In the second half of the 20th century, many architects or architectural groups presented several innovative design proposals in order to find a formal and functional solution to the change of human and society needs, which are also able to adapt to the future. Some of these proposals, named “Megastructures” due to their enormous size and their solid and ultra-densified forms, are often associated with the topic of “Urban Utopia”. In the same historical period, Paolo Soleri presented his theories about “Arcology”, a neologism coined to define a design process characterized by a close link between architecture and ecology. His arcologies, visually and structurally, could be cataloged among the mega-structural examples, because they present a series of aesthetic characteristics which are very similar to the examples of this macro-category. However, the Italo-American architect affirmed throughout his life that these designs had nothing utopic, although they were enormous and difficult to build (in the historical period in which they were designed); instead, he asserted that they needed to be considered as forerunners of a new way of designing and experiencing the city, based on a greater respect of nature and a better and healthier lifestyle. Moreover, Soleri tried to build one of his arcology in the Arizona desert, a perfect example of those inhospitable/marginal land that he proposed, in his book, to recover and use in the best way possible: I’m talking about the city/arcology named Arcosanti. It’s been several years now since Soleri died and the project of this arcology is far from being completed. However, Arcosanti is a work-in-progress arcology which represents a considerable Example of those “urban utopias” which tried to go beyond the impossible and became something concrete. what it would be like to see built an of this arcologies? How could one feel looking at the birth of such a particular building? This thesis is aimed to answer these questions by using digital reconstruction and by giving an original interpretation of places and landscapes that ever existed.

Molti architetti o gruppi architettonici hanno presentato, nella seconda metà del Novecento, una serie di proposte progettuali innovative al fine di trovare una soluzione, formale e funzionale, al cambiamento dei bisogni dell’uomo e della società, ma anche capace di adattarsi all’avvenire. Alcune di queste proposte, a causa delle loro caratteristiche spesso contraddistinte da colossali dimensioni e forme compatte e iper-densificate, sono state soprannominate mega-strutture e sono, di sovente, associate al tema dell’utopia urbana. Paolo Soleri, nel medesimo periodo storico, presenta le sue teorie sull’Arcologia, un neologismo coniato per delineare un processo progettuale contraddistinto da uno stretto legame tra architettura ed ecologia. Le sue arcologie, visivamente e strutturalmente, potrebbero essere catalogate tra gli esempi mega-strutturisti, poiché presentano una serie di caratteristiche estetiche che ricordano molto gli esempi di tale macrocategoria. Eppure, l’architetto italo-americano continuò a sostenere per tutta la sua vita che questi progetti, per quanto colossali e difficilmente realizzabili (nel periodo storico in cui erano stati progettati), non avessero nulla di utopico ma, piuttosto, che bisognasse considerarli come precursori di un nuovo modo di progettare e vivere le città. Una modalità basata su un maggiore rispetto della natura e un migliore, e più salutare, modo di vivere. Soleri ha, inoltre, provato a realizzare uno di questi progetti e lo ha fatto nel deserto dell’Arizona, in una di quelle terre inospitali/marginali che, nel suo testo, ha proposto di recuperare e utilizzare nel miglior modo possibile. Si tratta della città/arcologia denominata Arcosanti. Sono ormai passati diversi anni dalla morte dell’architetto e il progetto di questa arcologia continua ad essere lontano dal suo totale completamento. Tuttavia, Arcosanti rappresenta l’Esempio di un’arcologia in fase di realizzazione, l’Esempio di una di quelle “utopie urbane” che ha tentato di superare il limite dell’irrealizzabile per divenire qualcosa di concreto e reale. Come potrebbe essere vedere realizzata una di queste arcologie? Che sensazione darebbe vedere visivamente e formalmente prendere vita un così tale particolare spazio? Questa tesi si propone di mostrarlo mediante l’uso della ricostruzione digitale, offrendo una interpretazione originale di spazi e paesaggi mai esistiti.

