Berlin architecture museum. Sistemi modulari d'involucro per il controllo della luce naturale in ambienti espositivi

As Bjark Ingels said as he inaugurated his exhibition “FormGiving“ at the Danish Architecture Center in Copenhagen: “Design is the activity of imagining a world one would be willing to live in.” Thus, his exhibition offered visitors the possibility to propose their own vision of the future. A museum of architecture is in fact a peculiar, symbolic place, aimed at exhibiting architecture as Art. It preserves memories of the past but it also brings students, teachers, professionals, regular visitors and tourists who visit it to imagine the future. One may wonder how a museum can make its visitors active; museums have always been seen as places where to educate people by letting them passively absorb the knowledge they are presented with. On the contrary, a museum of architecture has to be a Learning Centre, bringing forward a series of additional activities to its exhibitions. Interactive and educational, it must bring people together in a sociable place where projects can arise as imagination is continuously stimulated. In this master thesis, one will find an innovative building typology which brings the experiences of each existing architecture museum together in one single place. We owe this ambition to the site proposed by Archmedium for the extraordinary competition we had the chance to be part of. In fact, Berlin’s Kulturforum really encourages reflection on the city’s future as it already is a testomony of the modern period’s greatest innovations and architectural theories. Once the context had been properly studied, we designed a building in harmony with the rest of the Kulturforum, which features all the functions of existing architecture museums. The architecture we created presents several challenges from a technical point of view. The technology of the large transparent facades was studied in depth, along with the passive solar protection system. This work was conducted together with a thorough study of illumination conditions in the museum. As a matter of fact, we accentuated the use of natural light in some exhibition spaces, using the Active House protocol to propose a new, more comprehensive method of assessment of a building’s lighting performances. We also created a simplified dynamic model to assess the energetic behaviour of the museum.

Come diceva Bjark Ingels all’inaugurazione di “FormGiving” al Danish Architecture Center di Copenhagen: “Il design è l’attività di progettare il mondo dove uno vorrebbe vivere”. La sua esposizione offre quindi ai visitatori la possibilità di proporre la loro visione del futuro. Un museo di architettura è infatti un luogo particolare, simbolico, di esposizione dell’architettura come Arte. Conserva la memoria del passato ma fa anche immaginare il futuro agli studenti, professori, professionisti, alla popolazione e ai turisti che lo visitano. Uno potrebbe chiedersi come un museo possa rendere attivi i suoi visitatori. Si concepisce spesso il museo come un luogo di educazione della popolazione, dove si assorba passivamente il sapere presentato. Al contrario, il museo di architettura deve essere un Learning Centre, che propone delle attività aggiuntive alla visita di mostre. Interattivo e didattico, deve raggruppare la gente in un luogo sociale dove i progetti nascono e l’immaginazione viene stimolata. In questa tesi, si propone una tipologia edilizia innovativa, che raggruppa in un luogo unico le esperienze dei numerosi musei di architettura esistenti. Dobbiamo quest’ambizione al luogo straordinario proposto dal concorso Archmedium. In effetti, il Kulturforum di Berlino incoraggia il ragionamento sul futuro della città perché è già testimone di una gran parte delle teorie architettoniche moderne. Dopo l’analisi del contesto è stato progettato un edificio in sintonia con il suo contesto che ospita tutte le funzioni dei musei di architettura esistenti. L’architettura sviluppata prevede diverse sfide tecniche da affrontare. Dalle grandi facciate vetrate è stato approfondito il sistema passivo di protezione solare. Questo è stato fatto insieme ad uno studio accurato delle condizioni d’illuminamento nel museo. È stato infatti valutato l’uso della luce naturale per alcuni spazi dedicati ad esposizioni, partendo dal protocollo Active House per proporre un metodo più approfondito di valutazione delle performance illuminotecniche degli edifici. È stato inoltre realizzato un modello fisico semplificato dell’edificio per ottimizzare il suo comportamento energetico dinamico.