Sub urbis : progetto di riqualifica della casa unifamiliare di Renzo Piano

The theme of the Italian architectural heritage enhancement has great relevance. Considering the municipality of Milan, the architectures with great historical, artistic and cultural value designed by architects who had made the history of architecture, often are not enhance especially if they are in peripheral and provincial places. The thesis is based on the research of these buildings to be re-evaluated and to be discovered, in total they are twenty-two, creating different cycle and pedestrian paths that connect these architectures in the western area of the city of Milan (and its province). Thanks to these paths, it is possible to raise awareness and make known forgotten realities. The heart around which all the routes focus on is a house designed by Renzo Piano between 1972 and 1975 in Cusago, city near Milan. Piano's entire project is composed of four houses, with the same structure and same outside design but different interiors; unfortunately one of them was demolished to be completely rebuilt, the second one was kept similar to the original, the third one was enlarged and moved and the last one is in neglect. And the last one is the space redesigned in the thesis. The concept of the project was born from the need to have a focal point that could bring together people who are interested in architecture but also to those who do not know anything about it. The house, with a free plan, changed its function becoming: on the ground floor a bar and a library (containing books and objects concerning architecture and design), in the basement a library and an archive (always containing documents about architecture and design), a material library and a conference room. The design is based on the possibility of having different uses depending on the customer who gets in touch with this space. In fact, mainly on the ground floor the fruition is almost generic, or in any case not oriented towards design and architecture; in the basement, on the other hand, the functions are more specific, for professionals in the sector, for students of the humanities and arts schools and for people who are interested in the subject.

Il tema della valorizzazione del patrimonio architettonico italiano è di grande attualità. Considerando il solo comune di Milano, le architetture di grande valore storico, artistico e culturale progettate da architetti che hanno fatto la storia dell’architettura, spesso non sono valorizzate soprattutto se si trovano in luoghi periferici e di provincia. La tesi si è basata sulla ricerca di questi edifici da rivalutare e da far scoprire, in totale ventidue, creando diversi percorsi ciclopedonali che collegano queste architetture e ricoprono la zona ovest della città di Milano (e la sua provincia). Grazie a questi percorsi, è possibile sensibilizzare e far conoscere realtà altrimenti dimenticate. Il fulcro intorno al quale vertono tutti i percorsi è una casa progettata da Renzo Piano tra il 1972 e il 1975 a Cusago, in provincia di Milano. L’intero progetto di Piano è composto da quattro case, uguali esteriormente ma differenti negli interni; purtroppo una di esse è stata demolita per essere ricostruita completamente diversa, un’altra è stata mantenuta simile all’originale, un’altra è stata ampliata e spostata e l’ultima è in stato di abbandono. E proprio quest’ultima è lo spazio riprogettato nella tesi. Il concept del progetto è nato dalla necessità di avere un punto di incontro, focale che potesse radunare le persone che sono interessate all’architettura ma anche a chi non ne sa nulla. L’abitazione, a pianta libera, ha cambiato funzione d’uso diventando: al piano terra un bar e una libreria (contenente libri e oggetti riguardanti l’architettura e il design), al piano interrato una biblioteca e un archivio (contenente sempre documenti d’architettura e design), una materioteca e una sala conferenze. La progettazione si è basata sulla possibilità di avere diverse fruizioni d’uso a seconda del cliente che entra in contatto con questo spazio. Infatti, principalmente al piano terra la fruizione è pressoché generica, o comunque non orientata verso il design e all’architettura; invece al piano interrato le funzioni sono più specifiche, per i professionisti del settore, per gli studenti delle scuole umanistiche e artistiche e per gli interessati alla materia.