Starting from the Eighties in Italy the issue concerning ‘the restoration of the modern’ as specific declination of the recovery of the architecture of the XX century become more and more relevant. A selection which gives priority to the works that testify to an innovation on various topics such as morpho-functional characters, constituent language, technological improvements or cultural qualities was therefore required. The Ex Casa del Fascio of Gallarate due to its remarkable architectural-spatial qualities, its historical value and finally the importance of its authors, judged by the present critique as leading exponents of the Milanese and Italian rationalist current, can be considered as one of these architectures to be given precedence. The proposed recovery action has the primary objective of reinserting the building into the fruition circuit in order to generate its active protection. This happens first of all through a deeper knowledge of the genes of the artifact, of the morphological evolutions and of the functions that over the years have affected it and, moreover, of the problems posed by future needs. Secondly, the recognition of its identity is fundamental, definable as the set of its most important characteristics such as: form, technique, language, use, meaning that have made a space "authentic", distinguishable from others; all of that bring the development of a balanced project, able to dialogue coherently with the pre-existence without disregarding the whole despite the inclusion of new elements, materials or technologies. The new distribution layout and the limits of punctual interventions have tried to follow a dual logic: on one hand the recomposition, as far as possible, from the original aspect have been developed by the authors and on the other hand the maximum functionality of the interventions aimed at satisfying technical, regulatory and functional requirements dictated by new future uses.

A partire dagli anni Ottanta in Italia iniziò a farsi sempre più centrale la questione relativa al restauro del moderno come declinazione specifica del recupero dell’architettura del XX secolo. Si è resa quindi necessaria una selezione che dia priorità alle opere che testimoniano un’innovazione su vari temi come i caratteri morfo-funzionali, il linguaggio compositivo, l’avanzamento tecnologico o le qualità culturali. L’ex Casa del Fascio di Gallarate date le sue considerevoli qualità architettonico-spaziali, il valore storico e infine per l’importanza dei suoi autori, riconosciuti dalla critica odierna come esponenti di spicco della corrente razionalista milanese e italiana, può essere considerata come una di queste architetture a cui dare precedenza. L’azione di recupero proposta ha l’obiettivo primario di re-immettere l’edificio nel circuito della fruizione allo scopo di generare una sua tutela attiva. Ciò avviene innanzitutto attraverso la conoscenza, quanto più approfondita, della genesi del manufatto, delle evoluzioni morfologiche e funzionali che nel corso degli anni lo hanno interessato e, inoltre, dei problemi posti dalle necessità d’uso future. In secondo luogo appare fondamentale il riconoscimento della sua identità, definibile come l’insieme delle sue caratteristiche fondamentali quali: forma, tecnica, linguaggio, uso, significato che lo hanno reso uno spazio “autentico”, distinguibile rispetto a qualsiasi altro; tutto ciò per portare all'elaborazione di un progetto equilibrato, in grado di dialogare coerentemente con la preesistenza senza disconoscere l’insieme nonostante l’inserimento di nuovi elementi, materiali o tecnologie. Il nuovo layout distributivo e i limitati interventi puntuali hanno cercato di seguire quindi una duplice logica: da un lato la ricomposizione, per quanto possibile, dell’aspetto originale dell’impianto come progettato dagli autori e dall'altro invece la massima funzionalità degli interventi volti al soddisfacimento delle esigenze di carattere tecnico, normativo e funzionale dettate dai nuovi usi futuri.

La Casa del Fascio di Gallarate. Recupero di un'architettura dimenticata

BENSO, GIUSEPPE
2018/2019

Abstract

Starting from the Eighties in Italy the issue concerning ‘the restoration of the modern’ as specific declination of the recovery of the architecture of the XX century become more and more relevant. A selection which gives priority to the works that testify to an innovation on various topics such as morpho-functional characters, constituent language, technological improvements or cultural qualities was therefore required. The Ex Casa del Fascio of Gallarate due to its remarkable architectural-spatial qualities, its historical value and finally the importance of its authors, judged by the present critique as leading exponents of the Milanese and Italian rationalist current, can be considered as one of these architectures to be given precedence. The proposed recovery action has the primary objective of reinserting the building into the fruition circuit in order to generate its active protection. This happens first of all through a deeper knowledge of the genes of the artifact, of the morphological evolutions and of the functions that over the years have affected it and, moreover, of the problems posed by future needs. Secondly, the recognition of its identity is fundamental, definable as the set of its most important characteristics such as: form, technique, language, use, meaning that have made a space "authentic", distinguishable from others; all of that bring the development of a balanced project, able to dialogue coherently with the pre-existence without disregarding the whole despite the inclusion of new elements, materials or technologies. The new distribution layout and the limits of punctual interventions have tried to follow a dual logic: on one hand the recomposition, as far as possible, from the original aspect have been developed by the authors and on the other hand the maximum functionality of the interventions aimed at satisfying technical, regulatory and functional requirements dictated by new future uses.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
18-dic-2019
2018/2019
A partire dagli anni Ottanta in Italia iniziò a farsi sempre più centrale la questione relativa al restauro del moderno come declinazione specifica del recupero dell’architettura del XX secolo. Si è resa quindi necessaria una selezione che dia priorità alle opere che testimoniano un’innovazione su vari temi come i caratteri morfo-funzionali, il linguaggio compositivo, l’avanzamento tecnologico o le qualità culturali. L’ex Casa del Fascio di Gallarate date le sue considerevoli qualità architettonico-spaziali, il valore storico e infine per l’importanza dei suoi autori, riconosciuti dalla critica odierna come esponenti di spicco della corrente razionalista milanese e italiana, può essere considerata come una di queste architetture a cui dare precedenza. L’azione di recupero proposta ha l’obiettivo primario di re-immettere l’edificio nel circuito della fruizione allo scopo di generare una sua tutela attiva. Ciò avviene innanzitutto attraverso la conoscenza, quanto più approfondita, della genesi del manufatto, delle evoluzioni morfologiche e funzionali che nel corso degli anni lo hanno interessato e, inoltre, dei problemi posti dalle necessità d’uso future. In secondo luogo appare fondamentale il riconoscimento della sua identità, definibile come l’insieme delle sue caratteristiche fondamentali quali: forma, tecnica, linguaggio, uso, significato che lo hanno reso uno spazio “autentico”, distinguibile rispetto a qualsiasi altro; tutto ciò per portare all'elaborazione di un progetto equilibrato, in grado di dialogare coerentemente con la preesistenza senza disconoscere l’insieme nonostante l’inserimento di nuovi elementi, materiali o tecnologie. Il nuovo layout distributivo e i limitati interventi puntuali hanno cercato di seguire quindi una duplice logica: da un lato la ricomposizione, per quanto possibile, dell’aspetto originale dell’impianto come progettato dagli autori e dall'altro invece la massima funzionalità degli interventi volti al soddisfacimento delle esigenze di carattere tecnico, normativo e funzionale dettate dai nuovi usi futuri.
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
2019_12_BENSO_01.pdf

solo utenti autorizzati dal 09/12/2020

Descrizione: Testo tesi
Dimensione 29.86 MB
Formato Adobe PDF
29.86 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
2019_12_BENSO_02.pdf

solo utenti autorizzati dal 09/12/2020

Descrizione: Tavole di progetto
Dimensione 24.28 MB
Formato Adobe PDF
24.28 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/151418