The Internal Areas in Italy occupy 60% of the national surface and welcome more than half of the Italian Municipalities, with a total population of almost 14 million inhabitants. These areas are characterized by a considerable distance from the major centers offering those services defined as essential: mobility, health and education. Each of these territories has different peculiarities, but of great value: environmental resources, such as forests, water and agricultural resources, and cultural ones, with museums, monasteries and archaeological heritage; however this did not prevent the great exodus that started in the post-war period and continued until today, due to which the Internal Areas have undergone a serious process of marginalization. In Emilia-Romagna there are several territories within the National Strategy of Internal Areas, including the Alta Val Nure, in the Piacenza area. Here is the municipality of Farini, which has just over 1000 inhabitants but covers an area of about 112 km2. It too perfectly respects the topoi of the internal areas: demographic decline, little demand for work, serious gaps in basic services, but a large territory full of resources. For all these reasons, we wanted to design a place that would become the new beating center of Farini's life and beyond: a place where you could study remotely, learn a new profession, a point to bring citizenship together and where to keep memories and the stories of a fascinating territory. The goal is to repopulate Farini and revitalize the local economy with a main agricultural and artisan vocation, welcoming individuals or families from foreign countries (such as asylum seekers and refugees) or from other parts of Italy, offering them a new opportunity. working. From an architectural point of view, a building has been recovered for many years as a mining factory, located in the center of Farini and located near the Nure stream, symbol of this valley, but also the protagonist of a terrible flood in 2015. Therefore, a broad analysis was carried out on various issues: from the analysis of existing architectures to the study of the historical and natural context, from the construction to the consolidation of the structures with different methods, from the study of the hydraulic arrangement of the stream to technological and energy development. The project, therefore, aims to recover in the broad sense of the word: to architecturally and structurally redevelop a building, certainly. But even before that, one must necessarily think of re-evaluating and re-evaluating the territories, of giving new life to places considered lost, of reintegrating groups of people in search of redemption into work and social dynamics.

Le Aree Interne in Italia occupano il 60% della superficie nazionale e accolgono più della metà dei Comuni italiani, con una popolazione complessiva di quasi 14 milioni di abitanti. Queste zone sono caratterizzate da una notevole distanza dai maggiori centri di offerta di quei servizi definiti essenziali: mobilità, sanità e istruzione. Ognuno di questi territori possiede peculiarità differenti, ma di grande valenza: risorse ambientali, come foreste, risorse idriche e agricole, e culturali, con musei, monasteri e beni archeologici; tuttavia ciò non ha impedito il grande esodo iniziato nel secondo dopoguerra e continuato fino ad oggi, a causa del quale le Aree Interne hanno subito un grave processo di marginalizzazione. In Emilia-Romagna vi sono diversi territori ambito della Strategia Nazionale delle Aree Interne, tra cui l’Alta Val Nure, nel territorio piacentino. Qui si colloca il comune di Farini, che conta poco più di 1000 abitanti ma si estende su una superficie di circa 112 km2. Anch’esso rispetta perfettamente i topoi delle Aree interne: calo demografico, poca domanda di lavoro, gravi lacune nei servizi fondamentali, ma un territorio ampio e pieno di risorse. Per tutte queste motivazioni si è voluto progettare un luogo che diventasse il nuovo centro pulsante della vita di Farini e non solo: un posto in cui si potesse studiare a distanza, imparare un nuovo mestiere, un punto per riunire la cittadinanza e dove custodire i ricordi e le storie di un territorio affascinante. L’obiettivo è quello di ripopolare Farini e rivitalizzare l’economia locale a principale vocazione agricola e artigianale, accogliendo singoli o nuclei familiari, provenienti da paesi esteri (come richiedenti asilo e rifugiati) o da altre parti di Italia, offrendo loro una nuova opportunità lavorativa. Dal punto di vista architettonico, si è recuperato un edificio adibito per moltissimi anni a fabbrica mineraria, situata nel pieno centro di Farini e posto in prossimità del torrente Nure, simbolo di questa valle, ma anche protagonista di una terribile esondazione nel 2015. Dunque, si è affrontata un’analisi ampia su diverse tematiche: dall’analisi delle architetture esistenti allo studio del contesto storico e naturale, dalla realizzazione al consolidamento delle strutture con differenti metodi, dallo studio della sistemazione idraulica del torrente allo sviluppo tecnologico ed energetico. Il progetto, dunque, mira a recuperare nel senso lato della parola: riqualificare architettonicamente e strutturalmente un edificio, certamente. Ma prima ancora di ciò, si deve necessariamente pensare a rivalutare e rivalorizzare i territori, a ridare vita a luoghi considerati perduti, a reinserire nelle dinamiche lavorative e sociali gruppi di persone in cerca di un riscatto.

