The profound essence of Arcoiris the joy of life, an appeal to joy, that same cheerfulness that, although promised to the people since the end of the dark years of the dictatorship, still has difficulty in making its strength felt. The joy of being able to go back to doing things, the joy of meeting, discovering, talking, acting. Only a small part of the people has the freedom to be itself; for many it is not yet so. The tendency to the annihilation and debasement of a democratic and patriotic sense operated in the 17 years of terror, the architectural dismantling of any structure destined to the meeting between the people, the destruction of aggregation spaces are still visible signs in the urban fabric of the capital . People have no meeting places, no squares. Arcoiris, is a discreet presence born on the scars of a fighting generation, is an attempt at civic presence that aspires to a different future built on the footsteps of history. It is not a monumental building, on the other hand it is an anti-monument and seeks its centrality in man and his needs. The building refers to the memory museum and is located within the same lot developed along Avenida Matucana. The actual museum structure, built in 2010 following a public competition awarded by the Studio America team of San Paolo in Brazil, appears to be already an important presence within the project area both from a cultural and architectural point of view. . It is a monument to the victims of violence and to the Chilean people everything and, as such, its symbolic importance, forces discretion and deep respect in the approach. The idea of Arcoiris is therefore to accompany the museum without colliding with it to support it structurally and culturally, embracing it without, however, diverting attention from the focus and mission of the main structure. The intervention therefore aims at the search for a structural and cultural balance with the built, an action carried out in the most profound respect for the sacredness of the place and coherently with the aims of the same. A timeless proposal that does not intend to neglect the testimonies and stories contained here but spurs us to look and understand why awareness is born only from knowledge, because it is history of our days and must not be forgotten.
Arcoiris è un complesso democratico che nasce per la comunità. E’ un abbraccio al quartiere, ai suoi abitanti. E’ un luogo libero da etichette di genere o colori politici dedicato a quanti, Cileni o stranieri, vogliono vivere il piacere dell’incontro e del confronto. E’ una declinazione differente di agorà pensata e costruita attorno all’uomo, cittadino consapevole del mondo. Scevro da qualsivoglia condizionamento culturale o razziale, Arcoiris accoglie tutti, ognuno con le proprie diversità e i propri sogni e spinge ad una riflessione riguardo alle dimensioni della socializzazione dello spazio. Al suo interno ambienti ampi o angoli discreti offrono varietà di scelta e differenti possibilità di fruizione. La diversità qui non è diffidenza, esclusione, allontanamento; è piuttosto ricchezza, curiosità, contatto. Le sale, gli spazi aperti o le aree verdi della struttura si propongono alquanto varie ma sempre intercomunicanti, offrono la possibilità di scegliere il proprio modo di occupare lo spazio, tra la folla o in solitudine ma sempre e comunque in compagnia. In un paese in cui forte è ancora la cultura del sospetto e della paura, abbattere i muri per creare luoghi di incontro rappresenta il desiderio di cercare, scoprire un cambiamento. Non si tratta di lanciare una rivoluzione ma di innescare la fiducia nel futuro, di coltivare fantasia e gioia per la vita. Arcoiris è un tentativo di sviluppare l’immaginazione di ciascuno accanto e a supporto di un immaginario sociale che identifica nei luoghi urbani l’essenza più intima della comunità. «Ogni individuo appartiene a una determinata società, usa un linguaggio specifico, si identifica in alcuni simboli, condivide valori, credenze, mete collettive, si uniforma a norme, usi e costumi, mettendo in atto una serie di strategie atte a modificare l’ambiente e le situazioni di vita […] I processi di socializzazione rendono l’individuo parte di una collettività ma risultano particolarmente complessi a causa delle grandi trasformazioni che caratterizzano le società occidentali rappresentabili come un contest plurale»1. La pluralità di intenti e la complessità dettata dalla frammentazione di interventi all’interno della struttura determinerà sviluppi sociologici sempre differenti legati ad una compenetrazione tra popoli diversi o tra cittadini di una medesima comunità. «Tuttavia, l’immaginario urbano è più specifico perché si propone di capire le soggettività che hanno origine negli usi quotidiani di spazi urbani. In questo modo, pensando che nella città coesistono diverse interazioni sociali, diversi immaginari urbani sono prodotti ogni giorno. Questi derivano dal rapporto tra le persone e uno specifico spazio urbano»2. All’elaborazione di tale indagine convergono due concetti fondamentali: la presenza di un Patrimonio Urbano e architettonico fenomenicamente visibile, che si riferisce allo spazio urbano fisico, e il Patrimonio Culturale immateriale e quindi invisibile, costituito da mitologie, leggende, storie, iconografie, libri e filmati che parlano della città. Si tratta di singoli elementi costituenti un tutto immaginato, un’unità trascendente in cui nessuno di questi elementi ha la priorità sull’altro o è da considerare più importante. Arcoiris è tutto questo. E non solo. Nasce nel cuore di Santiago, nel quartiere di Yungay e intende essere un polo di aggregazione per il quartiere, per la città e il paese intero. La sua presenza è un tributo alla tragedia consumata in questa regione, ai