The project’s aim is to enhance a building of great architectural importance, the experimental dome of the architect Dante Bini and, at the same time, pay tribute to the artistic figure of the film director Michelangelo Antonioni. The uniqueness of Costa Paradiso’s landscape led Michelangelo Antonioni and Monica Vitti to choose this place as a site for the construction of their holiday home. The project is commissioned to the visionary architect Dante Bini, who had a few years earlier patented the Binishell system, which consisted in building domes with the help of pneumoforms and compressed air. The architect sought a relationship of contrasts and assonances with the surrounding landscape, so the design attitudes can be summarized in two tendencies. The first one puts in contrast the harshness of nature with the perfection of the external envelope, while the second one puts into continuity the spontaneity of nature and the sinuous progression of the interior space, even including it through visuals that frame perspectives on the surrounding landscape, as did Antonioni’s in his films. In fact, the talent of the director lies in the ability of knowing how to transmit emotions through images or visions: this is why the theme of vision is a key point in the project of the museum. Thus in the outer space, there are six elements, called Objects of Vision, which function as visual catalysts on the landscape and on the dome itself. In this case as well, a contrast has been sought to the irregularity of nature through the use of pure geometric volumes. By analogy with nature, on the other hand, the underground museum is developed with an organic plant with a radial opening over the cliffs. The hypogean location was chosen to interfere as little as possible with the surrounding landscape, and also take up the theme of the mine, a widespread and peculiar element in the Sardinian territory. However, the project’s aim is not just the self-referential exaltation of the themes of the landscape and aesthetics of Antonioni, but also the development of a new type of tourism linked to cultural aspects, which is currently not particularly encouraged and exploited in Sardinia.

Lo scopo del progetto è quello di valorizzare un manufatto di grande rilevanza architettonica, la cupola sperimentale dell’architetto Dante Bini e, al tempo stesso, di rendere omaggio alla figura artistica del regista Michelangelo Antonioni. L’unicità del paesaggio di Costa Paradiso ha indotto Michelangelo Antonioni e Monica Vitti a scegliere questo luogo come sito per la costruzione della loro casa per le vacanze. Il progetto viene affidato all’architetto visionario Dante Bini, che aveva brevettato da qualche anno il sistema Binishell, il quale consisteva nel costruire edifici a cupola con l’aiuto di pneumoforme ed aria compressa. L’architetto ha cercato un rapporto per contrasti e assonanze con il paesaggio, così gli atteggiamenti progettuali si possono riassumere in due tendenze. La prima contrappone all’asprezza della natura la perfezione dell’involucro esterno, mentre la seconda pone in continuità l’organicità della natura all’andamento curvilineo dello spazio interno, addirittura includendolo attraverso visuali che inquadrano prospettive sul paesaggio, alla maniera dei film di Antonioni. Infatti, il genio del regista ferrarese risiede nella capacità di saper comunicare le emozioni attraverso immagini o visioni: è per questo motivo che il tema della visione è centrale nel progetto museale. Così nello spazio esterno, sono collocati sei elementi, chiamati Oggetti della Visione, che funzionano come strumenti catalizzatori di visuali sul paesaggio e sulla cupola stessa, e anche in questo caso si è ricercata una contrapposizione all’irregolarità della natura tramite l’uso di volumi dalle geometrie pure. Per analogia alla natura invece, il progetto del museo sotterraneo si sviluppa con un impianto organico con apertura a ventaglio che si apre sulla scogliera. La collocazione ipogea è stata scelta per interferire il meno possibile sul paesaggio circostante, ed inoltre riprende il tema della miniera, elemento diffuso e peculiare nel territorio sardo. Il progetto però non mira solo all’esaltazione autoreferenziale dei temi del paesaggio e dell’estetica di Antonioni, ma anche a sviluppare un nuovo tipo di turismo legato ad aspetti culturali, che attualmente non è particolarmente incentivato e sfruttato.

