From the very beginning, the archaeological site of the Ancient Stabiae has raised great interest. Infact it was believed that in the area were buried antiquities since the Roman times. The reason was enough to generate a greedy interest in the excavations of these reliquies. The final aim was regiving light to a past always dreamed in order to better understand the roots of European ethnicity. This ambition, consecrated by the rediscovery of Pompeii, an emblematic case of the feverish race to the ancient, was accompanied for a long time by the least noble of the Bourbon kings. They wanted to grab the enormous riches still buried under the blanket of lapilli, so they spend a lot of money to steal the precious discoveries finded in the area. In this scenery ancient Stabiae appeared with its villas and offered to the visitors the witness of that luxury roman houses placed on the Campania coast, meticulously evoked by Pliny in his letters. The one called to treat these villas by an architectural point of view must keep the opportuny to dialogue with them. The palimpset is made by complex layers, nearly unreadable, that create the irresistible desire to understand them and all the secrets covered. The Architecture and Conservation Project on Villa San Marco is based on this essence, it dialogues with the ancient in order to underline its very essence and it never overrides the objects of the research. The project is always made by recognizable formal solution, it can’t deceive the one who witnesses. The attenion is put on the interaction between ancient and modern materials and structural nodes. The very project is made by several operations and each one treats a specifical theme or problem. All these are thought in symbiosis with a particular area of Villa San Marco, always paying attention to the complexity of the site, and all of them have the same aim: to bring coherence to the extended organism of Villa San Marco. All the otium villas, as San Marco is, are characterized by the presence of different architectures linked by laws and rules. In this composition every element is placed and oriented in order to respect the surrounding countryside

Sin dalla sua prima fortuita scoperta, il sito archeologico dell'antica Stabiae, ha destato grande interesse, nell'ambito delle indagini condotte con sempre crescente avidità, sui luoghi dove già da tempo si ritenevano ubicate antichità sepolte. Indagini perlopiù rivolte a ricondurre alla luce un passato a lungo vagheggiato, e alla cui riscoperta si anela come alla riconquista della propria origine e identità. A questa ambizione, consacrata dalla riscoperta di Pompei, caso emblematico della febbrile corsa all'antico, si accompagnò per lungo tempo quella meno nobile dei sovrani borbonici desiderosi di attingere a piene mani dalle enormi ricchezze custodite ancora sotto la spessa coltre di lapilli, accaparrandosi i preziosi rinvenimenti nelle aree per il cui scavo predisposero ingenti somme di denaro. Questi sono i presupposti del riemergere dell'antica Stabiae, che con le sue ville, offre al presente una grandiosa testimonianza del prestigio di quelle dimore tanto lussuose che costellavano un tempo la costa Campania, tanto minuziosamente evocate da Plinio nelle sue lettere. A chi è chiamato a confrontarsi con il tema dal punto di vista architettonico, si rivela una preziosa opportunità di dialogo, tramite l'intervento di architettura con un palinsesto dalla complessità stratificata e per certi versi indecifrabile, che si rivela solamente in parte e mai nella totalità dei suoi aspetti, che fa desiderare di comprenderla visceralmente, ma che da l'impressione di custodire segreti che non verranno mai rivelati, magari ancora sepolti, attingibili solo da ipotesi. Il Progetto di architettura e conservazione su Villa San Marco, tiene conto di questa essenza propria dell'architettura antica ponendosi nei suoi confronti con un atteggiamento subalterno dal punto di vista funzionale, al tempo stesso assolutamente riconoscibile e ambizioso del punto di vista delle soluzioni formali, riservando sempre la massima attenzione ai complessi aspetti di interazione materica e strutturale tra i due nuclei, antico e nuovo. Il progetto, si declina in più interventi, ciascuno caratterizzato da una sua peculiare funzione, studiata su piccola scala in relazione alla porzione di edificio storico a cui si accosta e alle leggi in esso implicite, ma non per questo autonomo o estraneo ad una visione più ampia, volta a perseguire unitarietà e coerenza all'interno di un organismo architettonico esteso. Quest'ultimo si presenta piuttosto come la quintessenza della villa d'otium, dove ricorre l'accostamento di numerose figure architettoniche autonome e riconoscibili rese coerenti tra loro da un disegno più ampio, volto non solo a realizzare la coesione dell'organismo nelle sue parti ma anche all'integrazione di esso con il paesaggio.

