Lec.COmmunity. Spazi flessibili per la comunità

Throughout the last decades, in the productive activities sector, there has been a change that has caused a gradual abandonment of primary industrial activities. Since the production plants were often located in strategic areas, given the progressive development of cities, their disposal is now an opportunity for relaunching the territory for sustainable urban development. The success of the redevelopment of discontinued industrial sites is measured by their degree of integration with the city and their ability to create cultural, tourist, economic and social possibilities. The phenomenon particularly affected the city of Lecco, given the considerable amount of iron, steel, and metallurgical industries present in the area. The territory, in fact, represented an abundant energy supply for industries thanks to the presence of the torrents Caldone, Gerenzone and Bione which, originating in the Valsassina mountains, cross the city. The following thesis predicts the redevelopment of a building located in the industrial area of Lecco, within the district of Acquate, in via Garabuso. The building was part of SAE (Società Anonima Elettrificazione) – a territory’s top company. The objective of the project is to make the area and the building available to the local community by enhancing the existing heritage and allowing the surrounding area to rise to new importance. A synergistic system applied to an urban context is the idea around which this thesis is developed. The system supports the integration and the cooperation between people, associations, and institutions in Lecco. The concept of “networking” is resolved through a study of the abandoned areas dislocated along the stream Caldone and of the ways they can relate to one another by inserting community spaces for locals which ultimately fosters relationship building. The work then moved on to the part on building and the connection with the territory has materialized through the creation of a park in which green and paved areas alternate making for a play in the differing level. Within this place we wanted to design a new building and at the same time maintain the identity of the former industrial one, for which it has been envisaged the recovery and the structural consolidation. The new structure, on the other hand, has been studied in all its parts: the sizing of the structural and mechanical elements led to the definition of the different stages of the construction site. The project strategy is based upon creating flexible and dynamic environments to generate a resilient system; the resulting adaptable space must be capable of responding to the diverse and changing needs of the users to be a long-standing service to the community as a whole. By this line of reasoning we developed this project which is dependent on the old structure but in contrast to it at the same time. It consists of flexible and mobile modules by mechanical movement on tracks, able to propose different configurations. Both for the existing building and for the newly designed ones, a study was carried out of the technological casing and of the plant system in order to obtain high eco-sustainable energy performances and to equip all the rooms with thermal and visual comfort.

Negli ultimi decenni nel settore delle attività produttive si è assistito a un cambiamento nei processi che ha causato un progressivo abbandono delle attività industriali primarie. Questo fenomeno di dismissione degli impianti di produzione ha reso disponibili molteplici aree situate in luoghi strategici della città. Il recupero di tali aree costituisce oggi un’opportunità per il rilancio del territorio e per uno sviluppo urbano sostenibile. Il successo della riqualificazione dell’archeologia industriale è strettamente legato al suo grado di integrazione con la città e alla sua capacità di creare possibilità culturali, turistiche, economiche e sociali. Il suddetto fenomeno ha interessato particolarmente la città di Lecco, ricca di industrie siderurgiche e metallurgiche. Quest’ultime infatti, grazie alla conformazione del territorio avevano la possibilità di sfruttare l’energia fornita dai torrenti Caldone, Gerenzone e Bione che, originari dei monti della Valsassina, attraversano la città. La tesi riguarda la riqualificazione di un edificio localizzato nell'area industriale di Lecco all'interno del rione di Acquate in via Garabuso. Questa zona ospitava l’industria SAE (Società Anonima Elettrificazione) che rappresentava un’eccellenza nel territorio. Gli obiettivi del progetto sono la valorizzazione del patrimonio esistente e il rilancio dell’area così da ridonarle la centralità perduta e metterla a disposizione della comunità locale. L’idea generale si basa sulla creazione a scala urbanistica di un sistema sinergico al fine di promuovere l’integrazione e la cooperazione tra le persone, le associazioni e gli enti di Lecco. Il concetto di “fare rete” si risolve per mezzo di uno studio delle aree dismesse dislocate lungo il torrente Caldone e dei legami instaurabili tramite l’inserimento di spazi aggregativi e fruibili da un’utenza locale per incentivarne le relazioni. Il lavoro è proseguito a scala edilizia e il legame con il territorio si è concretizzato attraverso la creazione di un parco in cui aree verdi e pavimentate si alternano creando un gioco di dislivelli. All'interno di questo luogo si è voluto progettare una nuova costruzione e contemporaneamente mantenere l’identità dell’ex edificio industriale, perciò per quest’ultimo è stato previsto il recupero e il consolidamento strutturale. La nuova struttura, invece, è stata studiata in tutte le sue parti e dal dimensionamento degli elementi strutturali e meccanici si è arrivati a definire le diverse fasi di cantiere. La strategia di progetto si basa sulla realizzazione di ambienti flessibili e dinamici, capaci di generare un sistema resiliente; conseguentemente l’adattabilità dello spazio deve essere in grado di rispondere alle diverse e mutevoli esigenze degli utenti, mettendosi così completamente a servizio della comunità che ne vuole usufruire. Estremizzando questa linea di pensiero, si è sviluppata la nuova realtà di progetto, in contrapposizione e subordinata a quella esistente. Essa si compone di moduli flessibili e mobili tramite movimentazione meccanica su binari, in grado di proporre differenti configurazioni. Sia per l’edificio esistente che per quelli di nuova progettazione è stato effettuato uno studio dell’involucro tecnologico e del sistema impiantistico al fine di ottenere elevate prestazioni energetiche ecosostenibili e di dotare tutti gli ambienti di comfort termico e visivo.