The thesis aims to study the act of collecting art in the Italian context, focusing on the predominant presence of private institutions on the national artistic scene. An art collection consists of a network of places and people. It has its own story and geography. In this study, it was chosen to reflect on the present time, trying to study the role of collecting within the current frame of Italian museums by also pointing out the increasing importance of private individuals in the whole art system. First of all, a previous analysis was conducted on the three Italian cities that play a strategic role in the contemporary art system with the aim of understanding their current state and their potential future directions: Milan, Turin and Venice. After a detailed research over museum institutions, art galleries and private foundations, the decision was to focus on the latter category by studying the planimetric and volumetric composition of the contemporary art foundations present in the selected cities. Foundations were among all chosen due to their particular artistic framework in which they operate and due to their architectural personality strongly linked to restoration and redevelopment of industrial archeology. It was because of this restorative nature that the project was thought in Milan and for an area with great architectural potential. The project includes the definition of an art foundation capable of triggering new social relations in the neighborhood, becoming a catalyst center for culture, able to jump into the existing artistic circuit of the city and expand it to new possible routes. The location selected for the project is the former thermal plant of the Milano Centrale station, located in a position of particular interest and currently in a state of disrepair. The project aims to reconcile a new restoration intervention of disused industrial archeology with the creation of a series of architectural spaces of different nature. The project also merges the possibility to adapt current methods of contemporary art disposition in a defined space with the possibility of flexibly redesigned them in the future.

La tesi nasce con la volontà di analizzare il collezionismo d’arte in ambito italiano, facendo luce sul preponderante affermarsi delle istituzioni private sulla scena artistica nazionale. La collezione rivela una rete di luoghi e persone. Ha una sua storia e racconta di una geografia in atto. Da qui la volontà di riflessione sul presente, cercando di collocare all’interno del particolare caso del museo diffuso del nostro Paese il ruolo del collezionismo e l’importanza sempre crescente dei privati all’interno del sistema. In prima battuta è stata condotta un’analisi sulle tre città italiane che svolgono un ruolo strategico in relazione al sistema dell’arte contemporanea, imprescindibili nella comprensione dello stato attuale e delle possibili direzioni future: Milano, Torino e Venezia. A seguito di un’indagine approfondita su istituzioni museali, gallerie d’arte e fondazioni private, il focus si è concentrato su queste ultime, individuando e studiando nella composizione planimetrica e volumetrica alcune fondazioni per l’arte contemporanea presenti nelle tre città, di interesse per il contesto in cui si instaurano e per il carattere dell’architettura fortemente legato al recupero e alla riqualificazione di archeologia industriale. Da qui la volontà per il progetto di lavorare su Milano in un’area avente del potenziale inespresso, attraverso la definizione di una fondazione per l’arte capace di innescare nuove relazioni all’interno del quartiere, diventando un polo culturale catalizzatore, in grado di inserirsi nel circuito artistico esistente ed estenderlo verso nuove possibili rotte. L’architettura individuata per il progetto è l’ex centrale termica della stazione di Milano Centrale, collocata in una posizione di particolare interesse e attualmente in stato di abbandono. Il progetto vuole conciliare nuovo intervento a recupero di archeologia industriale dismessa, creando una successione di spazi architettonici di natura differente, in grado di adattarsi alle repentine modalità di presentazione dell’arte contemporanea in una configurazione definita e al tempo stesso aperta a possibili riscritture future.

Da cultura del fare a fare cultura. Nuovi scenari per l'arte nei pressi di Milano Centrale

LAFFI, GIACOMO
2018/2019

Abstract

The thesis aims to study the act of collecting art in the Italian context, focusing on the predominant presence of private institutions on the national artistic scene. An art collection consists of a network of places and people. It has its own story and geography. In this study, it was chosen to reflect on the present time, trying to study the role of collecting within the current frame of Italian museums by also pointing out the increasing importance of private individuals in the whole art system. First of all, a previous analysis was conducted on the three Italian cities that play a strategic role in the contemporary art system with the aim of understanding their current state and their potential future directions: Milan, Turin and Venice. After a detailed research over museum institutions, art galleries and private foundations, the decision was to focus on the latter category by studying the planimetric and volumetric composition of the contemporary art foundations present in the selected cities. Foundations were among all chosen due to their particular artistic framework in which they operate and due to their architectural personality strongly linked to restoration and redevelopment of industrial archeology. It was because of this restorative nature that the project was thought in Milan and for an area with great architectural potential. The project includes the definition of an art foundation capable of triggering new social relations in the neighborhood, becoming a catalyst center for culture, able to jump into the existing artistic circuit of the city and expand it to new possible routes. The location selected for the project is the former thermal plant of the Milano Centrale station, located in a position of particular interest and currently in a state of disrepair. The project aims to reconcile a new restoration intervention of disused industrial archeology with the creation of a series of architectural spaces of different nature. The project also merges the possibility to adapt current methods of contemporary art disposition in a defined space with the possibility of flexibly redesigned them in the future.
COLOMBO, CRISTINA
SACCHETTI, MATTEO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
18-dic-2019
2018/2019
La tesi nasce con la volontà di analizzare il collezionismo d’arte in ambito italiano, facendo luce sul preponderante affermarsi delle istituzioni private sulla scena artistica nazionale. La collezione rivela una rete di luoghi e persone. Ha una sua storia e racconta di una geografia in atto. Da qui la volontà di riflessione sul presente, cercando di collocare all’interno del particolare caso del museo diffuso del nostro Paese il ruolo del collezionismo e l’importanza sempre crescente dei privati all’interno del sistema. In prima battuta è stata condotta un’analisi sulle tre città italiane che svolgono un ruolo strategico in relazione al sistema dell’arte contemporanea, imprescindibili nella comprensione dello stato attuale e delle possibili direzioni future: Milano, Torino e Venezia. A seguito di un’indagine approfondita su istituzioni museali, gallerie d’arte e fondazioni private, il focus si è concentrato su queste ultime, individuando e studiando nella composizione planimetrica e volumetrica alcune fondazioni per l’arte contemporanea presenti nelle tre città, di interesse per il contesto in cui si instaurano e per il carattere dell’architettura fortemente legato al recupero e alla riqualificazione di archeologia industriale. Da qui la volontà per il progetto di lavorare su Milano in un’area avente del potenziale inespresso, attraverso la definizione di una fondazione per l’arte capace di innescare nuove relazioni all’interno del quartiere, diventando un polo culturale catalizzatore, in grado di inserirsi nel circuito artistico esistente ed estenderlo verso nuove possibili rotte. L’architettura individuata per il progetto è l’ex centrale termica della stazione di Milano Centrale, collocata in una posizione di particolare interesse e attualmente in stato di abbandono. Il progetto vuole conciliare nuovo intervento a recupero di archeologia industriale dismessa, creando una successione di spazi architettonici di natura differente, in grado di adattarsi alle repentine modalità di presentazione dell’arte contemporanea in una configurazione definita e al tempo stesso aperta a possibili riscritture future.
Tesi di laurea Magistrale
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