Posada is the emblematic representation of the current situation of many towns scattered throughout the national territory, characterized by a historic core of medieval formation, frozen like an open-air museum, but now empty and devoid of daily services; over time the population has moved to the new city, where public spaces struggle to find their own quality. The search for identity as a will to reappropriate public spaces becomes central. A sequence of places that appear fragmented, uneven, lacking clarity. The same public spaces that turn out to be the most lived and assiduously frequented and that go so far as to constitute what can be defined as the new "center" of the city, as well as unaware of the now faded role of centrality of the medieval village, now almost entirely uninhabited. The objectives of the project are: to give a clear and homogeneous character to the place, its recognizability, to define a character worthy of a public space, finding resolutive hypotheses to those small or large inconsistencies proper to poorly designed spaces. It is mainly a matter of reconfiguring small spaces, almost to define inclusive places that arise from the relationship with the small scale. Complying with the pluralist vision of the administration, an attempt was made to broaden the city's spectrum of openness, not only directed towards a tourist vocation, but above all towards an agricultural development, underlining its strong territorial origins. The design sequence culminates with the creation of a large public terrace; the pre-existing features of the place, were taken as founders to strengthen the identity of the terracing, already inherent in the nature of the place. The area close to the northern limit of the inhabited center defines a real natural gateway to Posada, highlighted by a clear discontinuity of the slope, a little more than fifteen meters wide. This orographic break reinforces its symbolic value of passage as it is a true watershed between the Posadino settlement and the agricultural territory. The design action becomes the will to create a new public space sheltered from the traffic flow and to create inhabited volumes that manage the relationship between the latter and the ridge. Eroding and overlapping in a joint, the preserved elements of the old building and the new volumes of the functions harmonize and reunite the two fundamental levels of the project area: the artificial plane of the city and the natural one of the ridge.

Posada è la rappresentazione emblematica della situzione attuale di molte cittadine sparse sul territorio nazionale e sardo, caratterizzate da un nucleo storico di medievale formazione, congelato come un museo a cielo aperto, ma ormai vuoto e privo di servizi quotidiani; nel corso del tempo la popolazione si è trasferita nella nuova città, dove gli spazi pubblici faticano a trovare una qualità adeguata. La ricerca di identità come volontà di riappropriazione di spazi pubblici, oggi rappresentati da una sequenza di luoghi che appaiono frammentari, disomogenei, privi di chiarezza. Gli stessi spazi pubblici che risultano essere maggiormente vissuti e assiduamente frequentati e che arrivano a costituire quello definibile come il nuovo “centro” cittadino, nonché inconsapevole contraltare all’ormai sbiadito ruolo di centralità del borgo medievale, ormai quasi interamente disabitato. Gli obiettivi del progetto sono: dare un carattere chiaro ed omogeneo al luogo, una sua riconoscibilità, definirne un carattere degno di uno spazio pubblico, trovando ipotesi risolutive a quelle piccole o grandi incongruenze proprie di spazi scarsamente progettati. Si tratta principalmente di riconfigurare spazi contenuti, interventi ridotti, quasi a definire luoghi inclusivi che nascono dal rapporto con la piccola scala, e definire nuovi spazi per funzioni legate allo sviluppo agricolo del territorio. Attraverso la proposta progettuale si è cercato di ampliare lo spettro di apertura della città, non solo indirizzata verso una vocazione turistica, ma soprattutto verso uno sviluppo agricolo, rimarcando le forti origini di legame con il territorio. La sequenza progettuale culmina con la creazione di un spazio pubblico rialzato; le preesistenze proprie del luogo sono state prese come fondanti per rafforzare l’identitá della piazza, insito già nella natura del luogo. L’area a ridosso del limite settentrionale del centro abitato definisce una vera e propria porta naturale di accesso a Posada, evidenziata da una netta discontinuità del declivio, ampia poco più di una quindicina di metri. Tale frattura orografica, rafforza la propria valenza (simbolica) di passaggio in quanto vero e proprio spartiacque tra l’insediamento posadino e il territorio a carattere agricolo. L’azione progettuale diviene volontà di creazione di un nuovo spazio pubblico al riparo dal flusso stradale e creazione di volumi abitati che vadano a gestire il rapporto tra quest’ultimo e il crinale

Attraverso Posada. Proposta per un progetto di ricucitura tra città e campagna attraverso la riscrittura dello spazio pubblico

