OLTRE VERONETTA. Progetto della nuova Scuola di Scienze motorie all'interno del Campus universitario di Verona.

Today in Verona, as in other parts of Italy, large abandoned areas represent a strong alternative to the continuous consumption of land that occurs in all the cities of the peninsula. As large abandoned areas I mean large spaces that in the past had fundamental functions for the city but which still are anachronistic with respect to the context in which they are inserted. We are talking about the former military barracks that after the abolition of compulsory military service and various economic crises have turned into empty shells. For more than 25 years now, the idea of ​​converting the former barracks has touched the ideas of the various governments that have succeeded each other at the helm of the country, but this has not led to any kind of result other than the sale of some of the these historic buildings. My graduation project takes shape from the idea of ​​exploiting these large empty spaces to convert them into places that can become poles attractors for citizens but also for people who come from outside the city. By reconversion we do not mean a simple project whose basic idea is the banal construction of new buildings, my idea is to build buildings that are not an end in themselves but that can provide new types of activities and above all that are able to compose new textures urban and social.It is from this prerogative that my project takes shape that provides for the redevelopment of the former Passalacqua barracks in a new university center in the Veronetta district of Verona. Project that partly reflects the will of the civic administration regarding this area of ​​about 20 hectares around the Magistral Wall, which in 2004 granted the University of Verona the Bakery of S.Marta and the Silos of Bridge destined to become the new headquarters of the Faculty of Economics. It is worth mentioning the beautiful restoration project of these two buildings by Massimo Carmassi thanks to which he won the Gold Medal for Italian Architecture award. Carmassi's intervention was to be only the first of many that would have led the former military area to become a model of a widespread university enclosed in a large green area with meeting and socializing places. In addition to the university campus and social housing solutions, the redevelopment program included park areas organized in four large areas: the Parco delle Mura (118.312 sq m), the Campus Park (31.136 sq m), the urban Park (21.328 sq m) ) and the sports center (12,185 square meters). Starting from these guidelines dictated by the administration we tried to offer an educational alternative to the redevelopment of the former Passalaqua barracks.The first approach was to study the city of Verona on a historical-urban level, then a historical study was carried out on the expansion in the municipal period of Veronetta in order to understand what were the elements that could have influenced the definition of the compositional principle of Masterplan. Principle that finds its basis in reflection in the birth of the current road section of Via Venti Settembre (formerly Via De Medio) and of its parallel Via Nicola Mazza - Via Cantarane (formerly Via Inferius) which consolidated over time have led to an almost random confinement of the former Military area. My proposal foresees a third parallel to the Via Venti Settembre, which goes further to mark this area of ​​the project, which, relating to the extension of two perpendicular streets, creates a direct connection between the heart of Veronetta, the bastion of Campo Marzio and the Bishop's door, as well as the main elements of the Masterplan. The last phase of the project was the study of a public building and its components, the university of motor sciences. The basic idea was to create a building that could create a double connection both urban and natural with the context with which it must relate, this duality is represented by the different compositional approach adopted in the design of the two main fronts. The typological principle used was that of the gallery, a principle that reflects the idea of ​​a public building and above all emphasizes the act of passing a person inside a space, a city, a building.

Oggi a Verona, come in altri parti d'Italia, le grandi aree dismesse rappresentano una forte alternativa al continuo consumo di suolo che avviene in tutte le città della penisola. Come grandi aree dismesse intendo degli spazi ampi che in passato hanno avuto delle funzioni fondamentali per la città ma che tutt'ora risultano anacronistiche rispetto al contesto in cui sono inserite. Stiamo parlando delle ex caserme militari che dopo l'abolizione della leva obbligatoria e svariate crisi economiche si sono trasformate in gusci vuoti. Da piu di 25 anni a questa parte l'idea di riconvertire le ex caserme ha accarezzato le idee dei vari governi che si sono susseguiti alla guida del paese, il tutto però non ha portato ad alcun tipo di risultato se non alla svendita di alcuni di questi immobili storici. Il mio progetto di laurea prende forma dall'idea di sfruttare questi grandi spazi vuoti per riconvertirli in luoghi che possano diventare dei poli attrattori per i cittadini ma anche per la gente che viene al di fuori della città. Con riconversione non intendiamo un semplice progetto la cui idea base è la banale costruzioni di edifici nuovi, la mia idea è quella di costruire edifici non fini a se stessi ma che possano fornire nuovi tipi di attività e sopratutto che siano in grado di comporre nuove trame urbane e sociali. E' da questa prerogativa che prende spunto il mio progetto che prevede la riqualificazione dell'ex caserma Passalacqua in un nuovo polo universitario nel quartiere di Veronetta a Verona. Progetto che in parte ripercore la volonta dell'amministrazione civica a riguardo di quest'area di circa 20 ettari intorno alla Cinta Magistrale, che nel 2004 diede in concessione per 99 anni all'Università di Verona il Panificio di S.Marta e il Silos di Ponte destinati a diventare la nuova sede della Facoltà di Economia. Doveroso citare il bellissimo progetto di restauro di questi due edifici da parte di Massimo Carmassi grazie al quale vinse il premio Medaglia d'Oro all'Architettura Italiana. L'intervento di Carmassi doveva essere solo il primo di molti che avrebbero portato l'ex area militare a diventare un modello di università diffusa racchiusa in una grande area verde con luoghi d'incontro e di socializzazione. Oltre al campus universitario, e a delle soluzioni di social housing, il programma di riqualificazione prevedeva aree a parco orgranizzate in quattro grandi aree: il Parco delle Mura (118.312 mq), il Parco del Campus (31.136 mq), il Parco urbano (21.328 mq) ed il centro sportivo (12.185 mq). Partendo da queste linee guida dettate dall'amministrazione si è cercato di offrire un alternativa didattica alla riqualificazione dell'ex caserma Passalaqua. Il Primo approccio è stato quello di studiare a livello storico-urbanistico la città di Verona, successivamente è stato fatto uno studio storico sull'espansione nel periodo comunale di Veronetta per poter capire quali erano gli elementi che avrebbero potuto influenzare la definizione del principio compositivo del Masterplan. Principio che trova le sue basi di riflesso nella nascita dell'attuale tratto stradale di Via Venti Settembre (ex Via De Medio) e della sua parallela Via Nicola Mazza - Via Cantarane (ex Via Inferius) le quali consolidandonsi nel tempo hanno portato ad un quasi casuale confinamento dell'ex area Militare. La mia proposta prevede una terza parallela alla Via Venti Settembre, che va a marcare ancora di più quest'area di progetto, la quale relazionandosi con il prolungamento di due vie perpendicolari creano un collegamento diretto tra il cuore di Veronetta, il bastione di Campo Marzio e la porta Vescovo, nonchè gli elementi principali del Masterplan. Ultima fase del progetto è stata lo studio di un edificio pubblico e delle sue componenti, l'università di scienze motorie. L'idea alla base è stata quella di creare un edificio che riuscisse a creare un doppio collegamento sia urbano che naturale con il contesto con cui deve relazionarsi, questa dualità è rappresentata dal differente approccio compositivo adottato nella progettazione dei due fronti principali. Il principio tipologico utilizzato è stato quella della galleria, un principio che rispecchia l'idea di edificio pubblico e sopratutto enfatizza l'atto del passare di una persona all'interno di uno spazio, di una città, di un edificio.