Our thesis work revolves around a great mystery: are the ten columns at the Grande Corte di Molina di Malo or not the result of a project by the venetian architect Andrea Palladio? The great phase of research and material collection has led us to believe that he is the father of this unfinished project, like almost all his projects, and that almost nothing is known yet. Over the centuries, some scholars, lovers of the architect and of his majestic works, have wondered about this project, about how it should be and also brought to light descriptions of some portions that probably should have been present at least in the project. The investigation then led us to deepen, with great dedication, all of Palladio's projects, so as to be able to make an accurate assumption about which was the hypothesis closest to that imagined by the architect. Finding not a few numerical and proportional similarities between the columns of Molina di Malo and other works by Palladio, we find it hard to believe that they were not part of one of his projects for Iseppo da Porto, a well-known client of the architect, who is mentioned in basements of the columns themselves. Why make an exhibition on Andrea Palladio and why do it at Molina di Malo? The close link dates back to after the Four Books when, on commission of Iseppo da Porto, work began on Villa Porto, the umpteenth abode of the Porto family in the Vicenza area. Of this work there are only 10 impressive columns, hence the interest in what the real project was and how these are closely connected with the architect's other projects. Palladio and Venetian villa: two concepts that seem almost synonymous. Few people know that the Palladian villas were real companies and that an architectural project by Palladio is comparable to the strategic plan of a contemporary production settlement. There are many ways to conceive an exhibition. It can be set as a review of works in which the creative path of a painter or a sculptor, or the artistic and historical development of an age or style is told in images, albeit using the original ones. In this case, the works on display, above all have a documentary value and, with appropriate didactic apparatus, reveal to the public what are the dynamics of a historical-artistic phenomenon that is learned from very faithful reproductions. 1.33 is simply the scale in which all the models on display are reproduced.

Il nostro lavoro di Tesi verte attorno ad un grande mistero: le dieci colonne presso la Grande Corte di Molina di Malo sono o no frutto di un progetto dell’architetto vicentino Andrea Palladio? La grande fase di ricerca e raccolta materiale ci ha portato a credere che sia sua la paternità di questo progetto incompiuto, come quasi tutti i suoi progetti, e che non si sappia ancora quasi nulla. Nel corso dei secoli alcuni studiosi, appassionati dell’architetto e delle sue maestose opere, si sono interrogati su questo progetto, su come dovesse essere e hanno anche portato alla luce descrizioni di alcune porzioni che probabilmente sarebbero dovute essere presenti almeno in progetto. L’indagine ci ha poi portati ad approfondire, con grande dedizione, tutti i progetti di Palladio, così da poter fare un’accurata supposizione su quale fosse l’ipotesi più vicina a quella immaginata dall’architetto. Riscontrando non poche similitudini numeriche e proporzionali tra le colonne di Molina di Malo e altre opere di Palladio ci risulta arduo credere che le stesse non facessero parte di un suo progetto per Iseppo da Porto, già noto committente dell’architetto, il quale viene citato nei basamenti delle colonne stesse. Perché fare una mostra su Andrea Palladio e perché farla a Molina di Malo? Lo stretto legame risale a dopo i Quattro Libri quando, su commissione di Iseppo da Porto, iniziò i lavori per Villa Porto, l’ennesima dimora della famiglia Porto nel territorio Vicentino. Di quest’opera vi sono solamente 10 colonne imponenti, da qui l’interesse su quale fosse il vero progetto e come queste siano strettamente connesse con gli altri progetti dell’architetto. Palladio e villa veneta: due concetti che sembrano quasi sinonimi. Pochi sanno che le ville palladiane erano vere e proprie aziende e che un progetto architettonico di Palladio è paragonabile al piano strategico di un insediamento produttivo contemporaneo. Ci sono molti modi di concepire una mostra. La si può impostare come una rassegna di opere nella quale si racconta, per immagini, sia pure usando quelle originali, il percorso creativo di un pittore o di uno scultore, oppure lo sviluppo artistico e storico di un’epoca o di uno stile. In questo caso, le opere esposte, hanno sopratutto un valore documentario e, con adeguati apparati didattici, svelano al pubblico quelle che sono le dinamiche di un fenomeno storico-artistico che, per così dire, viene appreso da fedelissime riproduzioni. 1.33 è semplicemente la scala in cui vengono riprodotti tutti i modelli esposti.

