The thesis deals with the problem of designing within a desert area, in extreme climatic conditions. The choice of a context in which anthropization is very complex, was carried out as a response on the basis of recent studies on desertification and the demographic increase of the planet. Demographic studies show that the world population is constantly growing, at 1.1% per year (from 1 million people in 1800 to 7 million in 2012). The desertification process, on the other hand, is a growing phenomenon. The UNCCD (United Nations Convention to Combat Desertification) has estimated that 120,000 square kilometers each year are rendered sterile by desertification and that the phenomenon affects 40% of the earth's surface. If on the one hand, therefore, the population is increasing, the geographical areas favorable to life are constantly decreasing. These two combined factors are leading to the development of peripheral areas with less favorable climatic conditions and to expand the settlements in increasingly less hospitable areas. The paper therefore presents itself as a challenge and aims to answer the following questions: “Is life in this environment possible in a comfortable place? Can architecture make life comfortable in an inhospitable natural environment? " The approach with which the theme is dealt with has not only the respect of the environment in a passive sense, but a design that brings to the fore the relationship with the climate considered in an active and proactive sense. As a place to develop the project, the Sahara desert was chosen, the largest hot desert in the world and with a greater neighboring area subject to desertification. The Sahara can be taken as an illustrative area of ​​dry hot areas and as a fertile ground for experimenting with a bioclimatic approach that exploits natural energy resources and respects the surrounding environment as much as possible. propose a small residential pole, able to accommodate both the local population and tourists who want to discover the area. For the construction and location of the buildings, the various vernacular building technologies and the traditional materials available on site were studied and considered, in addition to the culture of local living.

Il presente elaborato affronta il problema della progettazione all'interno di un’area desertica, in condizioni climatiche estreme. La scelta di un contesto in cui l’antropizzazione è assai complessa, è stata effettuata come risposta sulla base dei recenti studi sulla desertificazione e sull'incremento demografico del pianeta. Gli studi demografici dimostrano che la popolazione mondiale è in costante crescita, pari al 1,1% annuo (da 1 milione di persone nel 1800 a 7 milioni nel 2012). Il processo di desertificazione, d’altro canto, è un fenomeno sempre crescente. L’UNCCD (United Nations Convention to Combat Desertification) ha stimato che ogni anno 120 000 Kmq sono resi sterili dalla desertificazione e che il fenomeno interessa il 40% della superficie terrestre. Se da un lato quindi la popolazione è in crescente aumento, le aree geografiche favorevoli alla vita sono in continua diminuzione. Questi due fattori congiunti stanno portando a sviluppare aree periferiche con condizioni climatiche meno vantaggiose e ad ampliare gli insediamenti in aree sempre meno ospitali. L’elaborato si pone dunque come una sfida e si prefigge di rispondere alle seguenti domande: “È possibile la vita in questo ambiente in un luogo confortevole? È possibile che l’architettura renda la vita confortevole in un ambiente naturale inospitale?” L’approccio con cui viene affrontato il tema ha alla base non solo il rispetto dell’ambiente in senso passivo, ma una progettazione che porti in primo piano il rapporto con il clima considerato in senso attivo e propositivo. Come luogo in cui sviluppare il progetto è stato scelto il deserto del Sahara, deserto caldo più vasto al mondo e con una maggior area limitrofa soggetta a desertificazione. Il Sahara può essere preso come area esemplificativa delle aree caldo secche e come terreno fertile per sperimentare un approccio bioclimatico che sfrutti le risorse energetiche naturali e rispetti il più possibile l’ambiente circostante.Attraverso una progettazione sostenibile, rispettosa dell’ambiente, si cerca di proporre un piccolo polo a carattere residenziale, in grado di poter accogliere sia la popolazione locale, sia turisti che vogliono scoprire l’area. Per la realizzazione e localizzazione dei fabbricati sono state studiate e considerate sia le varie tecnologie costruttive vernacolari che i materiali tradizionali reperibili in loco, oltre alla cultura dell’abitare locale.

