RI_ALP_E is a process of reactivation of the Alpine ecosystem developed in the Val Tartano area, which through the design of architectural structures such as mountain bivouac shelters as a starting point of the dissertation, develops the central node of the research on the construction of a community able to grow and encourage the progress of its own region. Reactivation is here intended as the possibility of operating on a local scale with a global vision, an ability to include the complexity of different systems which, united and solidified whithin a shared goal, find the resources to create a new perspective. The aim is therefore to test new methodologies for the construction and consolidation of a community that, far from being closed on its own expectations, welcomes new challenges. Our wish is to generate a new approach towards the territory: the consciousness that this could bear unexpected consequences is accompanied by the knowledge that the more complex a system is in its own relationships, the stronger it grows. The term Alpine refers to the territories where this inclusive reactivation project intends to operate. These remote areas possess great landscape and natural value, but the local communities living there are often closed and hesitant to accept change. For these reasons, the reactivation process can here find the perfect breeding ground to experiment new intervention methods. Moreover, these areas are often subject to the abandonment of human settlements that witness the cultural heritage and the history of local communities and, on a broader level, of humankind, areas where it is still possible to appreciate the bond between humans and nature. An ecosystem process aims to hold together the different systems that characterize a territory, both anthropic and natural, in the belief that, thanks to the community ability to understand and include what is extraneous, it could be possible to contribute to a harmonious growth of these different systems and benefit from it. The research is developed in three parts: firstly a brief history of alpine bivouac shelters and their relationship with the region, with a quick analysis of their ability to evolve, enriched by a collection of paradigmatic case studies. Secondly, the report of the inclusive process that led to the determination of the project area and of the methods with which the social reactivation was implemented. The third part, finally, is project related and presents the definition of alpine shelter structures, as a result of the work carried out within the previous parts.

RI_ALP_E è un processo di riattivazione alpina ecosistemica sviluppatosi sul territorio della Val Tartano, che tramite la progettazione di strutture architettoniche, quali i bivacchi alpini, come punto di avvio della ricerca, sviluppa il nodo centrale della trattazione sulla costruzione di una comunità capace di crescere e stimolarsi a favore del proprio territorio. La riattivazione è qui intesa come la possibilità di operare a scala locale con una visione globale, una capacità di includere le complessità dei diversi sistemi che uniti e consolidati all’interno di un obiettivo comune trovano la forza per creare nuove prospettive. L’intento è dunque quello di testare metodologie per la costruzione o il consolidamento di una comunità aperta a diversi stimoli e non chiusa sulle proprie aspettative, con l’auspicio di generare nuovi modi per approcciarsi al territorio, che potrebbero avere conseguenze inaspettate ma con la convinzione che dove un sistema è complesso nelle relazioni lo stesso sistema è sicuramente più forte. Il termine alpino fa riferimento ai territori su cui il processo inclusivo di riattivazione intende operare. Territori marginali, dal grande valore paesaggistico e naturalistico ma dove ci si scontra spesso con comunità chiuse, in cui il cambiamento è più difficile da apprezzare. Per questo motivo il processo di riattivazione trova terreno fertile su cui sperimentare metodologie di intervento. Questi territori inoltre sono spesso soggetti all’abbandono di un patrimonio di insediamenti umani che sono la voce della storia e della cultura delle comunità locali e più in generale dell’uomo, paesaggi e luoghi dal carattere fortemente naturale, dove è ancora possibile apprezzare la connessione tra uomo e natura. Un processo ecosistemico punta a tenere insieme i vari sistemi che caratterizzano un territorio, antropici e naturali, con la convinzione che, grazie alla capacità di una comunità di includere e capire le differenze di ciò che è altro, si possa contribuire alla crescita armonica dei diversi sistemi, traendone vantaggio. La ricerca si sviluppa in tre parti: una breve storia dei ricoveri alpini e del loro rapporto con il territorio, con una rapida analisi delle loro capacità di trasformazione e con una raccolta di casi studio paradigmatici; il racconto del processo inclusivo che ha portato alla definizione dell’area di progetto e dei metodi con cui si è attuata la riattivazione sociale; la terza parte, infine, di natura progettuale presenta la definizione di strutture alpine di ricovero, frutto del lavoro svolto all’interno delle parti precedenti.