Dieci colonne : l'incompiuto palladiano. Il museo delle ville e dei giardini delle venezie alla Grande Corte di Molina di Malo

PIAZZA, ENRICO;CARLI, AGATA
2018/2019

Abstract

Our thesis work revolves around a great mystery: are the ten columns at the Grande Corte di Molina di Malo or not the result of a project by the venetian architect Andrea Palladio? The great phase of research and material collection has led us to believe that he is the father of this unfinished project, like almost all his projects, and that almost nothing is known yet. Over the centuries, some scholars, lovers of the architect and of his majestic works, have wondered about this project, about how it should be and also brought to light descriptions of some portions that probably should have been present at least in the project. The investigation then led us to deepen, with great dedication, all of Palladio's projects, so as to be able to make an accurate assumption about which was the hypothesis closest to that imagined by the architect. Finding not a few numerical and proportional similarities between the columns of Molina di Malo and other works by Palladio, we find it hard to believe that they were not part of one of his projects for Iseppo da Porto, a well-known client of the architect, who is mentioned in basements of the columns themselves. Why make an exhibition on Andrea Palladio and why do it at Molina di Malo? The close link dates back to after the Four Books when, on commission of Iseppo da Porto, work began on Villa Porto, the umpteenth abode of the Porto family in the Vicenza area. Of this work there are only 10 impressive columns, hence the interest in what the real project was and how these are closely connected with the architect's other projects. Palladio and Venetian villa: two concepts that seem almost synonymous. Few people know that the Palladian villas were real companies and that an architectural project by Palladio is comparable to the strategic plan of a contemporary production settlement. There are many ways to conceive an exhibition. It can be set as a review of works in which the creative path of a painter or a sculptor, or the artistic and historical development of an age or style is told in images, albeit using the original ones. In this case, the works on display, above all have a documentary value and, with appropriate didactic apparatus, reveal to the public what are the dynamics of a historical-artistic phenomenon that is learned from very faithful reproductions. 1.33 is simply the scale in which all the models on display are reproduced.
COLOMBO, CRISTINA
SACCHETTI, MATTEO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
18-dic-2019
2018/2019
Il nostro lavoro di Tesi verte attorno ad un grande mistero: le dieci colonne presso la Grande Corte di Molina di Malo sono o no frutto di un progetto dell’architetto vicentino Andrea Palladio? La grande fase di ricerca e raccolta materiale ci ha portato a credere che sia sua la paternità di questo progetto incompiuto, come quasi tutti i suoi progetti, e che non si sappia ancora quasi nulla. Nel corso dei secoli alcuni studiosi, appassionati dell’architetto e delle sue maestose opere, si sono interrogati su questo progetto, su come dovesse essere e hanno anche portato alla luce descrizioni di alcune porzioni che probabilmente sarebbero dovute essere presenti almeno in progetto. L’indagine ci ha poi portati ad approfondire, con grande dedizione, tutti i progetti di Palladio, così da poter fare un’accurata supposizione su quale fosse l’ipotesi più vicina a quella immaginata dall’architetto. Riscontrando non poche similitudini numeriche e proporzionali tra le colonne di Molina di Malo e altre opere di Palladio ci risulta arduo credere che le stesse non facessero parte di un suo progetto per Iseppo da Porto, già noto committente dell’architetto, il quale viene citato nei basamenti delle colonne stesse. Perché fare una mostra su Andrea Palladio e perché farla a Molina di Malo? Lo stretto legame risale a dopo i Quattro Libri quando, su commissione di Iseppo da Porto, iniziò i lavori per Villa Porto, l’ennesima dimora della famiglia Porto nel territorio Vicentino. Di quest’opera vi sono solamente 10 colonne imponenti, da qui l’interesse su quale fosse il vero progetto e come queste siano strettamente connesse con gli altri progetti dell’architetto. Palladio e villa veneta: due concetti che sembrano quasi sinonimi. Pochi sanno che le ville palladiane erano vere e proprie aziende e che un progetto architettonico di Palladio è paragonabile al piano strategico di un insediamento produttivo contemporaneo. Ci sono molti modi di concepire una mostra. La si può impostare come una rassegna di opere nella quale si racconta, per immagini, sia pure usando quelle originali, il percorso creativo di un pittore o di uno scultore, oppure lo sviluppo artistico e storico di un’epoca o di uno stile. In questo caso, le opere esposte, hanno sopratutto un valore documentario e, con adeguati apparati didattici, svelano al pubblico quelle che sono le dinamiche di un fenomeno storico-artistico che, per così dire, viene appreso da fedelissime riproduzioni. 1.33 è semplicemente la scala in cui vengono riprodotti tutti i modelli esposti.
Tesi di laurea Magistrale
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