Sahara eco-houses. Un polo residenziale a Tamanrasset

CAVESTRI, GRETA
2018/2019

Abstract

The thesis deals with the problem of designing within a desert area, in extreme climatic conditions. The choice of a context in which anthropization is very complex, was carried out as a response on the basis of recent studies on desertification and the demographic increase of the planet. Demographic studies show that the world population is constantly growing, at 1.1% per year (from 1 million people in 1800 to 7 million in 2012). The desertification process, on the other hand, is a growing phenomenon. The UNCCD (United Nations Convention to Combat Desertification) has estimated that 120,000 square kilometers each year are rendered sterile by desertification and that the phenomenon affects 40% of the earth's surface. If on the one hand, therefore, the population is increasing, the geographical areas favorable to life are constantly decreasing. These two combined factors are leading to the development of peripheral areas with less favorable climatic conditions and to expand the settlements in increasingly less hospitable areas. The paper therefore presents itself as a challenge and aims to answer the following questions: “Is life in this environment possible in a comfortable place? Can architecture make life comfortable in an inhospitable natural environment? " The approach with which the theme is dealt with has not only the respect of the environment in a passive sense, but a design that brings to the fore the relationship with the climate considered in an active and proactive sense. As a place to develop the project, the Sahara desert was chosen, the largest hot desert in the world and with a greater neighboring area subject to desertification. The Sahara can be taken as an illustrative area of ​​dry hot areas and as a fertile ground for experimenting with a bioclimatic approach that exploits natural energy resources and respects the surrounding environment as much as possible. propose a small residential pole, able to accommodate both the local population and tourists who want to discover the area. For the construction and location of the buildings, the various vernacular building technologies and the traditional materials available on site were studied and considered, in addition to the culture of local living.
FOLGHERA, ADELE
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
3-ott-2019
2018/2019
Il presente elaborato affronta il problema della progettazione all'interno di un’area desertica, in condizioni climatiche estreme. La scelta di un contesto in cui l’antropizzazione è assai complessa, è stata effettuata come risposta sulla base dei recenti studi sulla desertificazione e sull'incremento demografico del pianeta. Gli studi demografici dimostrano che la popolazione mondiale è in costante crescita, pari al 1,1% annuo (da 1 milione di persone nel 1800 a 7 milioni nel 2012). Il processo di desertificazione, d’altro canto, è un fenomeno sempre crescente. L’UNCCD (United Nations Convention to Combat Desertification) ha stimato che ogni anno 120 000 Kmq sono resi sterili dalla desertificazione e che il fenomeno interessa il 40% della superficie terrestre. Se da un lato quindi la popolazione è in crescente aumento, le aree geografiche favorevoli alla vita sono in continua diminuzione. Questi due fattori congiunti stanno portando a sviluppare aree periferiche con condizioni climatiche meno vantaggiose e ad ampliare gli insediamenti in aree sempre meno ospitali. L’elaborato si pone dunque come una sfida e si prefigge di rispondere alle seguenti domande: “È possibile la vita in questo ambiente in un luogo confortevole? È possibile che l’architettura renda la vita confortevole in un ambiente naturale inospitale?” L’approccio con cui viene affrontato il tema ha alla base non solo il rispetto dell’ambiente in senso passivo, ma una progettazione che porti in primo piano il rapporto con il clima considerato in senso attivo e propositivo. Come luogo in cui sviluppare il progetto è stato scelto il deserto del Sahara, deserto caldo più vasto al mondo e con una maggior area limitrofa soggetta a desertificazione. Il Sahara può essere preso come area esemplificativa delle aree caldo secche e come terreno fertile per sperimentare un approccio bioclimatico che sfrutti le risorse energetiche naturali e rispetti il più possibile l’ambiente circostante.Attraverso una progettazione sostenibile, rispettosa dell’ambiente, si cerca di proporre un piccolo polo a carattere residenziale, in grado di poter accogliere sia la popolazione locale, sia turisti che vogliono scoprire l’area. Per la realizzazione e localizzazione dei fabbricati sono state studiate e considerate sia le varie tecnologie costruttive vernacolari che i materiali tradizionali reperibili in loco, oltre alla cultura dell’abitare locale.
Tesi di laurea Magistrale
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