Saving neverland. Farini : recupero di un territorio fragile

COLACURCIO, BENEDETTA;SASSI, LUDOVICA
2018/2019

Abstract

The Internal Areas in Italy occupy 60% of the national surface and welcome more than half of the Italian Municipalities, with a total population of almost 14 million inhabitants. These areas are characterized by a considerable distance from the major centers offering those services defined as essential: mobility, health and education. Each of these territories has different peculiarities, but of great value: environmental resources, such as forests, water and agricultural resources, and cultural ones, with museums, monasteries and archaeological heritage; however this did not prevent the great exodus that started in the post-war period and continued until today, due to which the Internal Areas have undergone a serious process of marginalization. In Emilia-Romagna there are several territories within the National Strategy of Internal Areas, including the Alta Val Nure, in the Piacenza area. Here is the municipality of Farini, which has just over 1000 inhabitants but covers an area of about 112 km2. It too perfectly respects the topoi of the internal areas: demographic decline, little demand for work, serious gaps in basic services, but a large territory full of resources. For all these reasons, we wanted to design a place that would become the new beating center of Farini's life and beyond: a place where you could study remotely, learn a new profession, a point to bring citizenship together and where to keep memories and the stories of a fascinating territory. The goal is to repopulate Farini and revitalize the local economy with a main agricultural and artisan vocation, welcoming individuals or families from foreign countries (such as asylum seekers and refugees) or from other parts of Italy, offering them a new opportunity. working. From an architectural point of view, a building has been recovered for many years as a mining factory, located in the center of Farini and located near the Nure stream, symbol of this valley, but also the protagonist of a terrible flood in 2015. Therefore, a broad analysis was carried out on various issues: from the analysis of existing architectures to the study of the historical and natural context, from the construction to the consolidation of the structures with different methods, from the study of the hydraulic arrangement of the stream to technological and energy development. The project, therefore, aims to recover in the broad sense of the word: to architecturally and structurally redevelop a building, certainly. But even before that, one must necessarily think of re-evaluating and re-evaluating the territories, of giving new life to places considered lost, of reintegrating groups of people in search of redemption into work and social dynamics.
ZANI, GIULIO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2020
2018/2019
Le Aree Interne in Italia occupano il 60% della superficie nazionale e accolgono più della metà dei Comuni italiani, con una popolazione complessiva di quasi 14 milioni di abitanti. Queste zone sono caratterizzate da una notevole distanza dai maggiori centri di offerta di quei servizi definiti essenziali: mobilità, sanità e istruzione. Ognuno di questi territori possiede peculiarità differenti, ma di grande valenza: risorse ambientali, come foreste, risorse idriche e agricole, e culturali, con musei, monasteri e beni archeologici; tuttavia ciò non ha impedito il grande esodo iniziato nel secondo dopoguerra e continuato fino ad oggi, a causa del quale le Aree Interne hanno subito un grave processo di marginalizzazione. In Emilia-Romagna vi sono diversi territori ambito della Strategia Nazionale delle Aree Interne, tra cui l’Alta Val Nure, nel territorio piacentino. Qui si colloca il comune di Farini, che conta poco più di 1000 abitanti ma si estende su una superficie di circa 112 km2. Anch’esso rispetta perfettamente i topoi delle Aree interne: calo demografico, poca domanda di lavoro, gravi lacune nei servizi fondamentali, ma un territorio ampio e pieno di risorse. Per tutte queste motivazioni si è voluto progettare un luogo che diventasse il nuovo centro pulsante della vita di Farini e non solo: un posto in cui si potesse studiare a distanza, imparare un nuovo mestiere, un punto per riunire la cittadinanza e dove custodire i ricordi e le storie di un territorio affascinante. L’obiettivo è quello di ripopolare Farini e rivitalizzare l’economia locale a principale vocazione agricola e artigianale, accogliendo singoli o nuclei familiari, provenienti da paesi esteri (come richiedenti asilo e rifugiati) o da altre parti di Italia, offrendo loro una nuova opportunità lavorativa. Dal punto di vista architettonico, si è recuperato un edificio adibito per moltissimi anni a fabbrica mineraria, situata nel pieno centro di Farini e posto in prossimità del torrente Nure, simbolo di questa valle, ma anche protagonista di una terribile esondazione nel 2015. Dunque, si è affrontata un’analisi ampia su diverse tematiche: dall’analisi delle architetture esistenti allo studio del contesto storico e naturale, dalla realizzazione al consolidamento delle strutture con differenti metodi, dallo studio della sistemazione idraulica del torrente allo sviluppo tecnologico ed energetico. Il progetto, dunque, mira a recuperare nel senso lato della parola: riqualificare architettonicamente e strutturalmente un edificio, certamente. Ma prima ancora di ciò, si deve necessariamente pensare a rivalutare e rivalorizzare i territori, a ridare vita a luoghi considerati perduti, a reinserire nelle dinamiche lavorative e sociali gruppi di persone in cerca di un riscatto.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/152812