La rappresentazione dell'ornamento architettonico. Poetiche, media, destinatari

The subject of the thesis is architectural ornament, considered in its double representative function: active and passive. Indeed, on one hand ornament is an operating tool for the representation of the poetic of the architect; on the other hand ornament is the target of a potentially unlimited number of representations in various comunication processes finalized to different objectives. The first case – active representation – has been analyzes through the noteworthy moments of the theoretical debate: from the «questione del hornamento» developped during Renaissance and Manierism to the theories of empathy of the XIX century, up to the most recent leadings, more and more oriented towards the expression of messages related to a stricly architectural language. On the base of this representative function a classification of contemporary ornaments has been proposed: a cluster analysis structured on three parameters of modern aesthetic, identified in firmitas, utilitas and metamorphosis. In the second case – passive representation – it has been observed how much it doesn’t constitute anymore the message of an exclusive comunication between an architect-issuer and a chosen group of recipients (customers, colleagues, critics, historians, ecc.), but among many different issuers and an always larger range of publics. From the ancient treatises to the lithographic prints, from the first photographic magazines up to the come to power of the world wide web, ornament, translated in images, feels more and more the effect of these peculiar influences generated by an unselected public involved, often unconsciously, in the representation process. Fixed and classified the actors of the system of contemporary ornamentation, we tried to undestrand which are the reasons of the oranement, stuck in the middle between the representation of the architectural message, the comunication of an emotion and its always more intrusive diffusion through medias.

Oggetto della presente tesi è l’ornamento architettonico nella sua duplice funzione rappresentativa, attiva e passiva. Infatti da un lato essa definisce attivamente l’ornamento come strumento di rappresentazione della poetica dell’architetto, mentre dall’altro fa sì che esso sia oggetto di rappresentazioni potenzialmente infinite, utilizzate in altrettanti processi di comunicazione finalizzati ai più diversi obiettivi. Il primo caso – la rappresentazione attiva – è stato analizzato attraverso i momenti salienti del dibattito teorico che lo hanno riguardato: dalla «questione del hornamento» sviluppata dai trattatisti del tardo Rinascimento e del Manierismo alle teorie empatiche dell’Ottocento, fino alle recenti tendenze sempre più orientate verso l’espressione di messaggi afferenti ad un linguaggio strettamente architettonico. Sulla base di tale funzione rappresentativa è quindi stata operata una classificazione dell'ornamento contemporaneo, sviluppata in una cluster analysis articolata su tre parametri dell'estetica architettonica, identificati in firmitas, utilitas e metamorphosis. Passando al secondo caso – la rappresentazione passiva – si è rilevato quanto ormai essa non costituisca più il messaggio di una comunicazione esclusiva tra architetto-emittente da un lato ed una serie predeterminata di destinatari (committenti, colleghi, critici, storici, ecc.) ma sia generata da emittenti di natura sempre differente e rivolta a pubblici variamente selezionati. Dai trattati alle stampe litografiche, dalle prime riviste fotografiche all’avvento della rete, l’ornamento tradotto in immagine risente sempre più di questi condizionamenti eterocliti generati da un pubblico indifferenziato ma coinvolto nel processo di rappresentazione, addirittura inconsapevolmente. Stabiliti e classificati gli attori operanti nel sistema dell’ornamentazione contemporanea, ci si è pertanto interrogati sulle ragioni dell’ornamento fra la rappresentazione del messaggio architettonico, la comunicazione di un’emozione e la diffusione mediatica sempre più pervasiva.