Sewing urbanism. How public spaces fill urban voids

The aim of the thesis is investigate what urban public space become in our contemporary society. The title, Sewing urbanism. How public spaces fill urban voids. implies that in the contemporary society, the public space became a wide definition of a lack of programs within the urban tissue. Often big urban projects push for the economic boost of the area, rather than taking in consideration the needs of the city or the people. Whenever there is a big urban void the tendency is to fill it with a long list of different programs that would attract as much audience as possible, resulting as lack of specific planning. With this thesis, I intend to analyze a variety of contemporary concepts and theories that focus on the modern urban space, presenting some successful case studies and unsuccessful ones to have a better understanding on what are the key points to develop a strong urban strategy. The first part of the thesis explores different theoretical concepts, like Nan Ellin’s Integral Urbanism concept that pushes for a more integral urban approach that reverses the fragmentation of our landscapes and lives through proactive design solution. The focus is on how to treat voids in the city, the urban landscape in between different typology of tissues and how to engage with it. Gilles Clement’s Third Landscape Manifesto is also part of the first collection of researches, as Renzo Piano’s urban sewing concept. The distinction between public, semi-public and private is too often blurry in the modern city; people’s flows are certainly highly affected by the perception of different degree of publicness in a urban space. Understanding how these concepts changed through time, and what are the elements tracing the boundaries of each category is the necessary first step to develop a successful urban strategy for the city and its audience. Another concept highly explored in this first part is Shohei Shigematsu’s Bento-city: globalized tendency of designing buildings as giant containers with different skins but that fits the same package of functions. How can we orient ourselves in an urban landscape that has lost its identity? How to design a public urban space that gives back to the city part of its identity? How is it possible to address with design the urban alienation, characterizing city voids? Programmatically speaking, sport can be a boost for the urban tissue, element filling city voids able to activate the spaces, bringing together the community; here it is analyzed as urban boost for the city, taking in consideration the social impact that this set of programs has on the city and the audience. In this terms, sport is here considered as glue, able to stick together fragmented neighborhoods or an element infilling urban voids. After providing the first theoretical framework, the thesis introduces the site context; the site in located in Gangnam District in Seoul, South Korea. Starting with a broad investigation on the entire city, the thesis is subsequently exploring deeper the district, located on the southern side of Han River. Seoul had an incredible urban development in the last fifty years that transformed the city in the metropolis that we all know today. Due to the extreme huge migratory flows coming from the countryside, the city had to expand its margin on the south, since the north was overpopulated and the expansion was not possible due the presence of hills surroundings the city. After overcoming the first obstacles of in terms of urban activation, Gangnam become one of the reaches and more developed areas in Seoul and South Korea. The site is located in the heart of Gangnam, in a very dense redeveloping residential neighborhood. Its current main function is a bus terminal, the biggest and better connected in South Korea. Over the years the stratification of different programs add to the site an incredible complexity above and underneath the ground. The overlaying of three subway lines and the presence if one of the biggest underground shopping malls in South Korea, provide to the area an incredible underground life, turning the site into an island on the ground level, completely disconnected with the surrounding residential fabric. Through combined researches on successful and unsuccessful case studies, the thesis will lend into a strategy proposal to address and some of its issues. The proposal will go deeper extending the idea of Third Landscape, or Junkspace into part of the abandoned bus terminal on site, questioning what is a public space indoor and how to attract people in it, providing to them a brand new experience and exploring the meaning of the city growing into an indoor space, or extending the interior to the urban scale.