Area archeologica e progetto di architettura. Villa San Marco a Stabiae : il ninfeo e il peristilio superiore

CAPUANO, MARIKA;CIRULLI, FEDERICA;LUMINA, MIRCO
2018/2019

Abstract

From the very beginning, the archaeological site of the Ancient Stabiae has raised great interest. Infact it was believed that in the area were buried antiquities since the Roman times. The reason was enough to generate a greedy interest in the excavations of these reliquies. The final aim was regiving light to a past always dreamed in order to better understand the roots of European ethnicity. This ambition, consecrated by the rediscovery of Pompeii, an emblematic case of the feverish race to the ancient, was accompanied for a long time by the least noble of the Bourbon kings. They wanted to grab the enormous riches still buried under the blanket of lapilli, so they spend a lot of money to steal the precious discoveries finded in the area. In this scenery ancient Stabiae appeared with its villas and offered to the visitors the witness of that luxury roman houses placed on the Campania coast, meticulously evoked by Pliny in his letters. The one called to treat these villas by an architectural point of view must keep the opportuny to dialogue with them. The palimpset is made by complex layers, nearly unreadable, that create the irresistible desire to understand them and all the secrets covered. The Architecture and Conservation Project on Villa San Marco is based on this essence, it dialogues with the ancient in order to underline its very essence and it never overrides the objects of the research. The project is always made by recognizable formal solution, it can’t deceive the one who witnesses. The attenion is put on the interaction between ancient and modern materials and structural nodes. The very project is made by several operations and each one treats a specifical theme or problem. All these are thought in symbiosis with a particular area of Villa San Marco, always paying attention to the complexity of the site, and all of them have the same aim: to bring coherence to the extended organism of Villa San Marco. All the otium villas, as San Marco is, are characterized by the presence of different architectures linked by laws and rules. In this composition every element is placed and oriented in order to respect the surrounding countryside
GIAMBRUNO, MARIA CRISTINA
PAGANIN, GIANCARLO
PALMA, DANIELE
PETRINI, LORENZA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
17-dic-2019
2018/2019
Sin dalla sua prima fortuita scoperta, il sito archeologico dell'antica Stabiae, ha destato grande interesse, nell'ambito delle indagini condotte con sempre crescente avidità, sui luoghi dove già da tempo si ritenevano ubicate antichità sepolte. Indagini perlopiù rivolte a ricondurre alla luce un passato a lungo vagheggiato, e alla cui riscoperta si anela come alla riconquista della propria origine e identità. A questa ambizione, consacrata dalla riscoperta di Pompei, caso emblematico della febbrile corsa all'antico, si accompagnò per lungo tempo quella meno nobile dei sovrani borbonici desiderosi di attingere a piene mani dalle enormi ricchezze custodite ancora sotto la spessa coltre di lapilli, accaparrandosi i preziosi rinvenimenti nelle aree per il cui scavo predisposero ingenti somme di denaro. Questi sono i presupposti del riemergere dell'antica Stabiae, che con le sue ville, offre al presente una grandiosa testimonianza del prestigio di quelle dimore tanto lussuose che costellavano un tempo la costa Campania, tanto minuziosamente evocate da Plinio nelle sue lettere. A chi è chiamato a confrontarsi con il tema dal punto di vista architettonico, si rivela una preziosa opportunità di dialogo, tramite l'intervento di architettura con un palinsesto dalla complessità stratificata e per certi versi indecifrabile, che si rivela solamente in parte e mai nella totalità dei suoi aspetti, che fa desiderare di comprenderla visceralmente, ma che da l'impressione di custodire segreti che non verranno mai rivelati, magari ancora sepolti, attingibili solo da ipotesi. Il Progetto di architettura e conservazione su Villa San Marco, tiene conto di questa essenza propria dell'architettura antica ponendosi nei suoi confronti con un atteggiamento subalterno dal punto di vista funzionale, al tempo stesso assolutamente riconoscibile e ambizioso del punto di vista delle soluzioni formali, riservando sempre la massima attenzione ai complessi aspetti di interazione materica e strutturale tra i due nuclei, antico e nuovo. Il progetto, si declina in più interventi, ciascuno caratterizzato da una sua peculiare funzione, studiata su piccola scala in relazione alla porzione di edificio storico a cui si accosta e alle leggi in esso implicite, ma non per questo autonomo o estraneo ad una visione più ampia, volta a perseguire unitarietà e coerenza all'interno di un organismo architettonico esteso. Quest'ultimo si presenta piuttosto come la quintessenza della villa d'otium, dove ricorre l'accostamento di numerose figure architettoniche autonome e riconoscibili rese coerenti tra loro da un disegno più ampio, volto non solo a realizzare la coesione dell'organismo nelle sue parti ma anche all'integrazione di esso con il paesaggio.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/152403