La rappresentazione di un'utopia urbana. Paolo Soleri : ricostruzioni digitali di paesaggi arcologici

ZITO, DAVIDE
2018/2019

Abstract

In the second half of the 20th century, many architects or architectural groups presented several innovative design proposals in order to find a formal and functional solution to the change of human and society needs, which are also able to adapt to the future. Some of these proposals, named “Megastructures” due to their enormous size and their solid and ultra-densified forms, are often associated with the topic of “Urban Utopia”. In the same historical period, Paolo Soleri presented his theories about “Arcology”, a neologism coined to define a design process characterized by a close link between architecture and ecology. His arcologies, visually and structurally, could be cataloged among the mega-structural examples, because they present a series of aesthetic characteristics which are very similar to the examples of this macro-category. However, the Italo-American architect affirmed throughout his life that these designs had nothing utopic, although they were enormous and difficult to build (in the historical period in which they were designed); instead, he asserted that they needed to be considered as forerunners of a new way of designing and experiencing the city, based on a greater respect of nature and a better and healthier lifestyle. Moreover, Soleri tried to build one of his arcology in the Arizona desert, a perfect example of those inhospitable/marginal land that he proposed, in his book, to recover and use in the best way possible: I’m talking about the city/arcology named Arcosanti. It’s been several years now since Soleri died and the project of this arcology is far from being completed. However, Arcosanti is a work-in-progress arcology which represents a considerable Example of those “urban utopias” which tried to go beyond the impossible and became something concrete. what it would be like to see built an of this arcologies? How could one feel looking at the birth of such a particular building? This thesis is aimed to answer these questions by using digital reconstruction and by giving an original interpretation of places and landscapes that ever existed.
DEAMBROSIS, FEDERICO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
18-dic-2019
2018/2019
Molti architetti o gruppi architettonici hanno presentato, nella seconda metà del Novecento, una serie di proposte progettuali innovative al fine di trovare una soluzione, formale e funzionale, al cambiamento dei bisogni dell’uomo e della società, ma anche capace di adattarsi all’avvenire. Alcune di queste proposte, a causa delle loro caratteristiche spesso contraddistinte da colossali dimensioni e forme compatte e iper-densificate, sono state soprannominate mega-strutture e sono, di sovente, associate al tema dell’utopia urbana. Paolo Soleri, nel medesimo periodo storico, presenta le sue teorie sull’Arcologia, un neologismo coniato per delineare un processo progettuale contraddistinto da uno stretto legame tra architettura ed ecologia. Le sue arcologie, visivamente e strutturalmente, potrebbero essere catalogate tra gli esempi mega-strutturisti, poiché presentano una serie di caratteristiche estetiche che ricordano molto gli esempi di tale macrocategoria. Eppure, l’architetto italo-americano continuò a sostenere per tutta la sua vita che questi progetti, per quanto colossali e difficilmente realizzabili (nel periodo storico in cui erano stati progettati), non avessero nulla di utopico ma, piuttosto, che bisognasse considerarli come precursori di un nuovo modo di progettare e vivere le città. Una modalità basata su un maggiore rispetto della natura e un migliore, e più salutare, modo di vivere. Soleri ha, inoltre, provato a realizzare uno di questi progetti e lo ha fatto nel deserto dell’Arizona, in una di quelle terre inospitali/marginali che, nel suo testo, ha proposto di recuperare e utilizzare nel miglior modo possibile. Si tratta della città/arcologia denominata Arcosanti. Sono ormai passati diversi anni dalla morte dell’architetto e il progetto di questa arcologia continua ad essere lontano dal suo totale completamento. Tuttavia, Arcosanti rappresenta l’Esempio di un’arcologia in fase di realizzazione, l’Esempio di una di quelle “utopie urbane” che ha tentato di superare il limite dell’irrealizzabile per divenire qualcosa di concreto e reale. Come potrebbe essere vedere realizzata una di queste arcologie? Che sensazione darebbe vedere visivamente e formalmente prendere vita un così tale particolare spazio? Questa tesi si propone di mostrarlo mediante l’uso della ricostruzione digitale, offrendo una interpretazione originale di spazi e paesaggi mai esistiti.
Tesi di laurea Magistrale
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