Sesto Sport Center : il nuovo centro sportivo di Sesto San Giovanni

Sesto San Giovanni is a town located in the hinterland of Milan, between Milan and Monza. It is a municipality that has undergone a sudden expansion mainly dictated by the post-war industrial revolution, enriched by large plants, among which the predominant area is the Falk, which dealt with the processing of metals in series. As a result, Sesto was populated by workers and their families, thus enriching its population. The industrial crisis reached Sesto, where the phenomenon of factory abandonment began. Over the years, some areas of the municipality became real "ghost" areas, totally derelict both from the functional point of view and, concretely, by the population who previously lived there in everyday life. In the first decade of the 2000s, the city of Milan began to think about the recovery of abandoned or unused areas within the city and its hinterland, and in the master plan Sesto San Giovanni was included, including the former Falk area and surrounding areas such as the railway station (Sesto FS), the expanding metro line (M1), and the sports hall (Palasesto) with the aim of implementing not only the urban activities but also the attractiveness of the area with a new station that connects the two edges of the city, connecting the new sports center and the former Falk area turned into the "City of Health", a project by architect Renzo Piano. The project "Sesto Sport Center: the new sports center of Sesto San Giovanni" is located at the railway station, on the opposite side of the railway with respect to the Falk area; it responds to the call for tenders drawn up by the City of Milan, and provides for the design of a sports center at the current Palasesto and within the park Gramsci. It consists of an underground complex with a swimming pool area for competitive competitions, gyms and spas; an ice skating rink and a sports hall composed of an ice hockey rink for competitive competitions (Arena) capable of accommodating about 4000 people. The roof of the complex (the base) becomes a raised square composed of rest areas and playgrounds, accessible via cycle/pedestrian ramps, stairs and elevators. The square leads the visitor's gaze and path to one of the three main entrances to the Arena, through two emerging volumes from which it is possible to scrutinise the activities inside (diving and climbing). The Arena, which is embedded in the base, partly escapes with the vertical external partition in polycarbonate. The planning of the Sesto Sport Center started from a territorial analysis and from a meticulous study of the competition and of the regulations in the sports field; it was developed with the architectural project at the same time as the design of the fluid-mechanical systems to satisfy the requirements necessary to guarantee the control of environmental comfort and the structural design by means of the BIM Revit software, which facilitated the interdisciplinary and articulated management of the design of the complex. In addition, at the same time as the 3D modeling, it was possible to analyze the environmental impact of the building, in particular of the materials that make up the continuous facade of the Arena, extrapolating the SWOT, which allowed a conscious choice of use of specific materials for the satisfaction of comfort, costs, impact on the environment and energy performance.

Sesto San Giovanni è un comune sito nell’hinterland Milanese, tra Milano e Monza. È un comune che ha subito una repentina espansione dettata principalmente dalla rivoluzione industriale post-bellica, arricchendosi di grandi stabilimenti, tra cui il predominante è l’area Falk, che trattava la lavorazione dei metalli in serie. Di conseguenza Sesto si è popolato di operai e delle loro famiglie, arricchendo, dunque, la sua popolazione. La crisi delle industrie giunge fino a Sesto, dove ha inizio il fenomeno dell’abbandono degli stabilimenti. Negli anni alcune aree del comune divengono vere e proprie zone “fantasma”, totalmente derelitte sia dal punto di vista funzionale, che, concretamente, dalla popolazione che precedentemente le abitava nella quotidianità. Nel primo decennio degli anni 2000, il comune di Milano inizia a pensare al recupero di aree abbandonate o inutilizzate all’interno della città e del suo hinterland, e nel piano regolatore viene inclusa Sesto San Giovanni, comprendendo la ex area Falk e le zone limitrofe come la stazione ferroviaria (Sesto FS), la linea metropolitana in espansione (M1), e il palazzetto dello sport (Palasesto) con il fine di implementare non solo le attività urbane ma anche l’attrattività dell’area con una nuova stazione che congiunga i due lembi della città, connettendo il nuovo Centro Polisportivo e la ex area Falk tramutata nella “Città della Salute”, progetto dell’architetto Renzo Piano. Il progetto “Sesto Sport Center: il nuovo centro sportivo di Sesto San Giovanni” si trova in corrispondenza della stazione ferroviaria, dalla parte opposta della ferrovia rispetto all’area Falk; risponde al programma di bando stilato dal Comune di Milano, e prevede la progettazione di un centro polisportivo in corrispondenza dell’attuale Palasesto e all’interno del parco Gramsci. Si compone di un complesso interrato con area piscine per competizioni agonistiche, palestre e spa; una pista da pattinaggio sul ghiaccio e un palazzetto dello sport composto da una pista da Hockey sul ghiaccio per competizioni agonistiche (Arena) capace di accogliere circa 4000 persone. La copertura del complesso (il basamento) diviene una piazza sopraelevata composta di aree di sosta e playground, accessibile tramite rampe ciclopedonali, scale e ascensori. La piazza conduce lo sguardo e il cammino del visitatore a uno dei tre principali accessi all’Arena, attraverso due volumi emergenti dai quali è possibile scrutare le attività al loro interno (tuffi e arrampicata). L’Arena che si trova incastrata nel basamento, fuoriuscendone in parte con la partizione verticale esterna in policarbonato. La pianificazione del Sesto Sport Center è partita da un’analisi territoriale e dallo studio meticoloso del bando e delle normative in ambito sportivo; si è sviluppata con il progetto architettonico contemporaneamente alla progettazione degli impianti fluido-meccanici per soddisfacimento dei requisiti necessari a garantire il controllo del comfort ambientale e alla progettazione strutturale per mezzo del software BIM Revit, che ha agevolato la gestione interdisciplinare e articolata della progettazione del complesso. Inoltre, contemporaneamente alla modellazione 3D, è stato possibile analizzare l’impatto ambientale del manufatto, in particolare dei materiali che compongono la facciata continua dell’Arena, estrapolandone gli SWOT, che hanno consentito una consapevole scelta di utilizzo di precisi materiali per la soddisfazione del comfort, dei costi, dell’impatto sull’ambiente e delle prestazioni energetiche.