Food waste in urban households : a community-centred design to encourage habits that reduce households' food waste

In academic literature, solutions to sustainability problems caused by the general population are generally addressed as a governmental problem, however, despise the virtuous examples, reduction of food waste in urban households is still an open problem. The question remains as if there could be a solution that is meaningful for its participants and does not require the government’s intervention. This study focuses on the general population of Shanghai with a series of interviews and photographic observations to understand the cultural and environmental reasons that lead to wasting food. The Chinese abundance of leaving food on the plate to not be disrespectful and the open air exposition of goods to attract customers, merge with a general unwillingness to cook and to keep leftovers, these factors fuelled by the fast pace of the metropolis facilitate people into losing track of the food they own, feeding a loop of negativity. The study proposes a possible solution to help the local community in sustaining itself while growing, by allowing people to rely on local businesses to reduce their individual waste it could be possible to rely on their relationship to reduce the waste that is generated by exposing produce to attract clients. By implementing a Wechat mini program that is complementary to the business of the local fruit vendor it is possible to facilitate people in their habits while reducing their community’s waste.

Nella letteratura accademica, le soluzioni che vengono proposte a problemi causati dai cittadini hanno generalmente a che fare con un intervento governativo di qualche tipo, tuttavia, nonostante ci siano degli esempi molto virtuosi di questo tipo di azioni, lo spreco di cibo a livello del nucleo familiare è ancora un problema aperto. Rimane aperto l’interrogativo se ci sia una soluzione che crei un beneficio per i suoi partecipanti senza dipendere da una direttiva governativa. Questo studio si concentra sulla cittadinanza di Shanghai con una serie di interviste e di osservazioni documentate fotograficamente, con l’obiettivo di capire quali siano le ragioni culturali ed ambientali che portano a sprecare cibo. Il concetto cinese di abbondanza, che implica lasciare cibo sul piatto per non essere maleducati, e il lasciare cibo deperibile esposto per attrarre clienti, si combinano in una diffusa mancanza di volontà di cucinare e di mettere da parte gli avanzi. Questi fattori vengono ulteriormente accentuati dalla velocità dello stile di vita della città che fa perder traccia alle persone del cibo che possiedono, creando un circolo vizioso nel quale le persone si sentono insoddisfatte del loro comportamento. Questo studio propone una soluzione che aiuta la comunità locale a sostenersi e a crescere economicamente. Dando la possibilità alle persone di fare affidamento sulle imprese locali per ridurre il loro spreco sarebbe possibile fare affidamento a questa relazione per ridurre lo spreco generato dall’esporre il cibo per attrarre clienti. Con un mini program per Wechat complementare all’attuale business dei fruttivendoli locali è possibile aiutare le persone nelle loro abitudine e al contempo ridurre lo spreco di cibo comunitario.