Historically, fashion has been regarded as frivolous and futile, mainly due to its association with femininity, which emerged in the nineteenth century. As such, fashion criticism is still perceived as less important than criticism about other forms of cultural production. Serious, properly elaborated fashion criticism has been limited to newspapers and general-interest magazines, for fashion media relate to the fashion industry in a “symbiotic” manner, where the media rely on the industry for advertising revenue and content, whereas the industry depends on the media to create the symbolic value of fashion. While the origin of such issues can be traced back to the time of print media, digital fashion media, mainly fashion blogging, inherited some of these limitations and have not been able to change the quality and perception of fashion criticism. By considering fashion-related social media content as an evolution of fashion blogging, this thesis explores the possibility for social media platforms to become an alternative space for fashion criticism to be published and established as an earnest practice. After defining fashion criticism based on the reviewed literature, this research sets out five standards for contemporary fashion criticism on social media, adapted with learnings from interviews with established fashion critics. Two Instagram and one YouTube account, selected from articles in print and internet publications, based on their relevance with regard to fashion criticism, are analyzed considering the above-mentioned standards. After proving the existence of fashion criticism on social media, the challenges to establish fashion criticism as an earnest practice on these channels are discussed, and possible solutions for the professionalization of fashion critics on social media are explored.

Storicamente, la moda viene considerato un settore frivolo e privo di utilità, soprattutto in quanto associata al concetto di femminilità, emerso nel XIX secolo. In quanto tale, la critica alla moda è ancora percepita come meno importante della critica di altre forme di produzione culturale. Una critica di moda seria e ben elaborata si è spesso limitata ai giornali e alle riviste di interesse generale, poiché i cosiddetti "fashion media" hanno una relazione simbiotica con l'industria della moda: infatti, da una parte, i media si affidano all'industria per gli introiti pubblicitari e i contenuti, mentre l'industria dipende dai media per corroborare il valore simbolico della moda. Se l'origine di tali questioni risale ai tempi della stampa, i media digitali della moda, soprattutto i blog di moda, hanno ereditato alcune di queste limitazioni e non sono stati in grado di modificare la qualità e la percezione della critica di moda. Considerando i contenuti dei social media legati alla moda come un'evoluzione del fashion blogging, questa tesi esplora la possibilità, per le piattaforme di social media, di diventare uno spazio alternativo per la critica di moda, definendone la pratica e i criteri. Dopo aver definito la critica di moda sulla base della letteratura recensita, questa ricerca arriva a stabilire cinque standard per la critica di moda contemporanea sui social media, tenuto conto di quanto emerso da diverse interviste a critici di moda affermati. Due account Instagram e un account YouTube, selezionati tra gli articoli delle pubblicazioni cartacee e su internet in base alla loro rilevanza per la critica della moda, vengono analizzati alla luce dei suddetti standard. Dopo aver dimostrato l'esistenza della critica di moda sui social media, vengono discusse le attuali sfide per rendere la critica di moda una pratica seria su questi canali, e vengono esplorate possibili soluzioni per la professionalizzazione dei critici di moda sui social media.

Social media as an alternative space for fashion criticism

Dal VESCO, MATEUS ALAN
2018/2019

Abstract

Historically, fashion has been regarded as frivolous and futile, mainly due to its association with femininity, which emerged in the nineteenth century. As such, fashion criticism is still perceived as less important than criticism about other forms of cultural production. Serious, properly elaborated fashion criticism has been limited to newspapers and general-interest magazines, for fashion media relate to the fashion industry in a “symbiotic” manner, where the media rely on the industry for advertising revenue and content, whereas the industry depends on the media to create the symbolic value of fashion. While the origin of such issues can be traced back to the time of print media, digital fashion media, mainly fashion blogging, inherited some of these limitations and have not been able to change the quality and perception of fashion criticism. By considering fashion-related social media content as an evolution of fashion blogging, this thesis explores the possibility for social media platforms to become an alternative space for fashion criticism to be published and established as an earnest practice. After defining fashion criticism based on the reviewed literature, this research sets out five standards for contemporary fashion criticism on social media, adapted with learnings from interviews with established fashion critics. Two Instagram and one YouTube account, selected from articles in print and internet publications, based on their relevance with regard to fashion criticism, are analyzed considering the above-mentioned standards. After proving the existence of fashion criticism on social media, the challenges to establish fashion criticism as an earnest practice on these channels are discussed, and possible solutions for the professionalization of fashion critics on social media are explored.
ARC III - Scuola del Design
18-dic-2019
2018/2019
Storicamente, la moda viene considerato un settore frivolo e privo di utilità, soprattutto in quanto associata al concetto di femminilità, emerso nel XIX secolo. In quanto tale, la critica alla moda è ancora percepita come meno importante della critica di altre forme di produzione culturale. Una critica di moda seria e ben elaborata si è spesso limitata ai giornali e alle riviste di interesse generale, poiché i cosiddetti "fashion media" hanno una relazione simbiotica con l'industria della moda: infatti, da una parte, i media si affidano all'industria per gli introiti pubblicitari e i contenuti, mentre l'industria dipende dai media per corroborare il valore simbolico della moda. Se l'origine di tali questioni risale ai tempi della stampa, i media digitali della moda, soprattutto i blog di moda, hanno ereditato alcune di queste limitazioni e non sono stati in grado di modificare la qualità e la percezione della critica di moda. Considerando i contenuti dei social media legati alla moda come un'evoluzione del fashion blogging, questa tesi esplora la possibilità, per le piattaforme di social media, di diventare uno spazio alternativo per la critica di moda, definendone la pratica e i criteri. Dopo aver definito la critica di moda sulla base della letteratura recensita, questa ricerca arriva a stabilire cinque standard per la critica di moda contemporanea sui social media, tenuto conto di quanto emerso da diverse interviste a critici di moda affermati. Due account Instagram e un account YouTube, selezionati tra gli articoli delle pubblicazioni cartacee e su internet in base alla loro rilevanza per la critica della moda, vengono analizzati alla luce dei suddetti standard. Dopo aver dimostrato l'esistenza della critica di moda sui social media, vengono discusse le attuali sfide per rendere la critica di moda una pratica seria su questi canali, e vengono esplorate possibili soluzioni per la professionalizzazione dei critici di moda sui social media.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/151929