Acqua terra architettura. Ricucitura del sistema naturalistico e agricolo di Posada

The village of Posada is located in the north-east of Sardinia and is located in an area rich in charm that ranges from its natural beauties, between the calm of the hinterland and the frenzy of tourism on the sea, to its historical and cultural beauties. As for the naturalistic aspect, Posada, along with other towns located in the central-eastern area of ​​Sardinia, has become a UNESCO heritage site since 2017 thanks to the Biosphere Reserve Tepilora, Rio Posada and Montalbo, which includes the Longu pond and the neighboring wetlands that constitute one of the focal points of the naturalistic system of the Municipality of Posada. Today the pond is located in the heart of what are called the "Posada Gardens" and its importance immediately emerges as a centrality that cannot be crossed of a system that alternates between agricultural fabric and urban fabric. At the two opposite ends of the pond we find, to the north, Camping Ermosa, a point of contact between the agricultural landscape and the sea, and to the south the future C.e.a.s. (sustainable environmental education center) which will be located, according to municipal directives, in the building of the former fish pond at the mouth of the Stagno. These two elements are identified as autonomous attractive poles within the Posada Gardens and, to date, are connected to the town by driveways with an integrated cycle path on board the roadway. However, the power of these places is to be found in the connective fabric of paths and country roads that surround the pond and move away from the man-made landscape and fast-flowing roads. The system of rural routes within the agricultural territory is currently very fragmented and, above all, not highly valued. Hence the project proposal to reactivate the path system so that it can constitute a valid alternative to the existing one. In this way a completely new network of soft mobility is established within the Park, which strategically exploits the proximity of the two poles to the urban development of the lower Posada, consisting of a peripheral urban fabric without architectural quality, which extends to the park boundaries. In this area a future residential expansion is planned, which however is not very respectful in approaching that natural and agricultural landscape on which it stands. In this system composed of the pond and the two polarities such as the camping and the C.e.a.s there is the need to insert a third element that is adjacent to the urban expansion and that can act as the head of a wider system. The proposal involves the insertion of a pole dedicated to agriculture that aims to amplify the knowledge of the territory and of the Park brand products (products at km 0), through an agricultural market intended for the direct sale of local products, a restaurant and services to support the park itself. The village of Posada, by its nature, needs to enhance its campaigns with more activities in support of agriculture and the tourist-receptive character. The new agricultural center fulfills these goals and is best integrated into the territory, in fact it is born and develops on existing projects, such as the "Sa Pompia" Inter-municipal Valorisation Project (LR 15/92 and 20/97). This initiative involves the cultivation and production of the autochthonous “Sa Pompia” citrus, promoting work integration actions for disadvantaged people through the establishment of a cooperative specialized in the processing of the product itself. The presence, in the agricultural pole, of a distillery and of the jams laboratories has as its objective precisely that of promoting and further publicizing this product and therefore of significantly affecting the increase in the production of pompia derivatives within the municipality. This variety of functions is hosted by a cluster of elements that overlook a square raised above the level of the land. From this new complex a series of paths branch out which go back to the fabric of existing rural paths, thus repairing and activating this system of varied and fragmented landscapes, which today are decidedly undervalued.

Il borgo di Posada è situato nel nord-est della Sardegna ed è collocato in un territorio ricco di fascino che spazia dalle sue bellezze naturali, tra la calma dell’entroterra e la frenesia del turismo sul mare, alle sue bellezze storico culturali. Per quanto riguarda l'aspetto naturalistico, Posada, insieme ad al altri comuni situati nella zona centro-orientale della Sardegna, dal 2017 è diventata patrimonio dell' UNESCO grazie alla Riserva della Biosfera Tepilora, Rio Posada e Montalbo di cui fanno parte lo stagno Longu e le zone umide limitrofe che costituiscono uno dei punti focali del sistema naturalistico del Comune di Posada. Ad oggi lo stagno è posizionato nel cuore di quelli che vengono definiti i "Giardini di Posada" ed emerge subito la sua importanza come centralità non attraversabile di un sistema che si alterna tra tessuto agricolo e tessuto urbano. Alle due estremità opposte dello stagno si collocano, a nord, il Camping Ermosa, punto di contatto tra paesaggio agricolo e mare, e a sud il futuro centro C.e.a.s. (centro educazione ambientale sostenibile) che verrà ubicato, secondo direttive comunali, nell'edificio dell'ex peschiera presso la foce dello Stagno. Questi due elementi si identificano come poli attrattivi autonomi all’interno dei Giardini di Posada e, ad oggi, risultano collegati al paese da strade carrabili con pista ciclabile integrata a bordo della carreggiata. Tuttavia la potenza di questi luoghi va ricercata nel tessuto connettivo di sentieri e strade campestri che cingono ilo stagno e che si allontanano dal paesaggio antropizzato e dalle strade a scorrimento veloce. Il sistema di percorsi campestri all'interno del territorio agricolo risulta, attualmente, molto frammentato e, soprattutto, poco valorizzato. Da qui nasce la proposta progettuale di riattivare il sistema sentieristico in modo che esso possa costituire una valida alternativa a quello esistente. Si va così a instaurare una rete del tutto nuova di mobilità dolce all’interno del Parco, che sfrutta strategicamente la vicinanza dei due poli allo sviluppo urbano della bassa Posada, costituita da un tessuto urbano periferico privo di qualità architettonica, che si estende fino ai confini del parco. In questa area è prevista una futura espansione residenziale, che tuttavia risulta poco rispettosa nell’approcciarsi a quel paesaggio naturale e agricolo su cui sorge. In questo sistema composto dallo stagno e dalle due polarità quali il camping e il C.e.a.s sorge l’esigenza di inserire un terzo elemento che sia limitrofo all’espansione urbana e che possa fungere da testa di un sistema più ampio. La proposta prevede l’inserimento di un polo dedicato all’agricoltura che si pone l’obiettivo di amplificare la conoscenza del territorio e dei prodotti a marchio Parco (prodotti a km 0), tramite un mercato agricolo destinato alla vendita diretta dei prodotti locali, un ristorante e servizi a sostegno del parco stesso. Il borgo di Posada, per sua natura, necessita di valorizzare le sue campagne con più attività a sostegno dell’agricoltura e dal carattere turistico-ricettivo. Il nuovo polo agricolo adempie a questi scopi e si integra al meglio sul territorio, infatti nasce e si sviluppa su progetti già esistenti, quali il Progetto Intercomunale di Valorizzazione di “Sa Pompia” (L.R. 15/92 e 20/97). Questa iniziativa prevede la coltivazione e produzione dell’agrume autoctono “Sa Pompia", promuovendo azioni di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati attraverso la costituzione di una cooperativa specializzata nella lavorazione del prodotto stesso. La presenza, nel polo agricolo, di una distilleria e dei laboratori di confetture ha come obiettivo proprio quello di promuovere e far conoscere ulteriormente questo prodotto e quindi di incidere in maniera significativa sull’aumento della produzione dei derivati di pompia all'interno del comune. Questa varietà di funzioni è ospitata da un cluster di elementi che si affacciano su una piazza rialzata rispetto alla quota del terreno. Da questo nuovo complesso si diramano una serie di percorsi che vanno a riallacciarsi al tessuto di sentieri campestri esistenti, andando così a ricucire ed attivare questo sistema di paesaggi vari e frammentati, ad oggi decisamente sottovalutati.