RI-ALP-E. Riattivazione-alpina-ecosistemica. Un progetto di riattivazione sociale sul territorio della Val Tartano

RAPOMI COLOMBO, ALESSANDRO GIOVANNI
2018/2019

Abstract

RI_ALP_E is a process of reactivation of the Alpine ecosystem developed in the Val Tartano area, which through the design of architectural structures such as mountain bivouac shelters as a starting point of the dissertation, develops the central node of the research on the construction of a community able to grow and encourage the progress of its own region. Reactivation is here intended as the possibility of operating on a local scale with a global vision, an ability to include the complexity of different systems which, united and solidified whithin a shared goal, find the resources to create a new perspective. The aim is therefore to test new methodologies for the construction and consolidation of a community that, far from being closed on its own expectations, welcomes new challenges. Our wish is to generate a new approach towards the territory: the consciousness that this could bear unexpected consequences is accompanied by the knowledge that the more complex a system is in its own relationships, the stronger it grows. The term Alpine refers to the territories where this inclusive reactivation project intends to operate. These remote areas possess great landscape and natural value, but the local communities living there are often closed and hesitant to accept change. For these reasons, the reactivation process can here find the perfect breeding ground to experiment new intervention methods. Moreover, these areas are often subject to the abandonment of human settlements that witness the cultural heritage and the history of local communities and, on a broader level, of humankind, areas where it is still possible to appreciate the bond between humans and nature. An ecosystem process aims to hold together the different systems that characterize a territory, both anthropic and natural, in the belief that, thanks to the community ability to understand and include what is extraneous, it could be possible to contribute to a harmonious growth of these different systems and benefit from it. The research is developed in three parts: firstly a brief history of alpine bivouac shelters and their relationship with the region, with a quick analysis of their ability to evolve, enriched by a collection of paradigmatic case studies. Secondly, the report of the inclusive process that led to the determination of the project area and of the methods with which the social reactivation was implemented. The third part, finally, is project related and presents the definition of alpine shelter structures, as a result of the work carried out within the previous parts.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
24-lug-2019
2018/2019
RI_ALP_E è un processo di riattivazione alpina ecosistemica sviluppatosi sul territorio della Val Tartano, che tramite la progettazione di strutture architettoniche, quali i bivacchi alpini, come punto di avvio della ricerca, sviluppa il nodo centrale della trattazione sulla costruzione di una comunità capace di crescere e stimolarsi a favore del proprio territorio. La riattivazione è qui intesa come la possibilità di operare a scala locale con una visione globale, una capacità di includere le complessità dei diversi sistemi che uniti e consolidati all’interno di un obiettivo comune trovano la forza per creare nuove prospettive. L’intento è dunque quello di testare metodologie per la costruzione o il consolidamento di una comunità aperta a diversi stimoli e non chiusa sulle proprie aspettative, con l’auspicio di generare nuovi modi per approcciarsi al territorio, che potrebbero avere conseguenze inaspettate ma con la convinzione che dove un sistema è complesso nelle relazioni lo stesso sistema è sicuramente più forte. Il termine alpino fa riferimento ai territori su cui il processo inclusivo di riattivazione intende operare. Territori marginali, dal grande valore paesaggistico e naturalistico ma dove ci si scontra spesso con comunità chiuse, in cui il cambiamento è più difficile da apprezzare. Per questo motivo il processo di riattivazione trova terreno fertile su cui sperimentare metodologie di intervento. Questi territori inoltre sono spesso soggetti all’abbandono di un patrimonio di insediamenti umani che sono la voce della storia e della cultura delle comunità locali e più in generale dell’uomo, paesaggi e luoghi dal carattere fortemente naturale, dove è ancora possibile apprezzare la connessione tra uomo e natura. Un processo ecosistemico punta a tenere insieme i vari sistemi che caratterizzano un territorio, antropici e naturali, con la convinzione che, grazie alla capacità di una comunità di includere e capire le differenze di ciò che è altro, si possa contribuire alla crescita armonica dei diversi sistemi, traendone vantaggio. La ricerca si sviluppa in tre parti: una breve storia dei ricoveri alpini e del loro rapporto con il territorio, con una rapida analisi delle loro capacità di trasformazione e con una raccolta di casi studio paradigmatici; il racconto del processo inclusivo che ha portato alla definizione dell’area di progetto e dei metodi con cui si è attuata la riattivazione sociale; la terza parte, infine, di natura progettuale presenta la definizione di strutture alpine di ricovero, frutto del lavoro svolto all’interno delle parti precedenti.
Tesi di laurea Magistrale
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