Smart driving city ai confini della civiltà. Desertificazione, pascolo e mobilità. Cinque metaprogetti per il futuro dei pastori nomadi dell'Africa subsahariana

Since its origin, man has been continuously moving from one area to another always seeking better life conditions. His unstoppable moving was one of the main reasons of his survival. While the European continent saw the establishment of a sedentary lifestyle, in the sub-Saharan Africa the nomadism allowed several tribes to survive adapting themselves to the surrounding ecosystem. As a matter of fact, imitating the animal behaviour, they moved upon seasons and obtained in this way the land structure modified and pasture areas rotating naturally. Starting from the modern colonialism era, African continent had to adapt to run a territory tribes were not used to. Nationalization and private property set greater and greater pastoral mobility of native tribes leading lands to exhaust all of their resources and to depopulate extended areas. To oppose these two phenomena it is of vital importance to restore a balance which involves not only the territory management but also a technological modernization which takes tribes to fill the gap with industrialized societies without emulating their consumer attitude, remaining thus faithful to their “mobile” culture. Of course, it is impossible not to take modern globalization of nowadays life into consideration. Therefore, my thesis will discourse on the concept of mobility and will widely analize movements of sub-Saharan nomads as well as of migrators moving world-wide with the aim of understanding and better conceiving a neonomadism system that will give black continent people the opportunity to evolve and to adapt to new self-driving society model even if remaining consistent with their culture. In this new system, the technological development will live in harmony with the native knowledge. Thus, we will read pages dedicated to a perspective evolution of the nomadism, making an hypothesis on new future tools and professional roles which, though taking direct inspiration by ancient models, will be using the most futuristic technologies.

Fin dalla nascita dell’uomo, lo spostarsi di zona in zona alla ricerca di condizioni di vita migliori è stato un fattore preponderante per la sopravvivenza. Mentre nel continente europeo nel tempo si è affermato uno stile di vita sedentario, nell’Africa subsahariana il nomadismo ha consentito alle varie tribù di sopravvivere adattandosi all’ecosistema circostante. Esse, infatti, imitando il comportamento degli animali, si spostavano in base ai cambiamenti stagionali, i quali andavano a modificare la conformazione del territorio creando una rotazione delle aree di pascolo del tutto naturali. A partire dal periodo di colonialismo moderno, però, il continente africano è stato costretto ad adattarsi a un sistema di gestione del territorio al quale le tribù non erano abituate. La nazionalizzazione e il concetto di proprietà privata hanno creato ostacoli sempre maggiori alla mobilità pastorale delle tribù autoctone portando i vari terreni a uno stress tale da esaurire le risorse, arrivando così alla desertificazione di vaste aree. Per contrastare questo fenomeno è importante tornare ad un equilibrio che riguardi non solo la gestione del territorio, ma anche un ammodernamento tecnologico che porti le tribù a colmare il gap con le società industrializzate senza però emularne l’atteggiamento consumistico, quindi rimanendo fedeli alla loro cultura “mobile”. È chiaro che non è possibile ignorare il fenomeno di globalizzazione che stiamo vivendo, dunque questa tesi ragionerà sul concetto di mobilità analizzando ad ampio spettro quelli che sono gli spostamenti non solo dei nomadi subsahariani, ma anche i movimenti migratori che avvengono a livello globale, al fine di comprendere e concepire meglio un sistema di neonomadismo che permetterà alle popolazioni del continente nero di evolversi, adattandosi ai nuovi modelli di self-driving society pur rimanendo coerenti con la loro cultura. In questo sistema, lo sviluppo tecnologico vivrà in armonia con le conoscenze autoctone, dunque vedremo pagine dedicate a un prospetto di evoluzione del nomadismo, ipotizzando nuovi strumenti e future figure professionali che, pur rifacendosi direttamente a modelli esistenti fin dall’antichità, saranno dotati delle tecnologie più avveniristiche.