confini del mondo, alla storia compiuta violentemente dagli uomini su altri uomini. Per cercare e ristabilire la giustizia e, infine, non dimenticare ma riconoscere i colpi inferti all’individuo e alla comunità e celebrarli con l’intento di insegnare ai propri figli o a quanti verranno in questo luogo in cerca di una verità. Nel segno dunque di un percorso di crescita e di consapevolezza «è necessario collegare il lavoro dei musei con l’educazione e la comunità territoriale. È necessario riconoscere e valorizzare i musei come spazi per generare e trasmettere conoscenze, ricordi e identità; come luoghi di diversità e incontro comunitario e come agenti di cambiamento sociale e sviluppo economico. In questo senso, il ruolo educativo dei musei deve essere posizionato e aggiornato concettualmente; si deve incoraggiare lo sviluppo di programmi educativi per diversi pubblici oltre a collegare la sua funzione allo sviluppo economico del suo ambiente»3. L’essenza profonda di Arcoiris è quella di un inno alla gioia di vivere, un appello all’allegria, quella stessa allegria che, ancorché promessa al popolo sin dalla fine degli anni bui della dittatura, stenta ancora a far sentire la propria forza. L’allegria di poter tornare a fare le cose, l’allegria di incontrarsi, di scoprirsi, di parlare, di agire. Solo un’esigua parte del popolo ha la libertà di essere se stessa; per molti non è ancora così. La tendenza all’annichilimento e allo svilimento di un senso democratico e patriottico operata nei 17 anni di terrore, lo smantellamento architettonico di qualsivoglia struttura destinata all’incontro tra la gente, la distruzione di spazi di aggregazione sono segni ancora visibili nel tessuto urbano della capitale. La gente non ha luoghi d’incontro, non ha piazze. Arcoiris, è una presenza discreta nata sulle cicatrici di una generazione in lotta, è un tentativo di presenza civica che aspira a un futuro diverso costruito sulle orme della storia. Non è una costruzione monumentale, viceversa si pone come anti-monumento e cerca nell’uomo e nei suoi bisogni la sua centralità. L’edificio fa riferimento al museo della memoria e si trova all’interno dello stesso lotto sviluppato lungo Avenida Matucana. La struttura museale vera e propria, realizzata nel 2010 in seguito ad un concorso pubblico aggiudicato dal team di Studio America di San Paolo del Brasile, risulta essere già una presenza importante all’interno dell’area progettuale sia da un punto di vista culturale che architettonico. E’ un monumento alle vittime della violenza e al popolo Cileno tutto e, in quanto tale, la sua importanza simbolica, costringe a discrezione e profondo rispetto nell’approccio. L’idea di Arcoiris è dunque quella di accompagnare il museo senza scontrarsi con esso per sostenerlo strutturalmente e culturalmente, abbracciarlo senza tuttavia distogliere l’attenzione dal focus e dalla mission della struttura principale. L’intervento mira dunque alla ricerca di un equilibrio sia strutturale che culturale con il costruito, un’azione operata nel più profondo rispetto della sacralità del luogo e coerentemente con le finalità dello stesso. Una proposta atemporale che non intende trascurare le testimonianze e le storie qui racchiuse ma sprona a guardare e capire perché solo dalla conoscenza nasce la consapevolezza, perché è storia dei nostri giorni e non deve essere dimenticata.
Arcoiris
LAURETTA, FRANCESCA
2018/2019
Abstract
The profound essence of Arcoiris the joy of life, an appeal to joy, that same cheerfulness that, although promised to the people since the end of the dark years of the dictatorship, still has difficulty in making its strength felt. The joy of being able to go back to doing things, the joy of meeting, discovering, talking, acting. Only a small part of the people has the freedom to be itself; for many it is not yet so. The tendency to the annihilation and debasement of a democratic and patriotic sense operated in the 17 years of terror, the architectural dismantling of any structure destined to the meeting between the people, the destruction of aggregation spaces are still visible signs in the urban fabric of the capital . People have no meeting places, no squares. Arcoiris, is a discreet presence born on the scars of a fighting generation, is an attempt at civic presence that aspires to a different future built on the footsteps of history. It is not a monumental building, on the other hand it is an anti-monument and seeks its centrality in man and his needs. The building refers to the memory museum and is located within the same lot developed along Avenida Matucana. The actual museum structure, built in 2010 following a public competition awarded by the Studio America team of San Paolo in Brazil, appears to be already an important presence within the project area both from a cultural and architectural point of view. . It is a monument to the victims of violence and to the Chilean people everything and, as such, its symbolic importance, forces discretion and deep respect in the approach. The idea of Arcoiris is therefore to accompany the museum without colliding with it to support it structurally and culturally, embracing it without, however, diverting attention from the focus and mission of the main structure. The intervention therefore aims at the search for a structural and cultural balance with the built, an action carried out in the most profound respect for the sacredness of the place and coherently with the aims of the same. A timeless proposal that does not intend to neglect the testimonies and stories contained here but spurs us to look and understand why awareness is born only from knowledge, because it is history of our days and must not be forgotten.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/150352