CALINI, ALICE;MELLONE, LORENZO
2018/2019

Abstract

Posada is the emblematic representation of the current situation of many towns scattered throughout the national territory, characterized by a historic core of medieval formation, frozen like an open-air museum, but now empty and devoid of daily services; over time the population has moved to the new city, where public spaces struggle to find their own quality. The search for identity as a will to reappropriate public spaces becomes central. A sequence of places that appear fragmented, uneven, lacking clarity. The same public spaces that turn out to be the most lived and assiduously frequented and that go so far as to constitute what can be defined as the new "center" of the city, as well as unaware of the now faded role of centrality of the medieval village, now almost entirely uninhabited. The objectives of the project are: to give a clear and homogeneous character to the place, its recognizability, to define a character worthy of a public space, finding resolutive hypotheses to those small or large inconsistencies proper to poorly designed spaces. It is mainly a matter of reconfiguring small spaces, almost to define inclusive places that arise from the relationship with the small scale. Complying with the pluralist vision of the administration, an attempt was made to broaden the city's spectrum of openness, not only directed towards a tourist vocation, but above all towards an agricultural development, underlining its strong territorial origins. The design sequence culminates with the creation of a large public terrace; the pre-existing features of the place, were taken as founders to strengthen the identity of the terracing, already inherent in the nature of the place. The area close to the northern limit of the inhabited center defines a real natural gateway to Posada, highlighted by a clear discontinuity of the slope, a little more than fifteen meters wide. This orographic break reinforces its symbolic value of passage as it is a true watershed between the Posadino settlement and the agricultural territory. The design action becomes the will to create a new public space sheltered from the traffic flow and to create inhabited volumes that manage the relationship between the latter and the ridge. Eroding and overlapping in a joint, the preserved elements of the old building and the new volumes of the functions harmonize and reunite the two fundamental levels of the project area: the artificial plane of the city and the natural one of the ridge.
DESSÌ, VALENTINA MADDALENA
GABAGLIO, ROSSANA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
18-dic-2019
2018/2019
Posada è la rappresentazione emblematica della situzione attuale di molte cittadine sparse sul territorio nazionale e sardo, caratterizzate da un nucleo storico di medievale formazione, congelato come un museo a cielo aperto, ma ormai vuoto e privo di servizi quotidiani; nel corso del tempo la popolazione si è trasferita nella nuova città, dove gli spazi pubblici faticano a trovare una qualità adeguata. La ricerca di identità come volontà di riappropriazione di spazi pubblici, oggi rappresentati da una sequenza di luoghi che appaiono frammentari, disomogenei, privi di chiarezza. Gli stessi spazi pubblici che risultano essere maggiormente vissuti e assiduamente frequentati e che arrivano a costituire quello definibile come il nuovo “centro” cittadino, nonché inconsapevole contraltare all’ormai sbiadito ruolo di centralità del borgo medievale, ormai quasi interamente disabitato. Gli obiettivi del progetto sono: dare un carattere chiaro ed omogeneo al luogo, una sua riconoscibilità, definirne un carattere degno di uno spazio pubblico, trovando ipotesi risolutive a quelle piccole o grandi incongruenze proprie di spazi scarsamente progettati. Si tratta principalmente di riconfigurare spazi contenuti, interventi ridotti, quasi a definire luoghi inclusivi che nascono dal rapporto con la piccola scala, e definire nuovi spazi per funzioni legate allo sviluppo agricolo del territorio. Attraverso la proposta progettuale si è cercato di ampliare lo spettro di apertura della città, non solo indirizzata verso una vocazione turistica, ma soprattutto verso uno sviluppo agricolo, rimarcando le forti origini di legame con il territorio. La sequenza progettuale culmina con la creazione di un spazio pubblico rialzato; le preesistenze proprie del luogo sono state prese come fondanti per rafforzare l’identitá della piazza, insito già nella natura del luogo. L’area a ridosso del limite settentrionale del centro abitato definisce una vera e propria porta naturale di accesso a Posada, evidenziata da una netta discontinuità del declivio, ampia poco più di una quindicina di metri. Tale frattura orografica, rafforza la propria valenza (simbolica) di passaggio in quanto vero e proprio spartiacque tra l’insediamento posadino e il territorio a carattere agricolo. L’azione progettuale diviene volontà di creazione di un nuovo spazio pubblico al riparo dal flusso stradale e creazione di volumi abitati che vadano a gestire il rapporto tra quest’ultimo e il crinale
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/152738