Lo scopo della tesi è indagare ciò che lo spazio pubblico urbano rappresenta nel contemporaneo Il titolo, “Rammendi Urbani. Come gli spazi pubblici riempiono i vuoti urbani.” implica che nella società contemporanea, lo spazio pubblico è diventato sinonimo di mancanza funzionale e programmatica all'interno del tessuto urbano. Spesso grandi progetti urbani sono focalizzati solamente sulla spinta economica dell'area, anzichè prendere in considerazione le esigenze della città e dei suoi abitanti, per questo motico ogni qualvolta vi sia un vuoto urbano la tendenza è quella di riempirlo con un ampio mix funzionale così da attirare il maggior numero di persone possibile, risultando però mancanza progettuale. Il concept della tesi è quello di analizzare diversi concetti e teorie contemporanee che si concentrano sullo spazio urbano moderno, presentando alcuni casi studio più o meno di successo, così da avere una migliore comprensione di quali siano i punti chiave per sviluppare una forte strategia urbana. La prima parte della tesi esplora diversi concetti teorici, come il concetto di Integral Urbanism di Nan Ellin che considera approccio urbano integrale che inverta la frammentazione dei nostri paesaggi e delle nostre vite attraverso una soluzione di progettazione proattiva. L'attenzione si concentra su come trattare i vuoti in città, il paesaggio urbano tra le diverse tipologie di tessuti e su come interagire con esso. Altre ricerche teoriche sono il Manifesto del Terzo Paesaggio di Gilles Clement e il concetto di Rammendi Urbani di Renzo Piano La distinzione tra pubblico, semi-pubblico e privato è troppo spesso sfocata nella città moderna; i flussi di persone vengono fortemente influenzati dalla percezione di diversi gradi di °pubblico° in uno spazio urbano. Comprendere come questi concetti sono cambiati nel tempo e quali sono gli elementi che tracciano i confini di ciascuna categoria è il primo passo necessario per sviluppare una strategia urbana di successo per la città. Un altro concetto preso in considerazione nella prima parte della tesi è quello della Bento-City di Shohei Shigematsu, ovvero la tendenza contemporanea globale di progettare edifici-contenitori diverse forme ma che contengono le stesse funzioni e servizi. Come possiamo orientarci in un paesaggio urbano che ha perso la sua identità? Come progettare uno spazio urbano pubblico che restituisca alla città parte della sua identità? Come affrontare, attraverso la progettazione, l'alienazione urbana, utilizzando i vuoti della città? Programmaticamente, lo sport può essere un elemento rigenerante per il tessuto urbano, elemento che riempie i vuoti della città e in grado di attivare gli spazi, riunendo la comunità; nella tesi esso viene analizzato come spinta urbana per la città, prendendo in considerazione anche il suo impatto sociale sulla cominità. In questi termini, lo sport è considerato come una collante in grado di rigenerare parte del tessuto urbano, ricucendo quartieri frammentati abbandonati. Dopo aver fornito il primo quadro teorico, esso viene legato e tradotto in una strategia progettuale legata ad un luogo ben preciso: il sito di progetto si trova nel distretto di Gangnam a Seul, in Corea del Sud. A partire da un'ampia indagine su tutta la città, la tesi esplora successivamente il distretto, situato a sud del fiume Han. Seoul ha avuto un incredibile sviluppo urbano negli ultimi cinquant'anni, sviluppo che ha trasformato la città nella metropoli che tutti conosciamo oggi. A causa degli enormi flussi migratori provenienti dalla campagna, la città ha dovuto espandersi verso sud, poiché la zona meridionale era sovrappopolata e l'espansione verso nord non perseguibile a causa della presenza di colline intorno alla città. Dopo aver superato i primi ostacoli in termini di attivazione urbana, Gangnam divenne una delle aree più vaste e sviluppate di Seoul e della Corea del Sud. Il sito analizzato si trova nel cuore di Gangnam, in un quartiere residenziale. La funzione principale dell’intera area è quella di stazione per i pulman, la più grande e meglio collegata della Corea del Sud. Nel corso degli anni la stratificazione di diverse funzioni ed edifici ha arrichito l’area enormemente, portando stratificazione e complessità. La sovrapposizione di tre linee della metropolitana e la presenza di uno dei più grandi centri commerciali sotterranei della Corea del Sud, forniscono all'area un'incredibile vita sotterranea, trasformando il sito in un'isola al piano terra, completamente scollegato dal tessuto residenziale circostante. Attraverso ricerche combinate di casi studio di successo e meno, la tesi presenta una proposta di strategia per affrontare alcune tematiche del contesto. La strategia di progetto indaga come concetti di Terzo Paesaggio e Junkspace possono essere applicati alla realtà urbana dell’area, espandendo l’idea di spazio pubblico e urbano all’interno di uno spazio chiuso.