Le cupole di Costa Paradiso. Un museo della visione per Michelangelo Antonioni

FERRARIO, MARTA;DAMIA, MARTA MARIA;GALASSI, GEMMA
2018/2019

Abstract

The project’s aim is to enhance a building of great architectural importance, the experimental dome of the architect Dante Bini and, at the same time, pay tribute to the artistic figure of the film director Michelangelo Antonioni. The uniqueness of Costa Paradiso’s landscape led Michelangelo Antonioni and Monica Vitti to choose this place as a site for the construction of their holiday home. The project is commissioned to the visionary architect Dante Bini, who had a few years earlier patented the Binishell system, which consisted in building domes with the help of pneumoforms and compressed air. The architect sought a relationship of contrasts and assonances with the surrounding landscape, so the design attitudes can be summarized in two tendencies. The first one puts in contrast the harshness of nature with the perfection of the external envelope, while the second one puts into continuity the spontaneity of nature and the sinuous progression of the interior space, even including it through visuals that frame perspectives on the surrounding landscape, as did Antonioni’s in his films. In fact, the talent of the director lies in the ability of knowing how to transmit emotions through images or visions: this is why the theme of vision is a key point in the project of the museum. Thus in the outer space, there are six elements, called Objects of Vision, which function as visual catalysts on the landscape and on the dome itself. In this case as well, a contrast has been sought to the irregularity of nature through the use of pure geometric volumes. By analogy with nature, on the other hand, the underground museum is developed with an organic plant with a radial opening over the cliffs. The hypogean location was chosen to interfere as little as possible with the surrounding landscape, and also take up the theme of the mine, a widespread and peculiar element in the Sardinian territory. However, the project’s aim is not just the self-referential exaltation of the themes of the landscape and aesthetics of Antonioni, but also the development of a new type of tourism linked to cultural aspects, which is currently not particularly encouraged and exploited in Sardinia.
COLOMBO, CRISTINA
SACCHETTI, MATTEO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
18-dic-2019
2018/2019
Lo scopo del progetto è quello di valorizzare un manufatto di grande rilevanza architettonica, la cupola sperimentale dell’architetto Dante Bini e, al tempo stesso, di rendere omaggio alla figura artistica del regista Michelangelo Antonioni. L’unicità del paesaggio di Costa Paradiso ha indotto Michelangelo Antonioni e Monica Vitti a scegliere questo luogo come sito per la costruzione della loro casa per le vacanze. Il progetto viene affidato all’architetto visionario Dante Bini, che aveva brevettato da qualche anno il sistema Binishell, il quale consisteva nel costruire edifici a cupola con l’aiuto di pneumoforme ed aria compressa. L’architetto ha cercato un rapporto per contrasti e assonanze con il paesaggio, così gli atteggiamenti progettuali si possono riassumere in due tendenze. La prima contrappone all’asprezza della natura la perfezione dell’involucro esterno, mentre la seconda pone in continuità l’organicità della natura all’andamento curvilineo dello spazio interno, addirittura includendolo attraverso visuali che inquadrano prospettive sul paesaggio, alla maniera dei film di Antonioni. Infatti, il genio del regista ferrarese risiede nella capacità di saper comunicare le emozioni attraverso immagini o visioni: è per questo motivo che il tema della visione è centrale nel progetto museale. Così nello spazio esterno, sono collocati sei elementi, chiamati Oggetti della Visione, che funzionano come strumenti catalizzatori di visuali sul paesaggio e sulla cupola stessa, e anche in questo caso si è ricercata una contrapposizione all’irregolarità della natura tramite l’uso di volumi dalle geometrie pure. Per analogia alla natura invece, il progetto del museo sotterraneo si sviluppa con un impianto organico con apertura a ventaglio che si apre sulla scogliera. La collocazione ipogea è stata scelta per interferire il meno possibile sul paesaggio circostante, ed inoltre riprende il tema della miniera, elemento diffuso e peculiare nel territorio sardo. Il progetto però non mira solo all’esaltazione autoreferenziale dei temi del paesaggio e dell’estetica di Antonioni, ma anche a sviluppare un nuovo tipo di turismo legato ad aspetti culturali, che attualmente non è particolarmente incentivato e sfruttato.
Tesi di laurea Magistrale
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Descrizione: tav.11 - Assonometria di progetto
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Descrizione: tav.21 - Sezioni progetto Museo 1:200
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