenti non si sono adeguate ad essi. A ciò si associa un progressivo fenomeno di abbandono e allontanamento fisico, e anche in termini di tutela, del paesaggio della Piana, un banco tufaceo compatto di circa 60 m distinto per le grandi gole che lo attraversano e la costa ricca di falesie. La strategia si pone quindi di affrontare alcune di queste questioni e problematiche con un tentativo di soluzione in primo luogo andando a definire all’interno della piana un insieme di tre sistemi che coesistono: l’ecologia del turismo (la costa), l’ecologia urbana, e l’ecologia dei valloni. In secondo luogo andando ad applicare principi progettuali differenti per ogni ecologia in modo da ricreare un totale che comunichi, ma che mantenga le proprie caratteristiche e inclinazioni. C’è la volontà di dare nuovo significato, di risignificare i quei luoghi che con il tempo sembrano aver perso quei valori e quella definizione di patrimonio. Il mezzo attraverso il quale avviene la ri-semantizzazione e la messa in comunicazione dell’uomo con il paesaggio è rappresentato attraverso gli “oggetti speciali”: dispositivi utili alla riattivazione di un paesaggio nascosto e dimenticato, con l’obiettivo di poterlo attraversare, vedere nuovamente e vivere in piena consapevolezza di esso.