La terra e il mare, ridisegnare il limite. La promenade du Phare

My thesis project allowed me to deeply study the city of Nice in its various aspects, both physically, by going directly there, then through its history and morphology. Nice is an eclectic city, influenced from an architectural and morphological point of view by many of the cultures it came in contact with. Those influences are numerous also on an urban point of view, as through the analysis of the city it is possible to find elements and traces, both natural then artificial, which define the city and its limits and thresholds. Studying the territory, it is possible to find rhythms and modules defined by its limits and thresholds. This kind of analysis was the necessary starting point of the project, from defining its location to its architectural morphology. before starting with the architectural design, it was also mandatory to study the deep link between the city of Nice and the sea, from an historic point of view and from an urban point of view. Through this analysis of limits and thresholds I proceeded to find a project area: it was chosen to set the project in the existing pier of port Lympia, a choice which was guided by different factors such as it being both a threshold between earth and sea and its being the main access door to the city coming from the water, but it also assumes the role of the extreme limit and conclusion of the Promenade Des Anglais. The theme of the project is “the museum of water”, a multifunctional exhibition space linked with the rest of the museum of nice. The choice of the museum typology was dictated both by the historical link of the city with the art and by the need to link all the various museums in the city as a system. The project aims to redefine the relationship between the land and the sea, one of the main themes for the city, so to surpass the limit dictated by the Promenade des Anglais and to give the pier the role of an access door to the city.

Il mio progetto di tesi mi ha permesso di indagare la città di Nizza nei suoi molteplici aspetti, indagine avvenuta sia in maniera fisica, attraverso sopralluoghi, che attraverso l’analisi della sua storia e morfologia. Nizza si configura da subito come una città eclettica, influenzata sotto il punto di vista architettonico e morfologico dalle molteplici culture con cui è entrata in contatto e che la hanno abitata durante la sua storia. Queste influenze sono individuabili anche sotto il punto di vista urbano, in quanto tramite l’analisi del territorio è possibile individuare gli elementi e le tracce, sia artificiali che naturali, che definiscono la città e ne segnano i limiti e le soglie. Attraverso lo studio del territorio è possibile individuare dei ritmi e dei moduli dettati dai suoi limiti e soglie. Questo tipo di analisi è stato il punto di partenza necessario per lo sviluppo del progetto, a partire dalla sua collocazione, fino alla morfologia progettuale. Per avviare il progetto è stato inoltre necessario indagare a fondo lo stretto rapporto che lega la città di Nizza al mare, sia dal punto di vista storico-culturale che urbano. Tramite questa analisi di limiti e soglie si è proceduto all’individuazione dell’area di progetto: è stato scelto di situare il progetto all’interno dell’attuale molo del port lympia, scelta guidata da diversi fattori quali il suo duplice valore di soglia tra terra e mare e di principale porta di accesso alla città arrivando dall’acqua, ma assume anche il valore di limite estremo ad est e conclusione della promenade des anglais. Il tema del progetto sarà il museo dell’acqua, uno spazio espositivo polifunzionale messo a sistema con il restante dei musei nizzardi. La scelta della tipologia museale è stata dettata sia dal legame storico della città con l’arte che dalla necessità di mettere a sistema i vari musei della città. Il progetto nasce dalla decisione di definire il rapporto tra la terra e il mare, un tema fondamentale per la città, in modo da superare il limite dettato dalla Promenade des Anglais e da conferire alla soglia di accesso alla città dal mare la funzione di vera e propria porta di accesso alla terra ferma. La collocazione del museo all’interno del molo è giustificata dal suo coincidere con l’intersezione di due assi fondamentali per la città: un asse est-ovest, ovvero la promenade des anglais, alla quale il progetto conferisce una conclusione ed un sistema per il superamento della collina del castello, ed un asse nord-sud che, seppur meno leggibile (ma comunque presente), definisce il sistema museale nizzardo, che si snoda dalla costa sino al museo Matisse sulla collina Cimiez. Dal punto di vista spaziale si è deciso di approcciarsi al progetto attraverso il paradigma del muro abitato, andando a lavorare per sottrazione e definizione di spazio negativo all’interno del volume di pietra del molo. Attraverso questa prima fase di asportazione di materia si definisce un percorso interno al molo, che arriva sino al di sotto della base del faro, ed una serie di nicchie ed aperture verso il mare a sud. In seguito a questa prima azione si è proceduto con una fase di addizione, nella quale sono stati inseriti dei blocchi rettangolari all’interno del molo lungo tutta la sua facciata nord, verso il porto e la città. Questi blocchi, di materiale differente e più leggeri rispetto alla pietra del molo, configurano un sistema di spazi espositivi e spazi multifunzionali, i quali tendono verso la città e definiscono un ritmo nell’alternarsi di volumi e materiali. Il progetto, al di là del museo, definisce un triplice sistema di percorsi, messi a sistema con quello esistente della promenade des anglais: un percorso esterno già esistente lungo tutta la facciata sud del molo, nel quale sono collocati i frangiflutti ed è spesso utilizzato da bagnanti e pescatori, un percorso sulla copertura del molo, in parte già esistente ma per lo più non utilizzabile, ed il percorso all’interno del molo stesso, lungo il quale è possibile accedere ai vari spazi museali. Questi tre percorsi si incrociano e relazionano in diversi punti del molo.